Cineporti di Puglia

Proiezione al Cineporto di Bari de “Il tempo delle farfalle” di Teresa Conforti – 25 Ottobre h. 20:00

Ci si può ammalare di tecnologia? Un documentario per riflettere sui pericoli della rete.

Il documentario Il Tempo delle farfalle (regia Teresa Conforti) sarà presentato il 25 di ottobre da Onofrio D‘Alesio (Direttore di Antenna Sud ) presso l’Apulia Film Commission a Bari h 20.

Tra i protagonisti anche ventisette studenti del liceo scientifico Scacchi. Il documentario dal titolo Il tempo delle farfalle nell’ambito Festival Teatriamo 2019 (produzione “Il Sipario”- scuola di recitazione in collaborazione con la troupe di Dietrolequintetv) vuol far riflettere su giovani e dipendenza dai social attraverso un esperimento sociale e un inchiesta. Il titolo metaforicamente rappresenta proprio la volatilità dell’utilizzo della rete da parte dei giovani.

Sono 2,5 miliardi le persone (più di 1 su 3) nel mondo che ogni giorno si «muovono» sui social network (Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn, Snapchat), dedicando a essi un tempo che può essere compreso tra pochi minuti e diverse ore. Il 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni ha difficoltà a prendersi una pausa dalle nuove tecnologie tanto da arrivare a controllare in media lo smartphone 75 volte al giorno. Addirittura il 7% lo fa fino a 110 volte al giorno. (Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullism). I giovani 3.0 non riescono proprio a staccarsi da cellulari , tablet, pc, playstation e social media – afferma Giovanni Martinotti della Sopsi (Università di Chieti) e il bisogno di controllare continuamente lo smartphone, magari per chattare non li abbandona neanche di notte. La NOMOFOBIA (no-mobile-fobia), è la fobia di rimanere senza telefono . Otto adolescenti su dieci hanno questa paura. Chattare su WhatsApp dà l’impressione di ‘stare con gli altri’, ma non lo è. La chat è un meccanismo ‘on-off’.

Secondo il Professor Francesco Tonioni, (Università Cattolica di Roma e responsabile ambulatorio di dipendenza da internet e social network al Gemelli),“ Nei giovani e negli adolescenti l’uso disfunzionale di internet si configura come un nuovo modo di pensare e comunicare”.

Dunque cambiano le modalità di utilizzo della tecnologia e aumenta drasticamente il rischio di dipendenza.

Sinossi

Ad un gruppo di giovani ( dai 18 ai 27 anni ) viene vietato l’uso del cellulare per 7 giorni. In cambio hanno ricevuto 5 libri su cui discutere: Fahrenheit 451 di Bradbury. Chi ha paura di Virginia Woolf ? di E. Albee. Tre sull’altalena di L. Lunari. Morte di un commesso viaggiatore di A. Miller. Tradimenti di H. Pinter. Come cambierà il loro approccio al testo e l’idea che si fanno delle storie e dei personaggi solo a contatto con il testo senza essere ‘influenzati’ dalla tecnologia e dai social media? I ragazzi interpreteranno venti personaggi. Dovranno immergersi nelle storie e nei ruoli, senza consultare il proprio smartphone. Nella seconda parte un’inchiesta su giovani e utilizzo dei social realizzata in collaborazione con gli studenti del liceo Scacchi di Bari. Attraverso interviste a giovani di età compresa tra i 15 e i 18 anni si è tracciato il profilo degli iperconnessi : giovani e smartphone.

Ci si può ammalare di tecnologia? Da abitudine a dipendenza, il passo è breve!

 

Ingresso libero

Si consiglia la prenotazione contattando: info@ilsipariobari.com – tel. 0805566431

 

Lunedì 7 ottobre alle 20:00 al Cineporto di Bari proiezione di “America” di Giacomo Abbruzzese

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Nato in Grecia, vissuto a Venezia, sposato a Taranto e ucciso a New York, dove ha vissuto per vent’anni alle prese con il sogno americano. AMERICA, il nuovo documentario di Giacomo Abbruzzese, sarà presentato al Cineporto di Bari lunedì 7 ottobre alle ore 20h. Per ricostruire la storia del nonno Claudio, il regista si è immerso nel passato della New York degli anni Sessanta, fra le note di Billy Joel e gli scenari da gangster movie. Tra le testimonianze da una parte all’altra dell’oceano, affiorano nel film i labili ricordi di una figura misteriosa e della sua incessante fuga dal dolore. Il ritratto di un uomo che forse nessuno ha mai conosciuto davvero.

Il documentario, della durata di 59 minuti, è stato presentato in anteprima a giugno alla Cineteca di Bologna, in apertura del Biografilm festival. Dopo la proiezione di Bari al Cineporto, America avrà poi un’altra data pugliese, il 10 ottobre, in concorso al “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”, a Monte Sant’Angelo nel Gargano. In entrambe le occasioni sarà presente il regista Giacomo Abbruzzese.

Abbruzzese, regista di base a Parigi ma originario di Taranto, vanta all’attivo numerosi cortometraggi e documentari, selezionati e premiati in festival internazionali come Cannes, Oberhausen, Viennale, Clermont-Ferrand, Torino.

Note di Regia

Biografia di Giacomo Abbruzzese

 

“Bordermindproject#3 – Nuove Transizioni nei Territori Occupati Palestinesi” venerdì 24 maggio al CineLab del Cineporto di Lecce

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Dopo la prima mondiale presso la Cinemateca Nacional de Nicaragua a Managua, un’anteprima al Cineporto di Bari in collaborazione con l’Apulia Film Commission, la prima nazionale al Cine-Teatro Baretti di Torino in collaborazione con l’Associazione Nazionale Museo del Cinema (a cui ha partecipato il direttore del Teatro Stabile Valerio Binasco), dopo le proiezioni all’interno della manifestazione ARCHIVISSIMA durante “La notte degli archivi” e durante il Salone Internazionale del Salone del Libro Off 2019, il documentario del regista Marco Monfredini è in programma presso il CineLab “Giuseppe Bertolucci” del Cineporto di Lecce, venerdì 24 maggio alle ore 20:00 (ingresso gratuito).

Il documentario restituisce sullo schermo l’esperienza teatrale della compagnia Anticamera Teatro che da diversi anni lavora nei Territori Occupati Palestinesi, portando il teatro nei campi profughi e nei centri culturali palestinesi tra i giovani e gli adulti.

Il film si concentra sulle possibilità.

Ogni strada è un possibile cammino.

Ogni cammino è uno sguardo che si perde all’orizzonte.

Ogni forma d’arte è un tentativo di scoperta.

Come può l’occhio di una camera restituire la complessità delle esperienze e delle relazioni umane e artistiche che nascono da un lavoro teatrale?

Come si può raccontare un Paese che sale alla ribalta della cronaca esclusivamente per i conflitti, da un punto di vista differente?

Il più ambizioso tentativo è stato ricercare l’invisibile agli occhi degli altri.

Il documentario racconta la terza parte di BORDERMINDPROJECT svoltasi a novembre 2015 nei Territori Occupati Palestinesi. Ai membri della compagnia, mentre si stavano recando in Palestina nel novembre del 2017 per la quarta parte del progetto teatrale, è stato negato l’ingresso all’aeroporto di Tel Aviv in Israele e sono stati arrestati e detenuti fino al successivo rimpatrio in Italia, e attualmente non possono recarsi in nessun modo in Palestina.

La proiezione sarà introdotta dal regista Marco Monfredini. A fine proiezione ci sarà la possibilità di un confronto sui temi trattati dal film.

 

 

CREDITS

Un documentario di: Marco Monfredini e Matteo Silvan

Produzione: Anticamera Teatro

Con: Valentina De Luca, Michele Galasso, Islam Sirafy, Marco Monfredini, Elisa Spagone

E con: Madeleen H.Said, Anas Jammal, Marh Arafat, Hakeem Meskawe, Mervat Abuhijleh, Hala Hashem Abu Assan, Mhmmad Brahme, Ameer Gotcha, Shadi Hadia, Mustafa Murar, Adam Dandes, Shahd Hammad, Manal Jrere, Zaina Omer, Mohammed Natsheh, Noor Salah, Mohammed Abu Gharbye, Murad Natsheh, Hamze Sh, Ismail Soboh, Nabeel Al-Rae, Rasmi Arafat, Marina Barham, Abu Akeem, Khames Sirafy, Atallah Sirafy, Turkey

 

Direzione artistica: Marco Monfredini

Riprese: Matteo Silvan

Montaggio: Marco Monfredini, Matteo Silvan

 

TEASER https://www.youtube.com/watch?v=88w5hvzXyHs

Info di tutto il progetto in Palestina

http://bordermindproject.wordpress.com

www.anticamera.com

 

Proiezione di “Solitudine e sete” e incontro con il regista Fedele Dalessandro | Cineporto di Bari – giovedì 21 marzo – h.19:00

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Interamente girato in terra di Bari il nuovo film del regista pugliese Fedele Dalessandro, in programma giovedì 21 marzo alle 19:00 presso il Cineporto di Bari (ingresso libero fino a esaurimento posti). Alla proiezione seguirà un breve incontro con il regista, condotto da Antonello d’Attoma, noto medico neurologo, giornalista e scrittore. Il mediometraggio illustra uno spaccato di vita dedicato a chi, nell’adolescenza, è stato oggetto di vessazioni e umiliazioni da parte dei coetanei. L’emarginazione e la discriminazione caratterizzano anche il periodo di crescita e permangono nella vita ormai matura della vittima. Il protagonista, magistralmente interpretato da Francesco Eugenio Curci, vive una situazione terrena difficile, legata alla scomparsa della madre, che lo ha concepito in età adulta, e all’assenza della figura paterna che non ha mai conosciuto, non avendo egli voluto assumere le proprie responsabilità. Il mal di esistere del protagonista traspare nella ristretta realtà di un piccolo centro del Sud che schernisce e quasi evita un contatto con un uomo perso nella sua solitudine. Quotidianamente egli si reca al cimitero, tormentato dalla propria consapevolezza e dal ricordo dei racconti di sua madre: due voci interiori, a tratti antagoniste, a volte consolatorie, per tracciare un quadro intimista del protagonista, perso in lontane reminiscenze o in sogni deliranti, quasi al limite della follia. Ornella Legrottaglie, Roberto Luca Loiacono, il piccolo Vincenzo Petruzzi, Francesca Losito, Sara Nigri, Patrizio Polignano, Mino Barletta, il pianista Enzo Palattella, Annamaria Rotondo, Norbert Wassermann, Rossella Montone, Francesco Dongiovanni, Dario Palazzi, Antonello Boccardi e la voce narrante di Paola Palazzi completano il cast di questa produzione dall’elevato impegno sociale. La storia è stata scritta a più mani dal gruppo Tumifaigirar: Domenico Passiatore, Rosy Delfine, Cristiano e Fedele Dalessandro, Valeria Schino e Nicoletta Padovano. Quest’ultima è anche la sceneggiatrice della storia. Insostituibili Valeria Schino, videoriprese e direzione della fotografia, Michele di Mauro, fotografo di scena e assistente di ripresa, Katia Mangini, suoni in presa diretta, e Cristiano Dalessandro per il synchro ciak e le riprese in controcampo. Il gruppo ha affrontato un progetto complesso con un limitato budget, riuscendo a realizzare una produzione di qualità esclusivamente con l’impegno delle proprie risorse umane. Il montaggio, gli efx e la colonna sonora sono opera del regista Fedele Dalessandro, autore tra l’altro dello struggente Baritango, realizzato con strumenti acustici campionati. Bellissima la canzone “Come ti vorrei” che è il leitmotiv nella parte centrale del film, una sequenza di flashback per raccontare la tormentata storia d’amore dei genitori del protagonista. La canzone è stata scritta da Benedetta Palattella, cantata da Sara Nigri con Enzo Palattella al pianoforte, registrata dal vivo al Ueffilo jazz club di Gioia del Colle durante le riprese. Il film parteciperà a concorsi ed eventi sul territorio nazionale.

 

 

Due giorni di incontri e proiezioni per ricordare la figura del regista Francesco De Robertis tra il Cineporto di Foggia e il Cinema De Robertis di San Marco in Lamis

Francesco De Robertis sul set Il Mulatto

Riscoprire e approfondire nella storia del cinema italiano la figura e l’opera del regista pugliese di origini garganiche Francesco De Robertis. È l’obiettivo della Fondazione Soccio e dell’Apulia Film Commission che, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Foggia e il Comune di San Marco in Lamis, hanno organizzato una due giorni di studio tra Foggia e San Marco in Lamis. Lo spunto, in occasione del sessantennale della scomparsa, è dato dalla recente monografia “Il cinema di Francesco De Robertis” curata dal critico cinematografico Massimo Causo, pubblicata da Edizioni dal Sud per la collana “Percorsi di teca”.

Il primo appuntamento, in programma giovedì 14 alle 17.30 al Cineporto di Foggia (via San Severo), vedrà la partecipazione del curatore del volume, Massimo Causo, che dialogherà con Floriana Conte, docente del Dipartimento studi umanistici dell’Università di Foggia. A seguire la proiezione del film più celebre del regista, “Uomini sul Fondo”.

Il giorno dopo, venerdì 15 alle 18 al cinema De Robertis di San Marco in Lamis, è previsto un incontro dibattito al quale parteciperanno Massimo Causo e la figlia del regista Daniela De Robertis. A introdurre i lavori sarà il presidente della Fondazione Soccio, Michele Galante, e il Sindaco del comune garganico, Michele Merla. A condurre l’incontro il giornalista Fabio Prencipe.

Nel paese natale di De Robertis (nato a San Marco in Lamis nel 1902 e morto Roma il 3 febbraio 1959), l’iniziativa prevede anche una mini rassegna con tre titoli: “Uomini sul Fondo”, “Alfa Tau” e “Fantasmi del mare”, film prodotti durante il Secondo conflitto mondiale e che raccontano l’universo prevalentemente marinaro che caratterizzò tutta l’opera del regista.

Figura controversa e singolare nel panorama italiano, Francesco De Robertis è un autore poco studiato, anche se per molti versi è fondamentale nella storia del cinema in Italia. Ufficiale di marina, dopo alcune esperienze teatrali si avvicina al cinema attraverso il documentario. A capo del Servizio cinematografico della Marina, il suo nome viene indissolubilmente legato alle origini del Neorealismo.

Supervisore del primo film di Roberto Rossellini “La nave Bianca”, il suo cinema si caratterizza da subito per un taglio documentaristico dei racconti, per l’attenzione rigorosa per gli ambienti della messa in scena e per un impiego fortemente voluto di attori non professionisti. Caratteristiche che ne fanno a ragione uno dei veri precursori della stagione neorealistica del cinema italiano, che tanta fortuna avrà nel primo dopoguerra, caratterizzando per decenni la produzione e l’immaginario filmico di mezzo mondo.

Tutti i film di De Robertis, anche quelli del dopoguerra, si caratterizzano, con qualche rara eccezione, per il racconto degli ambienti militari che vengono rappresentati però senza eccessi di retorica. Un autore sicuramente molto connotato nei suoi riferimenti culturali, ma distante da qualsiasi coinvolgimento ideologico con il fascismo e spesso incompreso nella portata innovativa della sua produzione.

“Il cinema di Francesco De Robertis” è un’iniziativa patrocinata dalla Fondazione Apulia Film Commission e sostenuta nell’ambito dell’intervento “Viva Cinema – Promuovere il Cinema e Valorizzare i Cineporti di Puglia”, finanziato dalla Regione Puglia e dall’Unione Europea attraverso il Patto per la Puglia del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020

“YALLAOFF – Padri, figli e la terra tra di loro” – Cinema · Letteratura · Migrazioni | Lecce 21-23 febbraio

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Padri, figli e la terra tra di loro è una rassegna culturale multidisciplinare organizzata dall’Associazione MENA (Mille Eventi Nell’Aria) nell’ambito delle attività OFF del Festival del cinema arabo Yalla Film Fest di Lecce.

Dal 21 al 23 febbraio Lecce ospiterà registi, scrittori e intellettuali per parlare della complessa questione delle migrazioni dal Nord Africa e del rapporto del migrante con la propria cultura e la propria madrepatria. Lo faremo attraverso proiezioni, libri, incontri e dibattiti che pongono un accento particolare sulle dinamiche di incontro e scontro generazionale e su quelle relazioni intime e affettive che sono determinate dall’esperienza della dislocazione, che sia per scelta o per costrizione. Opere che indagano il rapporto tra padre e figlio all’interno della cornice problematica della migrazione e dell’esilio.

 

IL CONCEPT

La proposta nasce dalla volontà di investire sullo sviluppo di una cittadinanza culturale che inviti i cittadini a riflettere e interrogarsi sui temi della nostra contemporaneità in chiave accessibile e partecipativa. Il tema designato, quello del rapporto tra culture diverse, e dell’indagine affettiva su cosa vuol dire sentirsi diverso in una nuova terra mentre si è lontani dalla propria patria, connesso alle esperienze specifiche e alle cause che hanno determinato la migrazione, è una lente interessante, immediata e empatica attraverso cui guardare al fenomeno della migrazione, lontani da stereotipizzazioni o vittimizzazioni di sorta. A questo si aggiunge la particolare attenzione che l’Associazione MENA ha sempre mantenuto negli anni per l’utilizzo di linguaggi sempre diversi e multidisciplinari per avvicinare il pubblico a temi complessi.

 

IL PROGRAMMA

Giovedì 21 Febbraio alle ore 19 al CineLab Bertolucci: proiezione di Talien (2017), del regista Elia Moutamid, che sarà presente in sala. Talien è un tenero road-movie che racconta la storia di Abdelouahab, Aldo, che dopo quasi quarant’anni in Italia, decide di tornare a casa, in Marocco. Ilyass, Elia, suo figlio, regista del film cresciuto in Lombardia, si unisce in questo viaggio di ricordi e storie. Un viaggio che è l’occasione di un padre e di un figlio per spiegarsi, capirsi, incontrarsi.

 

Venerdì 22 Febbraio alle ore 19 al CineLab Bertolucci: proiezione di Weldi (2018), di Mohamed Ben Attia, regista rivelazione del nuovo cinema tunisino. Riadh, il protagonista, è un operatore di carrelli elevatori nel porto di Tunisi, città in cui vive insieme alla moglie Nazli e al figlio Sami, che si sta preparando per gli esami di scuola superiore. Sami soffre di continui attacchi di emicrania ma quando la situazione sembra migliorare, il ragazzo scompare improvvisamente. I genitori cominciano a cercarlo finchè scoprono, grazie ad un messaggio su Facebook, che il ragazzo potrebbe essere in Siria. Mohamed Ben Attia sarà presente in sala per commentare insieme il film.

 

Sabato 23 febbraio alle ore 19 alla Biblioteca Bernardini-Convitto Palmieri: Simone Sibilio e Francesca Corrao presenteranno la raccolta di poesia araba contemporanea In guerra non mi cercate. Poesia araba delle rivoluzioni e oltre (a cura di F.M. Corrao, O. Capezio, E. Chiti, S. Sibilio; Mondadori, 2018). Sibilio e Corrao sono tra i traduttori e curatori di questo volume antologico che raccoglie alcuni tra i più importanti poeti arabi contemporanei, che hanno contribuito ad animare i dibattiti politico-culturali innescati dalle rivolte scoppiate nella regione araba alla fine del 2010. Sarà presente la poetessa siriana Widad Nabi. Reading di poesie in arabo e italiano con Nabil Bey (Radiodervish) e l’attrice Mariela Cafazzo.

 

Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.

 

La realizzazione della rassegna è stata resa possibile grazie al sostegno di Apulia Film Commission, Teatro Pubblico Pugliese e Biblioteca Bernardini-Convitto Palmieri.

 

OPERE & OSPITI

• *CINEMA* Talien ha vinto il Premio Speciale della Giuria e il premio collaterale “Gli Occhiali di Gandhi” al 35° Torino Film Festival; la Menzione Speciale come Miglior Opera Prima ai Nastri Argento DOC 2018 di Roma; la Menzione Speciale della Giuria alla III Edizione di Italia In Doc a Bruxelles; la selezione e nomination per il miglior film a tema migrazione al 5° Socially Relevant Film Festival di New York. Elia Moutamid, marocchino di nascita, italiano di Brescia, ha studiato cinema e teatro a Milano. Artista poliedrico e completo, già conosciuto per il suo corto di esordio “Gaiwan” con il quale nel 2015 ha partecipato ad oltre 100 festival vincendo più di 25 premi.

 

• *CINEMA* Weldi (Figlio mio) è uscito nel 2018 e ha partecipato al Cannes International Film Festival Directors’ Fortnight, a Roma al Med Film Festival – dove ha vinto il premio del pubblico – al BFI London Film Festival,
al Chicago International Film Festival ed in numerosi festival in tutta Europa, raccogliendo sempre numerosi premi e riconoscimenti del pubblico e della critica.

Mohamed Ben Attia, il regista, è nato a Tunisi nel 1976. Ha studiato comunicazione audiovisiva presso l’Università di Valenciennes in Francia dopo essersi diplomato presso l’Institut de Hautes Etudes Commerciales (IHEC) di Tunisi nel 1998. Ha diretto cinque cortometraggi, ROMANTISME, DEUX COMPRIMES, MATIN ET SOIR (2004), KIF LOKHRIN (Premio d’argento a FESPACO 2006), MOUJA (2008), LOI 76 (2011) e SELMA (2014), che è stato selezionato nella competizione internazionale di CLERMONT FERRAND FESTIVAL e ha vinto numerosi premi in vari festival. Dirige il suo primo lungometraggio INHEBBEK HEDI nel 2016, che vince il Best First Film Award e l’Orso d’argento come miglior attore alla Berlinale del 2016, nonché un grande successo di critica e pubblico in tutto il mondo. Il film è stato distribuito in più di venti paesi.

 

• *LETTERATURA* In guerra non mi cercate. Poesia araba delle rivoluzioni e oltre riconosce l’indubbio valore testimoniale di opere legate alla scintilla rivoluzionaria e alle sue ripercussioni, ma suggerisce anche l’intento di superare il discorso meramente politico, aprendosi alle molteplici prospettive ed estetiche che rendono il paesaggio poetico arabo attuale sempre più variegato e suggestivo.

• Francesca Corrao: professore ordinario di Lingua e cultura araba presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università LUISS Guido Carli. Dopo aver studiato a Roma e al Cairo, ha insegnato a «L’Orientale» di Napoli ed è stata visiting professor in molte università arabe ed europee. Tra le sue numerose pubblicazioni: Poeti arabi di Sicilia (Mondadori, 1987; Mesogea, 2001); Giufà il furbo, lo sciocco, il saggio (Mondadori, 1991; Sellerio, 2006); Antologia della Poesia Araba (La Biblioteca di Repubblica, 2004); Adonis. Ecco il mio nome (Donzelli, 2009) e il recente Le rivoluzioni arabe. La transizione mediterranea (Mondadori, 2011).

• Simone Sibilio: ricercatore senior di Lingua e letteratura araba presso il Dipartimento di Studi su Asia e Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha insegnato all’Università Orientale di Napoli, all’Università del Salento, all’Università di Macerata, alla Luiss di Roma e all’Università Iulm di Milano. Si occupa di poesia e cinema dal mondo arabo. Tra le sue pubblicazioni: Nakba. La memoria letteraria della catastrofe palestinese (Edizioni Q, Roma, 2013, II° 2015) e diverse traduzioni con introduzione critica di poeti arabi contemporanei.

Widad Nabi è una poetessa curdo-siriana originaria di Kobane, in Siria, che vive a Berlino. Ha pubblicato due raccolte di poesia, nel 2013 e 2016 e molte delle sue poesie sono apparse in traduzione in inglese, tedesco, francese e turco.

 

Al Cineporto di Lecce al via la rassegna organizzata nell’ambito di Docroom | Giovedì 24 gennaio – h. 19:00

Lorello e Brunello

Giovedì 24 gennaio (ore 19 – ingresso libero) al CineLab Giuseppe Bertolucci di Lecce, con la proiezione di Lorello e Brunello di Jacopo Quadri prende il via la rassegna di cinema contemporaneo inserita nel programma di Docroom. Ideato e organizzato da Muud Film con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura e con il supporto logistico di Apulia Film Commission, il percorso di specializzazione in tecniche e poetiche del cinema documentario, propone fino al 15 marzo otto masterclass riservate a 10 allievi under 35 provenienti da tutta italia e una rassegna aperta al pubblico con la proiezione di sei film dei docenti e dei tutor della masterclass, autori che stanno sperimentando nuovi linguaggi per raccontare al pubblico le proprie storie, esplorando il limite tra reale e immaginario, tra documentario e finzione, vero e verosimile.

Si parte dunque giovedì 24 gennaio con Lorello e Brunello di Jacopo Quadri. Biondi, gemelli, Lorello e Brunello vivono da soli nel podere dove sono nati ai Pianetti di Sovana, in Maremma, una campagna dura e ventosa. Il lavoro, senza mai un giorno di pausa, è una condizione naturale che non si mette in discussione. In quattro parti, dall’estate alla primavera, il film segue per un anno la vita dei gemelli Biondi e dei vicini di podere, un giorno dopo l’altro, a mungere e vegliare, con la minaccia dei lupi che stanno ripopolando le macchie, le albe, la polvere, i recinti, il fieno, le morti e le nascite, gli animali. Dopo la proiezione, il regista e il montatore Stefano Grosso incontreranno il pubblico per tracciare la direzione del proprio percorso artistico e del viaggio fatto insieme.

Regista di documentari di creazione e montatore riconosciuto per essere uno tra i più creativi del panorama italiano. Jacopo Quadri ha collaborato con autori di rilievo internazionale, tra i quali: Bernardo Bertolucci, Paolo Virzì, Mario Martone e Gianfranco Rosi. Da regista si è confrontato con alcune delle personalità più intense e carismatiche del teatro italiano, concentrandosi in particolare sul rapporto intimo e profondissimo tra radicalità artistica e pratica teatrale. In La scuola d’estate Quadri offre un affresco discreto e preciso del metodo di insegnamento di Luca Ronconi durante il suo laboratorio estivo al Centro Teatrale Santacristina. Ne Il paese dove gli alberi volano si immerge insieme a Davide Barletti (co-regista) nei festeggiamenti per i 50 anni di attività dell’Odin Teatret di Eugenio Barba. Il suo ultimo lavoro Lorello e Brunello è stato selezionato nei maggiori festival europei e ha vinto una menzione speciale e il Premio Cipputi alla 35° edizione del Festival di Torino. Montatore del suono e fonico di mix tra i più apprezzati nel panorama nazionale, Stefano Grosso è dotato di una sensibilità cinematografica fuori dal comune. Ha contribuito con la sua creatività alla realizzazione di alcuni tra i più significativi film d’autore italiani degli ultimi anni, ricevendo riconoscimenti nei più importanti festival internazionali, con una particolare predilezione per il documentario e per il cinema che esplora e rinnova il confine tra realtà e finzione. Nel suo TimeLine studio di Roma, sono stati post-prodotti capolavori come Fuocoammare, Sacro Gra e Rumore Bianco. Ha lavorato, tra gli altri, con Gianfranco Rosi, Alberto Fasulo, Alina Marrazzi, Costanza Quadriglio.

La rassegna proseguirà con Menocchio di Alberto Fasulo (31 gennaio), Via della Felicità di Martina di Tommaso (7 febbraio), L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin (14 febbraio), La strada dei Samouni di Stefano Savona (28 febbraio). Giovedì 21 febbraio (ore 20:30 – ingresso libero) al Db D’Essai appuntamento, in anteprima regionale, con “Et in terra Pacis” di Mattia Epifani, cortometraggio in concorso al Torino Film Festival. Il Regina Pacis è stato il più grande Cpt d’Italia. Dal 1998 al 2005 ha ospitato sulle coste del Salento oltre 65mila migranti. Rimasto in stato di abbandono per molti anni viene acquistato da privati per essere trasformato in un resort di lusso. I lavori di ristrutturazione, però, riportano alla luce i segni indelebili di un passato fatto di violenze e soprusi, che riemerge a distanza di anni per liberare per sempre vittime e carnefici dall’oblio.

Gli allievi lavoreranno, inoltre, alla realizzazione di cinque documentari brevi (dall’ideazione alla ricerca, dalla regia alla produzione, dal montaggio al suono) sul tema “casa” che confluiranno in un unico film collettivo che sarà presentato ufficialmente il 15 marzo durante l’evento conclusivo di Docroom. I tutor sono il montatore Mattia Soranzo (coordinatore), l’autrice Martina Di Tommaso e il regista Mattia Epifani. Le masterclass saranno condotte in coppia da registi ed esponenti di rilievo del documentario italiano e internazionale (Alessandro Comodin e Tristan Bordmann, Alberto Fasulo e Johannes Hiroshi Nakajima, Jacopo Quadri e Stefano Grosso, Penelope Bortoluzzi e Stefano Savona). L’organizzazione è a cura di Vincenzo D’Arpe.

 

Visionair Media Production in tour nei Cineporti di Puglia

Nativi analogici, immersi nel digitale. Ci nutriamo di cinema, televisione e contenuti web. Assorbiamo, elaboriamo e ci facciamo abbagliare da idee visionarie. Sulle ali dell’entusiasmo diamo concretezza al tutto, trasformando il concetto in linea produttiva. Grazie all’esperienza personale nel cinema e nella tv, scriviamo, produciamo, e realizziamo storie, fino all’ultimo frame.

Visionair Media Production è una neo associazione nazionale di categoria nel settore dell’audiovisivo e della comunicazione. Come mission principale ha quella di sviluppare progetti ad hoc per i professionisti del settore per salvaguardare, accrescere e promuovere lo sviluppo lavorativo. Ed inoltre, raccoglie in un unico contenitore opere dell’ingegno, creatività innovative per l’intrattenimento audiovisivo, coadiuvate dall’essere sempre aggiornati sulle nuove tecniche di realizzazione, appartenenti al mondo del cinema, della televisione, della radio e dello spettacolo a 360°. Dalla semplice ideazione di contenuti inediti, al processo di scrittura, fino ad arrivare alla produzione, il fine è quello di seguire lo sviluppo dell’opera fino alla messa in onda o alla distribuzione. La collaborazione con altri enti e società è la sinergia che si propone di trovare ogni qual volta un’idea viene presentata. Si vogliono veicolare le migliori idee e renderle protagoniste nel panorama nazionale e internazionale avvalendosi della collaborazione dei migliori supporter nel mercato italiano di riferimento.

Grazie ad Apulia Film Commission l’Ass.ne ​V.M.P. presenterà le proprie idee e i propri progetti attivi, nelle tre sedi dei Cineporti pugliesi di Bari, Lecce e Foggia.

Gli eventi di presentazione saranno un’occasione importante per far conoscere e spiegare le iniziative ad una platea tecnica e specializzata, grazie alla quale potranno nascere nuove sinergie.

 

Gli eventi si terranno nelle seguenti date e location, dalle ore 15:00 alle ore 19:00:

- mercoledì 9 gennaio 2019

c/o ​Cineporto di Bari Padiglione 180, Fiera del Levante Lungomare Starita, 1 – Bari

 

- giovedì 10 gennaio 2019

c/o ​Cineporto di Lecce Via Vecchia Frigole, 36 – Lecce

 

- venerdì 11 gennaio 2019

c/o ​Cineporto di Foggia Via San Severo, Km 2,00 – Foggia


In chiusura di presentazione dell’Associazione e dei primi progetti già avviati, interverranno i supporters Adcom e Sony Professional Europe, che porteranno un plus all’evento informando sulle loro prestigiose tecnologie.

 

Lovers Tour – Un tour nazionale per i Nuovi Diritti | Venerdì 18 gennaio – CineLab del Cineporto di Lecce

E’ in partenza a Gennaio 2019 un tour in Italia per i Nuovi Diritti che nasce in collaborazione tra Cgil Nuovi Diritti e il Lovers Film Festival, la kermesse cinematografica a tematica LGBTQI più antica e prestigiosa d’Europa nata nel lontano 1986 (qui approfondimenti www.loversff.com).

L’Ufficio Nuovi Diritti segue, in CGIL, le tematiche della laicità dello Stato e dell’autodeterminazione della persona e il contrasto alla discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere. Ha articolazioni territoriali ed è attualmente diretto da Maria Gigliola Toniollo e Sandro Gallittu.

Il 34esimo Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions diretto da Irene Dionisio e fondato da Ottavio Mai e Giovanni Minerba, anche consulente alla direzione artistica, si terrà dal 24 al 28 aprile 2019 al Cinema Massimo, Torino per il Museo Nazionale del Cinema.

Il programma del format prevede: Il cortometraggio “Odio il rosa” realizzato da Margherita Ferri dopo l’esordio nel lungometraggio per Biennale College a Venezia 2018. Il corto introduce

“Watch Without Prejudice vol. 1, video tributo a George Michael”, curato dal music teller Federico Sacchi, a vent’anni dal coming out di George Michael.

Lovers Film Festival e Federico Sacchi omaggiano il cantante inglese recentemente scomparso, con un’esperienza d’ascolto, un vero e proprio documentario dal vivo che fonde storytelling, musica, teatro, video e nuove tecnologie.

Le date del tour:

18 gennaio 2019 – CineLab del Cineporto di Lecce- via Vecchia Frigole 36, Lecce – 21.30

20 Gennaio 2019 – Cineteca Sarda – Viale Trieste, 118, Cagliari – 18.00

16 Febbraio 2019 – Sparwasser – Via del Pigneto 215, Roma – 21.30

Gli obiettivi del tour sono quelli di diffondere la conoscenza sul territorio nazionale del Lovers (Festival cinematografico a tematica lgbtiq più antico d’Europa – 1986 -) e la lotta – attraverso il cinema e le arti performative per la rivendicazione dei diritti e per il contrasto dell’omotransfobia.

Il tour è organizzato da CGIL NUOVI DIRITTI in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema e Lovers Film Festival con il partneriato di Apulia Film Commission – Cineporti di Puglia, Sparwasser – Roma, Società Umanitaria – Cineteca Sarda – C.S.C.

 

“Vento di soave” di Corrado Punzi in programma al Cineporto di Lecce per “I martedì del Cineporto 2018″

Vento di Soave2

Si concludono al CineLab “Giuseppe Bertolucci” (via Vechia Frigole 36, Lecce) le proiezioni per I martedì del Cineporto 2018 (organizzati da Apulia Film Commission e Spaziocineforum). In programma martedì 11 dicembre (inizio ore 20,30, ingresso libero) il lungometraggio documentario Vento di soave di Corrado Punzi. Il regista, ospite della serata, introdurrà la proiezione e la commenterà con gli spettatori.

Dopo la presentazione al 35° Festival del cinema di Torino, il documentario è stato premiato al Canadian International Documentary Festival di Toronto (Premio della giuria). Il lavoro riprende il tema del contrasto stridente tra la nascita e la gestione di alcune infrastrutture industriali e gli effetti che queste riversano sul territorio che le ospita. Gli effetti riguardano la qualità della vita e la salute stessa degli abitanti. Il filmato osserva – sin dalle piccole evidenze sociali – l’insanabile contrapposizione tra un genere di modello di sviluppo (con la determinazione politica che lo ha generato e sostenuto) e una forma evolutiva del progresso personale e sociale della cittadinanza (con il conseguente antagonismo salute/lavoro).

La centrale a carbone di Cerano e il petrolchimico Eni di Brindisi sono i ‘mostri’ oggetto di questa riflessione cinematografica di Punzi, il cui titolo rimanda ad un auspicio dantesco (Il Terzo vento di Soave è il nome attribuito da Dante all’imperatore Federico II di Svevia, il cui dominio segnò il territorio pugliese di progresso culturale e mercantile). Di Federico oggi resta solo il nome dato alla centrale termoelettrica a carbone. La macchina da presa di Punzi, liberata dal coinvolgimento emotivo, realizza lo sguardo asciutto e privo di retorica di questa anti-inchiesta civile, consentendo la comprensione di un caso esemplare di sviluppo selvaggio che finisce per assumere la dimensione universale del sottosviluppo del Mezzogiorno.

 

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