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18/11/2019

Presentata l’edizione 2019-2020 del “Cineclub Universitario”

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È stato presentato questa mattina nella sala “Giuseppe Bertolucci” del CineLab al Cineporto di Lecce, il progetto “Cineclub Universitario”. All’incontro sono intervenuti Loredana Capone, assessore all’Industria turistica e culturale e alla Gestione e valorizzazione dei beni culturali della Regione Puglia, Luca Bandirali, consigliere di amministrazione di Apulia Film Commission, Federica Esposito, vicepresidente della provincia di Lecce, Fabiana Cicirillo, assessore alla cultura e alla valorizzazione del patrimonio culturale e alla pubblica istruzione del comune di Lecce, Manuela De Giorgi, Delegata del Rettore alla valorizzazione del territorio dell’Università del Salento. Presenti anche gli studenti del DAMS dell’Università del Salento.

Il “Cineclub Universitario” ospita una rassegna cinematografica che fa riferimento all’orizzonte culturale del corso di laurea in DAMS, con proiezioni di film classici e contemporanei e relatori dal mondo della produzione artistica e della ricerca. La rassegna, lunedì 18 alle 19, si apre con gli appuntamenti dedicati a “Le maschere della commedia all’italiana”, che inaugura le attività con la proiezione del film “Il Sorpasso” di Dino Risi, nell’edizione restaurata da Cineteca di Bologna e Istituto Luce.

L’ottimo lavoro fatto dal Cineclub Universitario, quest’anno verte su una rassegna cinematografica non solo bellissima per i temi trattati, ma anche importante e coinvolgente per gli ospiti invitati – commenta l’assessore Loredana Capone-. L’obiettivo deve essere proprio questo per noi, aiutare il DAMS, neonato a Lecce, a costruire una formazione e un contesto per gli studenti quanto più completi possibile, in maniera da aiutarli a praticare ciò che imparano all’università: la parte economica, ossia come si costruisce una rassegna cinematografica, la parte della realizzazione di un evento, ma anche lo studio sui film e sul loro percorso storico. Oggi il cinema è una delle realtà economiche più importanti della Puglia, riesce a fare insieme promozione del territorio e cultura, e, attraverso i festival e attraverso gli studenti, si arricchisce di nuove prospettive”.

Ricordando che l’esperienza del Cineclub Universitario di Lecce nasce cinque anni fa grazie alla lungimiranza di alcuni operatori che, all’interno di due istituzioni allora appena convenzionate, decisero di avviare un percorso rivolto agli studenti delle discipline della comunicazione e dello spettacolo, Luca Bandirali aggiunge: “Questo patto tra la Fondazione Apulia Film Commission e l’Università del Salento si è rinnovato felicemente ogni anno, e ha generato esperienze importanti, indirizzate alla consapevolezza di tutto ciò che riguarda la programmazione cinematografica: gli studenti del Cineclub Universitario non sono mai stati semplici spettatori, ma hanno scoperto il funzionamento del reperimento dei film e della content curation, hanno creato palinsesti, hanno scelto i relatori ospiti e interagito con essi. Con l’apertura del DAMS era naturale che il gruppo del Cineclub diventasse più ampio e più responsabilizzato. Il Cineclub però non è stato soltanto un laboratorio chiuso: ha offerto per cinque stagioni, tutte le settimane da novembre a giugno, una programmazione cinematografica di qualità alla cittadinanza, portando a Lecce ospiti dal mondo accademico e da quello artistico: gli autori delle grandi serie, i cineasti italiani di ricerca e di tradizione, e poi musicisti, montatori, direttori della fotografia, tutti selezionati con la massima apertura mentale, che è stata la sola, fondamentale linea-guida di questa esperienza che spero sappia sempre rinnovarsi”.

La presentazione del programma del Cineclub Universitario per la stagione 2019/2020 per la Delegata del Rettore UniSalento Manuela De Giorgi “è l’occasione per toccare con mano, nuovamente, i risultati cui ha condotto una tenace attività di convergenza e sinergia tra l’Università del Salento, la Fondazione Apulia Film Commission e la Regione Puglia. Un progetto destinato al territorio e che ha come protagonisti i nostri giovani studenti del DAMS, ormai al loro terzo anno di percorso formativo, che, arricchiti di un bagaglio di competenze e conoscenze acquisite in aula e grazie ad interventi e alla collaborazione dell’Apulia Film Commission e dei docenti del DAMS, mettono in pratica ciò che studiano sui banchi dell’Università anche con esperienze dirette di grande prestigio. Tra le altre, ne vorrei citare due che hanno un respiro extraterritoriale: la partecipazione all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, con il contributo dato al film di Vincenzo D’Arpe “Ius Maris”, e alla realizzazione della miniserie “Cops”, una produzione Sky. Quello del Cineclub Universitario è un appuntamento importante in cui diventa centrale e protagonista il ruolo dei giovani”.

La rassegna continuerà ogni lunedì con gli appuntamenti a seguire, per il primo ciclo: 25 novembre “Le maschere della commedia all’italiana”: “Il Federale” (Luciano Salce, 1961); 2 dicembre “Non sono una bambola”: “Johnny Guitar” (Nicholas Ray, 1954); 9 dicembre “Non sono una bambola”: Deserto rosso (Michelangelo Antonioni, 1964) con ospite il prof. Francesco Zucconi dell’Università IUAV di Venezia; 16 dicembre “Non sono una bambola”: Questa è la mia vita (Jean-Luc Godard, 1962).

Si riprende il 20 gennaio con due appuntamenti su Woody Allen e il suo sodalizio con Diane Keaton, un evento per celebrare la notte degli Oscar che vedrà ospite Enrico Magrelli, appuntamenti sul cinema Mumblecore, sull’animazione, sulla disabilità, sulle tematiche lgbtq+. A questi appuntamenti interverranno personalità accademiche e artistiche di rilievo.

“Cineclub Universitario” è un’iniziativa realizzata da Apulia Film Commission e finanziata dalla Regione Puglia – Assessorato Industria Turistica e Culturale, nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema – Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia 2019-2020”, a valere su risorse FSC 2014-2020 – Patto per la Puglia.

08/11/2019

Presentato “Madre Nostra” di Lorenzo Scaraggi prodotto nell’ambito del Social Film Fund Con Il Sud

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Il documentario del giornalista-viaggiatore Lorenzo Scaraggi a bordo del suo camper Vostok100k fra orti sociali, terre confiscate alla mafia e comunità di recupero: nella terra della xylella e del caporalato, quattro storie di agricoltura come occasione di riscatto. L’opera, finanziata dal Social Film Fund Con il Sud, è finalista all’Italian Film Festival Cardiff. Il 19 novembre anteprima pubblica nel Cineporto di Bari.

La terra, la “Madre nostra”, può donare redenzione alle donne e agli uomini? È partito da questa domanda il viaggio – l’ennesimo – del giornalista-viaggiatore Lorenzo Scaraggi fra orti sociali, terre confiscate alla mafia e comunità agricole delle campagne pugliesi. Un reportage on the road diventato documentario di 52 minuti – prodotto da Fondazione CON IL SUD e Apulia Film Commission attraverso il Social Film Fund Con il Sud – in cui il 43enne reporter di Bitonto (Bari), in giro per la Puglia con il suo camper Vostok100k del 1982, raccoglie storie e testimonianze di riscatto sociale. Quattro tappe: “Il Trullo sociale” a San Michele Salentino (Brindisi), “Semi di vita” a Bari, “Pietra di scarto” a Cerignola (Foggia) e “Spazio Esse” a Loseto (Bari). Tutte con un filo conduttore: l’agricoltura come via per la redenzione in una terra – quella pugliese – troppo spesso al centro dell’attenzione per piaghe come la xylella e il caporalato. Il canovaccio ha convinto la giuria dell’Italian Film Festival Cardiff (IFFC) che lo ha inserito fra gli otto finalisti della sezione #CanfodPrize dedicata ai documentari. La quinta edizione dell’IFFC si svolgerà dal 14 al 17 novembre prossimi nella capitale gallese.

“Madre nostra” è stato condotto, diretto e montato da Lorenzo Scaraggi. Ha una versione in LIS e una sottotitolata in inglese. L’opera è realizzata con risorse del “Patto per la Puglia FSC 2014-2020 – Turismo, cultura e valorizzazione delle risorse naturali” e cofinanziata da Fondazione CON IL SUD. Il documentario sarà proiettato martedì 19 novembre alle 17 in anteprima pubblica (ingresso gratuito) nel Cineporto di Bari.

Madre nostra – spiega Lorenzo Scaraggi - è stato un viaggio in una realtà apparentemente lontana eppure fortemente tangente alla vita di tutti i giorni. Scoprire quanto l’agricoltura possa redimere persone e luoghi, come le terre confiscate alla mafia, è stata una continua scoperta nascosta dietro l’angolo eppure una ricerca dell’essenza ancestrale della terra dello scorrere delle stagioni”.

Con il film di Scaraggi selezionato al festival di Cardiff – commenta Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission – viene messo un altro importante tassello per questo bellissimo progetto. Insieme a Regione Puglia e in partnership con la fondazione Con il Sud stiamo realizzando un palinsesto di nuove attività dedicate al sociale che, allo stesso tempo, diventano opportunità per la produzione di ottimi film e la vittoria di Santa Subito di Alessandro Piva al festival di Roma ne è la dimostrazione”.

L’obiettivo del Social Film Fund Con il Sud – aggiunge Fabrizio Minnella, responsabile Comunicazione e Relazioni esterne di Fondazione CON IL SUD - è creare delle sinergie tra cinema e terzo settore per raccontare il nostro Sud attraverso il sociale, superando anche molti stereotipi. Una bella sperimentazione avviata con l’Apulia Film Commission e una scommessa vinta, considerata la numerosa partecipazione alla call e soprattutto vista la qualità dei 10 progetti filmici selezionati. Madre Nostra non rappresenta solo una grande storia di Sud, è un appello sul senso di comunità, un messaggio di amore rivolto alla terra e agli uomini. E in questa fase storica risulta, nella sua normalità, provocatoria e necessaria”.

IL DOCUMENTARIO. “Madre nostra” è un viaggio di ritorno alle nostre radici. Dalla riscoperta di un’arte antica, quella di lavorare la terra, può nascere anche quella di se stessi. Così Scaraggi non si limita a puntare l’obiettivo sulle realtà che visita, ma le vive per settimane arrivando all’essenza del lavoro di redenzione sociale.

A San Michele Salentino (Brindisi), prima tappa del viaggio on the road sul Vostok100k, Scaraggi scopre come la coltivazione di zafferano in un uliveto sia funzionale non solo alla biodiversità, ma soprattutto ad attività sociali con bambini, adulti e disabili, quella che il proprietario de “Il Trullo sociale” Fabrizio Guglielmi chiama “tribù agricola”, in cui ognuno si aiuta e tutti godono dei frutti della terra.

Nelle campagne di Valenzano (Bari), invece, l’agricoltura ha una doppia valenza: la liberazione dalla mafia e la riscoperta di una vita meno frenetica e più dedita al prossimo. Angelo Santoro della cooperativa agricola “Semi di vita”, protagonista nel documentario di Scaraggi, è un ex venditore di mobili passato da fare 400 chilometri al giorno “per portare il pane a casa” a gestire 26 ettari di terreno confiscati a un prestanome del clan Parisi-Stramaglia in seguito all’inchiesta Domino. Una grande sfida per una cooperativa che già gestisce a Japigia, quartiere periferico a Sud di Bari, un orto sociale bio, e per una persona, Santoro, che fra mille difficoltà sente il peso della responsabilità verso la comunità per cui si è messo al servizio. Ma anche una grande soddisfazione nel vedere come pian piano la gente del posto stia aderendo a questa comunità.

Per la terza tappa il Vostok100k arriva nelle campagne di Cerignola. Qui il lavoro nei campi del “Laboratorio di legalità Francesco Marcone” libera l’uomo dalle sbarre di una prigione e dagli errori del passato. In questo terreno confiscato alla mafia, la cooperativa “Pietra di scarto” guidata da Pietro Fragasso affida a Giuseppe Mennuni – un passato ai margini della società, oggi vicepresidente della cooperativa e “direttore” in pectore delle attività – l’accoglienza e la formazione dei nuovi ospiti. Qui si fa promozione della giustizia sociale ed economica attraverso il commercio equo e solidale, l’antimafia sociale, l’agricoltura sostenibile, l’educazione alla legalità e al consumo critico. E dal lavoro delle “pietre di scarto”, le persone ai margini della società che nessuno vuole, nasce la commercializzazione equa e solidale di olive e pomodori.

Ultima tappa del viaggio di Scaraggi è la cooperativa sociale “Spazio Esse” di Loseto, una comunità terapeutica alle porte di Bari. Qui l’agricoltura serve soprattutto a liberarsi dalla tossicodipendenza. E proprio qui lavora Alfonso, di Scampia (Napoli), che grazie alla terra ha ritrovato redenzione da un passato di droga e rapine. Con lui altre trenta persone, accompagnate “come figli” dal direttore della comunità Mario Consales. “Mio nonno mi diceva sempre che come semini così raccogli – spiega Alfonso nel documentario, cogliendo appieno il parallelismo fra agricoltura e vita -. Per me questa è la vera libertà, svegliarmi con le mani sporche e la coscienza pulita”.

Il potere della terra, qui in Puglia, è anche quello di dare una seconda possibilità. Una possibilità molto terrena, che al termine del viaggio fa capire a Scaraggi, in una sorta di “preghiera anarchica”, che “se Padre nostro è nei cieli, qui in terra c’è Madre nostra”.

L’AUTORE. Lorenzo Scaraggi, 43 anni di Bitonto (Bari), è un giornalista, fotografo e videomaker, ma prima ancora un viaggiatore alla ricerca di storie da raccontare. Laureato in Lettere a Bari, ha affrontato poco più che ventenne i primi viaggi da fotoreporter free lance in Medio Oriente, documentando le guerre in Iraq e nella Striscia di Gaza. Autore di reportage nella Ex Jugoslavia e in Cina, ha collaborato con “La Repubblica” raccontando storie di provincia in mini documentari e insegnato Digitalizzazione dei beni culturali immateriali in un corso di alta formazione presso l’Università di Bari. Nel 2016, alle soglie dei 40 anni, ha raccolto 7.500 euro di donazioni dai 5mila follower della pagina Facebook (di allora, oggi sono oltre 20mila) per realizzare il suo progetto: acquistare un camper del 1982 e girare l’Europa per raccontare storie; lo ha ribattezzato Vostok100k, ispirandosi alla navicella di Yuri Gagarin, il primo uomo nello spazio. In quattro mesi a bordo della sua redazione mobile, Scaraggi ha visitato 23 Stati percorrendo oltre 20mila chilometri: ne sono nati 20 documentari pubblicati su Repubblica.it.

Fra i vari viaggi degli ultimi anni, 5mila chilometri in camper per scoprire gli itinerari culturali del Sud Italia, 10mila chilometri per arrivare da Bari a Capo Nord, altrettanti per arrivare in Cappadocia, 2.500 per il periplo della Sicilia, oltre a itinerari a piedi, in auto e in autostop fra Malta, Marocco e Grecia. Nel 2018 ha percorso 7mila chilometri di coste italiane in 70 giorni, sulle orme de “La lunga strada di sabbia” di Pier Paolo Pasolini, realizzando 200 video e raccontando i suoi incontri a Radio2 Summer Club, programma condotto da Mauro Casciari sulle Frequenze di Radio Rai 2. L’ultimo viaggio realizzato con il suo Vostok100k è quello nelle campagne pugliesi da cui è nato “Madre nostra”. I lavori di Scaraggi sono documentati sui portali www.vostok100k.com, www.lorenzoscaraggi.it e sui social network Facebook (@vostok100k 20mila follower), Instagram (@vostok100k 23mila follower) e YouTube (https://www.youtube.com/user/Vostok100k).

 

Foto di scena “Madre nostra”: clicca qui | bit.ly/fotodiscena

Trailer “Madre nostra” su YouTube: clicca qui | bit.ly/trailermadrenostra

Foto di Lorenzo Scaraggi: clicca qui | bit.ly/lorenzoscaraggi

Foto del Vostok100k: clicca qui | bit.ly/vostok100k

Foto e video conferenza stampa: clicca qui | bit.ly/conferenzamadrenostra

 

NOTE SULL’OPERA

Titolo: “Madre nostra”

Da un’idea di: Lorenzo Scaraggi e Angelo Santoro

Autore e regista: Lorenzo Scaraggi

Prodotto da: Fondazione CON IL SUD e Apulia Film Commission

Tipologia: documentario

Durata: 52 minuti

Aiuto regista: Giuseppe Fedele

Riprese: Lorenzo Scaraggi, Namias

Assistente al montaggio: Paolo Fedele

Post Produzione: Color e suono Octopost

Musiche Originali: Alberto Iovene

Comunicazione: Valentina Mastropasqua

 

05/11/2019

Con “La donna che visse due volte” si apre la rassegna “Vertigini dello sguardo” in programma tutti i martedì al Cineporto di Lecce

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Con la proiezione del film “La donna che visse due volte” (Vertigo, Usa 1960) di Alfred Hitchcock, martedì 5 alle 20.30 nella sala “Giuseppe Bertolucci” del CineLab al Cineporto di Lecce (via Vecchia Frigole 36, ingresso libero), ritornano “I martedì del Cineporto” con il primo incontro della rassegna “Vertigini dello sguardo”. Organizzata dalla Fondazione Apulia Film Commission e Spaziocineforum, il programma prevede nove incontri fino a gennaio 2010.

L’effetto vertigine, più volte rappresentato al cinema mediante l’uso di effetti di ripresa, si definisce sul dualismo “paura-attrazione” verso l’oscuro “altrove” che ci terrorizza e contemporaneamente ci affascina. Punto di partenza della selezione è la celebre sequenza della vertigine del film di Hitchcock, centrale della drammaturgia dell’opera, che vede i protagonisti (James Stuart e Kim Novak) all’interno di una chiesa, quando lei improvvisamente sale sulle scale del campanile, dove lui non potrà raggiungerla perché la vertigine gli impedisce di intraprendere la per lui immane scalata. Il vuoto nella tromba delle scale attrae il suo sguardo ma lo terrorizza paralizzandolo.

La scena (la più importante del film e forse di tutta la storia del genere) ottiene il senso della vertigine con l’azione simultanea del dolly (il carrello all’indietro) e dello zoom in avanti. L’effetto (la fascinazione che attrae nel baratro, coniugata all’orrore di precipitarvi) è la parafrasi simbolica di tutta la narrazione, e il riferimento dei titoli della rassegna, intitolata appunto alla vertigine. Nel corso degli incontri saranno proposte nove opere, tra cui “Eraserhead”, opera prima di David Lynch del 1977, “Adam Resurrected” di Paul Schrader, “Valhalla Rising” di Nicolas Winding Refn e “Kynodontas” di Yorgos Lanthimos, tutte del 2009.

La rassegna “Vertigini dello sguardo” è un’iniziativa realizzata da Apulia Film Commission e finanziata dalla Regione Puglia – Assessorato Industria Turistica e Culturale, nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema – Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia 2019-2020”, a valere su risorse FSC 2014-2020 – Patto per la Puglia.

30/10/2019

Eicoolsat. “Acquology. Oceano Interiore_ MarTe” – Nei Cineporti di Bari e Lecce due appuntamenti di cinema sovietico risonorizzato dal vivo

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Eiccolsat” è il titolo dell’edizione 2019 del progetto “Acquology. Oceano Interiore_ MarTe“, Festival di Musica Sperimentale su Cinema d’Autore, installazioni ambientali e produzioni audio/video, giunto al 10° anno, organizzato dall’Associazione “Ambiente H”, attiva dal 2001. Il festival, che si svolgerà presso i Cineporti di Puglia di Bari e Lecce, prevede 2 appuntamenti di cinema d’autore sovietico risonorizzato dal vivo da compositori di musica elettronica sperimentale.

Il primo appuntamento si terrà a Bari, Lungomare Starita, giovedì 7 novembre dalle ore 20.30 con “Il colore del melograno“, di Sergej Parajanov, 75 min., 1968, film sperimentale biografico sul trovatore armeno Sayat Nova, risonorizzato dal vivo da Devis Granziera (Lunus, Teatro Satanico, Necrophonix). Interverranno Leandro Pisano, curatore, critico e ricercatore delle intersezioni tra arte, suono e tecnoculture, e Gemma Lanzo, editore ed esperta di Cinema d’Autore.

Il secondo appuntamento si svolgerà a Lecce, via Vecchie Frigole, venerdì 15 novembre dalle ore 20.30 con il film “Viy” di Yershov & Kropatchev, 78 min. 1967, primo film horror del cinema sovietico tratto dall’omonimo racconto di Nikolaj Gogol, risonorizzato dal vivo da Simon Balestrazzi (TAC, Kirlian Camera, Daimon, Candor Chasma). Interverranno Nicola Catalano, autore e conduttore radiofonico su Rai Radio Tre e esperto di musica sperimentale, e Gemma Lanzo.

Il progetto è finanziato dalla Regione Puglia – Assessorato Industria Turistica e Culturale, nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema” – Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia 2019/2020”, a valere su risorse FSC Patto Puglia 2014-2020.

Ingresso è gratuito per entrambi gli appuntamenti.

Info: eicoolsat@alice.it – 340/9039618 – Facebook: Acquology. Oceano Interiore

 

29/10/2019

Franco Maresco al Cineporto di Bari per “Registi fuori dagli sche[r]mi” – Lunedì 4 Novembre h. 20:30

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Prosegue la nona edizione della rassegna di cinema internazionale “Registi fuori dagli sche[r]mi”, con la proiezione del film di Franco MarescoLa mafia non è più quella di una volta”, vincitore del Premio Speciale della Giuria all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.

Il film sarà proiettato lunedì 4 novembre alle 20.30 al Cineporto di Bari (ingresso libero fino a esaurimento posti). A dialogare con il regista e con lo sceneggiatore e montatore del film Francesco Guttuso ci saranno il direttore artistico della rassegna Luigi Abiusi, critico cinematografico per “il Manifesto”, docente presso l’Università del Salento e direttore della rivista Uzak.it, e Bruno Roberti, critico cinematografico per Filmcritica, Fata Morgana e docente presso l’Università della Calabria.

Il film prosegue la riflessione di uno dei registi italiani più geniali e appartati, concentrato a inquadrare la mafia nella percezione che ne hanno le plebi, le periferie palermitane popolate da freaks irresistibili, quegli stessi che animavano i filmati divenuti cult di Cinico tv e poi del film “Belluscone”. Ancora una volta spiccano personaggi dalla comicità strabordante per quanto involontaria che si affiancano all’onnipresente Ciccio Mira: soprattutto Christian Miscel, cantante neomelodico ossessionato dalle comparse televisive, uno dei personaggi più straordinari – eppure reale, che interpreta sé stesso – visti alla Mostra di Venezia di quest’anno. Lo stile è beffardo come sempre quando si tratta di Franco Maresco, comico, eccezionalmente comico, e allo stesso tempo tragico, ma guardando al futuro, guardando al progresso, sperato, fotografato dalla grande Letizia Battaglia.

La rassegna “Registi fuori dagli Schermi” è finanziata da Regione Puglia e Fondazione Apulia Film Commission a valere su risorse del Patto per la Puglia FSC 2014/2020, nell’ambito dell’intervento Apulia Cinefestival Network 2019/2020.

 

28/10/2019

“Santa Subito” di Alessandro Piva prodotto da Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD vince la Festa del Cinema di Roma

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Questo Premio di cui sono felicissimo, dopo la standing ovation e la commozione alla proiezione ufficiale, lo leggo come un segnale di grande maturità da parte di un pubblico consapevole che si mette in discussione, che opta non per un film di intrattenimento ma che sceglie i temi importanti di casa nostra”. Sono le parole di Alessandro Piva regista del film documentario “Santa Subito”, prodotto da Apulia Film Commission e Fondazione Con il Sud, vincitore del “Premio del Pubblico BNL” alla quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma.

Pur essendo vecchia di 30 anni – prosegue Piva -, la storia di Santa ci dimostra che è ancora una vicenda purtroppo molto attuale. Un premio che va certamente alla famiglia di Santa, spina dorsale del documentario che sta portando avanti la memoria di Santa e di questa vicenda, una tragedia che si sarebbe potuta evitare”.

Alle parole di Piva, si aggiungono quelle Rosa Maria Scorese, sorella di Santa Scorese, presente al Festa del Cinema di Roma per portare la sua testimonianza: “Sono incredula perché non ho fatto in tempo a metabolizzare che sia passato un messaggio così importante con questo straordinario veicolo che è il cinema. Da sempre ho pensato che era un percorso possibile perché questa storia potesse lanciare un messaggio non tanto per noi, ma per tutti. È necessario creare una cultura nuova riguardo al rispetto di genere. Non solo quindi rispetto per le donne ma per tutti i generi. Perché non si creino più occasioni di sofferenza come quella che è toccata a Santa in primis e a moltissime famiglie italiane e perché si guardi anche a chi resta così come ha fatto Alessandro”.

Santa subito” è la storia di Santa Scorese. La sera del 15 marzo 1991, al rientro a casa, Santa viene accoltellata a morte dal suo persecutore, davanti agli occhi impotenti dei genitori e di una società all’epoca impreparata ad affrontare i reati di genere e lo stalking. Aveva ventitré anni. Lei, giovane attivista cattolica della provincia di Bari, per anni aveva subito le morbose attenzioni di uno sconosciuto molestatore, senza mai mettere mai in discussione la sua vocazione all’aiuto del prossimo e il suo percorso spirituale. Un reato di stalkeraggio prima che esistesse la parola “stalker” e lo stesso reato.

“Santa Subito” è uno dei dieci titoli prodotti attraverso il “Social Film Fund con il Sud”, progetto promosso e prodotto da Apulia Film Commission e Fondazione con il SUD.

 

25/10/2019

Oggi alla Festa del Cinema di Roma è il giorno di “Santa Subito” di Alessandro Piva prodotto da Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD

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È stato presentato oggi alla Festa del Cinema di RomaSanta Subito” di Alessandro Piva, film documentario prodotto da Fondazione CON IL SUD e da Fondazione Apulia Film Commission, mediante il bando “Social Film Fund CON IL SUD” che le due fondazioni hanno promosso per raccontare il Sud attraverso i fenomeni sociali che lo caratterizzano.

All’incontro stampa, oltre al regista Alessandro Piva, sono intervenuti: i genitori di Santa Pietro e Angela Scorese, la sorella Rosamaria Scorese, Simonetta Dellomonaco e Antonio Parente, rispettivamente presidente e direttore generale di Apulia Film Commission, Marco Imperiale, Fondazione Con il Sud, e Maria Pia Vigilante, presidente dell’associazione Giraffa.

Abbiamo realizzato un progetto di innovazione sociale – ha commentato Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission-, mettendo in comune due diversi campi di competenza, da una parte la produzione cinematografica, ambito in cui operiamo noi per Apulia Film Commission, dall’altra il terzo settore in cui opera Fondazione Con il Sud. Si tratta di innovare il processo e non solo il prodotto. L’innovazione sociale, da cui provengo, ha in questo caso prodotto grandi risultati in ambito cinematografico e lo dimostra la presenza di questo film qui al Festival di Roma. Il desiderio di continuare c’è tutto sia da parte nostra, sia da parte degli operatori coinvolti”.

Con questa iniziativa sperimentale Fondazione Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD, infatti, hanno selezionato e prodotto 10 film (3 cortometraggi e 7 documentari), con una peculiarità: promuovere l’incontro tra imprese cinematografiche e organizzazioni del Terzo settore meridionale, con la partecipazione di 100 società di produzione cinematografica italiane ed estere in partenariato con 250 organizzazioni non profit meridionali. Il finanziamento dei progetti è avvenuto per il 50% con risorse private della Fondazione CON IL Sud e per il restante 50% grazie alla Regione Puglia con l’Apulia Film Commission. Il Social Film Fund CON IL SUD rappresenta una originale collaborazione pubblico-privato per raccontare il Sud d’Italia attraverso temi e storie di vita reale, spesso poco rappresentati, superando anche molti luoghi comuni.

“Santa subito” racconta la storia di Santa Scorese, giovane attivista cattolica della provincia di Bari, che per anni subisce le morbose attenzioni di uno sconosciuto molestatore, fino all’epilogo più tragico. La vicenda di Santa Scorese, accoltellata a morte a soli 23 anni dal suo persecutore, davanti agli occhi impotenti dei genitori e di una società – era il 1991 – ancora impreparata ad affrontare i reati di genere e lo stalking, risponde all’obiettivo del bando “Social film Fund CON IL SUD”: raccontare per immagini il Sud attraverso i fenomeni sociali che lo caratterizzano.

Il Social Film Fund con il Sud è nato per promuovere l’incontro tra imprese cinematografiche con enti del Terzo settore meridionale, per favorire percorsi di coesione sociale e contribuire alla diffusione di temi sociali di rilievo nel Sud Italia.

Santa subito è stato proposto dalla casa di produzione Seminal Film, con sede in Puglia, insieme all’Associazione Giraffa – Gruppo indagine resistenza alla follia femminile, Onlus di Bari costituita da donne che si occupano di donne vittime di violenza, e dall’Associazione L’Albero di Potenza, collettivo artistico tutto al femminile che si sperimenta sul teatro e sulla formazione incrociando le singole e peculiari competenze di ciascuno dei componenti.

Il regista Alessandro Piva racconta così la genesi del film: “Sono venuto a conoscenza della tragica vicenda di Santa Scorese da sua sorella Rosa Maria, che l’anno passato ne parlava nel corso di un evento pubblico. Ancora una volta una storia dal forte impatto sociale e umano mi chiama a lavorare sulla mia terra, focalizzando lo sguardo non solo sulla cronaca di una morte così ingiusta, ma anche sul dolore di chi resta”.

Riguardo al bando che ha finanziato il film, questo il commento del regista: “Sono orgoglioso del fatto che “Santa subito” rappresenti nella prestigiosa cornice della Festa di Roma la pattuglia di film prodotti dal Social Film Fund con il Sud, progetto che offre la possibilità di raccontare il nostro Meridione attraverso lo sguardo creativo dei film-makers e con il prezioso supporto degli operatori del terzo settore, attenti alle frange più deboli della società.”

Il bando “Social Film Fund CON IL SUD” ha riscosso un grande successo e sono pervenute circa 100 proposte. Complessivamente sono state coinvolte 350 organizzazioni, tra imprese cinematografiche italiane ed estere e organizzazioni non profit meridionali. Sono stati selezionati 10 progetti dalla Commissione valutatrice composta da Gennaro Nunziante, regista e sceneggiatore (presidente), Dario Formisano, produttore cinematografico, Elisabetta Soglio, giornalista e scrittrice, Luigi De Luca, coordinatore Poli Biblio -Museale Regione Puglia, Fabrizio Minnella, responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne della Fondazione CON IL SUD. Tutti i film sono stati terminati e sono pronti per essere promossi attraverso festival ed eventi italiani e internazionali.

 

25/10/2019

Call for applications – Placetelling Winter School | Cineporto di Lecce 10-12 dicembre 2019

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La terza edizione della scuola di Placetelling presenta un focus sul racconto audiovisivo del territorio. Le tre giornate saranno articolate in sessioni metodologiche ed applicative.

Le prime riguarderanno storia, teoria e tecnica del racconto audiovisivo in un quadro multidisciplinare e multiprospettico con il coinvolgimento dei saperi accademici e professionali, riferiti questi ultimi all’area della comunicazione e della gestione dei processi produttivi.

Le sessioni applicative saranno invece dedicate allo storytelling digitale delle location cinematografiche, utilizzando come casi di studio le location di Lecce e del Salento. Gli allievi, seguiti dai tutor della scuola, realizzeranno un prodotto di storytelling digitale incentrato su una location cinematografica e finalizzato alla pubblicazione sul canale YouTube della scuola di Placetelling. Il programma prevede altresì due proiezioni di film fortemente caratterizzati dalla relazione con il concetto di luogo; i film verranno introdotti dai rispettivi registi, con i quali gli allievi potranno confrontarsi sulle tematiche proprie della scuola di Placetelling.

Nel rispondere alla call i candidati dovranno specificare su quale (o quali) film intendano incentrare l’esercitazione di placetelling, avendo cura di prenderne preventivamente visione. La filmografia presente nella call propone un elenco di titoli consigliati; il candidato potrà tuttavia avanzare proposte alternative, purché il film proposto sia girato sul territorio pugliese.

L’esercitazione verrà realizzata con mezzi propri (smartphone, tablet, laptop); per la visita alle location, gli allievi verranno seguiti dai tutor della scuola.

 

Che cos’è il Placetelling?

Il Placetelling può essere letto come una declinazione specifica dello storytelling (la narrazione come azione sociale) incentrata sulla narrazione dei luoghi e capace di concorrere alla produzione del senso stesso dei luoghi. Come tale è il punto di convergenza di differenti campi di ricerca (geografia dei media, film studies, marketing territoriale, semiotica, narratologia, etnografia, solo per citarne alcuni) e trova nel racconto audiovisivo una delle manifestazioni più diffuse ed efficaci, che possono assumere le forme più diverse: dal lungometraggio di finzione al documentario, dallo spot pubblicitario ai videogiochi.

Per comprendere la relazione che lega il Placetelling ai luoghi e che consente al primo di proporsi come un potente mezzo di significazione e strutturazione dei luoghi, occorre leggerla seguendo due prospettive opposte e tuttavia complementari: le storie come racconto dei luoghi e i luoghi come narrazioni.

 

Informazioni

Posti disponibili: 25 + 4 riservati a dipendenti AFC

Costo: la partecipazione alla scuola è gratuita

I candidati dovranno inviare la domanda d’iscrizione per via telematica all’indirizzo placetelling@unisalento.it, entro i 20 novembre 2019 allegando ad essa:

- Copia di un documento d’identità;

- Curriculum;

- Lettera motivazionale, nella quale indicare uno o due film della filmografia consigliata che il candidato intende proporre come tema delle sessioni applicative

La commissione valuterà le candidature pervenute secondo i seguenti criteri:

- Curriculum: 30 punti

- Lettera motivazionale: 10 punti

La graduatoria degli idonei verrà pubblicata sul sito della Scuola di Placetelling.

Sito: https://nihal229.wixsite.com/scuolaplacetelling3

Per info: placetelling@unisalento.it

L’evento è realizzato da Apulia Film Commission – Centro Studi, finanziato dalla Regione Puglia – Assessorato Industria Turistica e Culturale, nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema – Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia”, a valere su risorse FSC Puglia 2014-2020 – Patto per la Puglia).

PROGRAMMA DETTAGLIATO

 

 

25/10/2019

Torna “Monsters – Taranto Horror Film Festival”: tutte le novità della seconda edizione

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Taranto si appresta a vivere delle giornate… da paura. È alle porte infatti la seconda edizione di Monsters – Taranto Horror Film Festival. L’evento, organizzato dall’associazione Brigadoon con il sostegno di Apulia Film Commission e del Centro Studi Cinematografici, si terrà dal 29 al 31 ottobre e quest’anno avrà una formula itinerante. Si inizia martedì 29 al cinema Ariston di Taranto, il secondo giorno si prosegue al cinema Spadaro di Massafra e per il gran finale della serata di Halloween si torna in città, al cinema Bellarmino. L’ingresso alle proiezioni e a tutti i momenti del festival è libero.

Dopo il buon riscontro dell’edizione 2018, torna dunque l’appuntamento della città pugliese interamente dedicato al genere horror e alle creature del cinema fantastico, pensato da Davide Di Giorgio (che ne è direttore artistico) e da Massimo Causo. Nell’arco dei tre giorni di proiezioni, il programma si articola in percorsi tematici sui filoni più rappresentativi dell’horror passato e presente, incontri con registi, critici e storici del cinema. Il tema principale di quest’anno è Clown e Maschere: un percorso iconografico dedicato alla figura del clown, resa attuale dal rinnovato successo di “It” tratto dal celebre romanzo di Stephen King, e dal fenomeno “Joker”, attualmente nelle sale. Proprio per rendere omaggio al protagonista del film vincitore del Leone d’Oro alla Mostra di Venezia, la proiezione inaugurale sarà dedicata a “L’uomo che ride” di Paul Leni, un classico del cinema muto nonché modello d’ispirazione proprio per il personaggio del Joker. Seguiranno Seguiranno “Killer Klowns from Outer Space”, di Stephen Chiodo, commedia horror capace di unire, come da titolo, il terrore per i clown assassini all’amore per la fantascienza del passato. Il focus si conclude con “31”, horror estremo di Rob Zombie su un gruppo di giostrai preda di alcuni fanatici (ovviamente mascherati da pagliacci) che sarà proposto “in tempo reale” alla mezzanotte di Halloween, proprio l’orario in cui è ambientata la storia. Il film sarà introdotto da Edoardo Trevisani, autore del libro “Devil’s Eyes: Rob Zombie dal palco allo schermo” (Shatter Edizioni), che sarà anche presentato nel corso della giornata alla libreria Dickens.

Altro filone tematico sarà l’Italian Gothic: un percorso sulle tendenze dell’horror italiano fra passato e presente, dove mettere a confronto veterani e talenti emergenti. Si segnala, in particolare, la proiezione di “The Nest. Il Nido” di Roberto De Feo, che sarà ospite del festival nella serata finale. Presentato al Festival di Locarno, il film, un thriller d’atmosfera mai passato in sala a Taranto, è stato il miglior esordio horror di sempre al box office italiano. Altro momento importante dello stesso percorso sarà la Notte Fulci, che vedrà la partecipazione di due delle più appassionate e competenti firme della prestigiosa rivista “Nocturno Cinema”, Massimiliano Martiradonna e Mirco Moretti, noti come Dikotomiko Cineblog: un’intera serata dedicata a Lucio Fulci, autore di culto a livello internazionale scomparso nel 1996, con il documentario presentato a Venezia “Fulci for Fake” di Simone Scafidi e, a seguire, “L’aldilà …E tu vivrai nel terrore!”, con cui il regista romano nel 1981 ha firmato la sua opera più visionaria, dando forma agli orrori più violenti che scaturiscono da un albergo costruito su una delle porte del Male.

Non mancano poi le anteprime, in collaborazione con le principali realtà festivaliere del settore, come “Werewolf” di Adrian Panek, film vincitore a Roma del XXXIX Fantafestival, il più importante festival italiano del fantastico. Quello di Panek è un orrore “realista”, che evidenzia i comportamenti all’interno di un gruppo di bambini liberato dai campi di concentramento dopo la Seconda Guerra Mondiale, in cui il Male fatto continua a presentarsi sotto nuove forme, in una sequela di grande impatto emotivo. Di tutt’altro tenore, invece, la proposta di “Hobgoblins – La stirpe di estirpare”, dell’irriducibile filmmaker militante Rick Sloane, divertentissima e poverissima imitazione dei più celebri “Gremlins”, alfiere del “così brutto da essere bellissimo” e presentato in collaborazione con l’editore Shockproof in anteprima sull’imminente uscita in DVD.

La proposta è arricchita infine da una selezione di cortometraggi che rinnovano l’interesse per i nomi emergenti della filmografia contemporanea: “Stop invasione!” di Leopoldo Medugno racconta le polemiche legate all’accoglienza in forma di horror, e per la sua capacità di unire genere e riflessione ha vinto l’AHIFF – Apulia Horror International Film Festival di Gallipoli. “Birthday” di Alberto Viavattene è invece una nuova incursione nei territori dell’horror italiano d’atmosfera, ambientato com’è in un inquietante manicomio dove avvengono eventi magici. La selezione si completa con la presentazione del teaser trailer di “Pluto”, epopea esistenziale spaziale alla cui realizzazione il regista tarantino Ivan Saudelli sta lavorando. Monsters è gemellato con Vicoli Corti, altro importante festival cinematografico del territorio.

Siamo molto contenti di poter proporre a Taranto un evento originale che si inserisce nella proposta culturale sempre più articolata della città – afferma il direttore artistico di Monsters, Davide Di Giorgio – Monsters è pensato come un festival aggregante, in grado di attirare un pubblico giovane, ma capace di interessare anche tutti i curiosi. L’offerta alterna per questo classici e novità, film che hanno fatto la storia del cinema e titoli di spicco dai festival specializzati. Diversamente da quanto si crede – prosegue Di Giorgio – l’horror non è soltanto facili spaventi per un pubblico in cerca di emozioni superficiali, ma offre una gamma espressiva molto ampia: può fare anche ridere, pensare e persino commuovere. La selezione è così pensata come un viaggio tra icone ed epoche: si va quindi dai clown, imprescindibili nell’anno di It e Joker, al dramma della Seconda guerra mondiale, all’horror italiano che, fra un maestro amatissimo in patria e all’estero come Lucio Fulci e l’esordio di promettenti nuove leve come Roberto De Feo, dimostra ancora una forte vitalità

 

PROGRAMMA DETTAGLIATO

 

 

24/10/2019

Al via la nona edizione di “Registi fuori dagli sche[r]mi” con Sebastian Munoz e il suo “El Principe”

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Inizia la nona edizione della rassegna di cinema internazionale “Registi fuori dagli sche[r]mi”, con la proiezione di un film passato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione “Settimana internazionale della Critica” e vincitore del Queer Lion: “El Principe” di Sebastian Muñoz.

Il film sarà proiettato domani, giovedì 24 ottobre alle 20.30 al Cineporto di Bari (ingresso libero fino a esaurimento posti). A dialogare con il regista ci saranno il direttore artistico della rassegna, critico cinematografico per “il manifesto” e direttore della rivista Uzak.it, Luigi Abiusi e Gemma Lanzo, componente del consiglio nazionale del Sindacato italiano Critici Cinematografici (SNCCI).

“El principe”, opera prima del talento cileno Sebastian Muñoz, è un melò ambientato negli Anni ‘70, grande rivelazione al festival di Venezia di quest’anno, tanto da guadagnarsi il Queer Lion. Storia di erotismo e tenerezza omosessuale (ma che s’eleva a essere rappresentativa dell’amore in generale con i suoi tormenti e le sue estasi), “El Principe” si muove tra Almodovar, Fassbinder, Derek Jarman: amore disperato, sesso e morte in un contesto carcerario, con aperture estatiche verso il mondo fuori, i ricordi, l’educazione sentimentale del giovane Jaime, tra donne attempate e ragazzi affascinanti. Spicca la figura di Riccardo “El potro”, interpretato da uno straordinario Alfredo Castro (celebre soprattutto per le interpretazioni nei film di Larrain) e la carnalità e, allo stesso tempo, poesia della messa in scena, che fa di questo film uno dei più belli e scandalosi visti quest’anno.

La rassegna “Registi fuori dagli Schermi” è finanziata da Regione Puglia e Fondazione Apulia Film Commission a valere su risorse del Patto per la Puglia FSC 2014/2020, nell’ambito dell’intervento Apulia Cinefestival Network 2019/2020.

 

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