E ora?
E se avessero ragione Il Giornale e Marco Giusti?
Se, cioè, anche i cinepanettoni facessero parte dell’identità culturale del Paese e se rappresentassero semplicemente il naturale desiderio di evasione di massa da un mondo triste e cupo?
Se fossimo noi, amanti del cinema di qualità, impegnato a impegnare lo spettatore, ad essere sbagliati e inutilmente complicati?
Se il Paese meritasse di essere sepolto sotto una enorme, puzzolentissima e fragorosa scoreggia?
Se fosse che non abbiamo capito niente?
Link: Il Giornale
Se fosse che la scoreggia è un modo semplice e diretto per fare ridere? Se il cinema impegnato oggi in Italia si occupasse anche di quell’aspetto complicato ma necessario di far ridere la gente,di farla riflettere anche strappando sorrisi? Quello che mi sono chiesto da sempre è: Cosa c’è in mezzo tra il cinema impegnato e il cinepanettone? Forse qualcosa che potrebbe trovare in coinvolgimento di tanti.
Tiziano Laera
sicuramente non abbiamo capito niente, e se dovessero avere ragione il giornale e Marco giusti, l’Italia sarebbe un paese depresso. Il cinema di qualità si vede ed e’ un dato di fatto, non si può eludere, e fra l’altro, e’ soprattutto in gran parte un nostro patrimonio. Se lo spettatore non si impegnerà ad essere intelligente, senza il bisogno di complicarsi la vita (chi si reputa intelligente e complica la vita agli altri non lo e’ affatto) potrà morire soffocato sotto un’enorme fetida nuvola, senza avere il tempo di capire se ha mai potuto capire qualcosa