La Puglia alla 67 Mostra del cinema di Venezia
Anche quest’anno la Puglia del cinema sarà presente alla 67^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Quattro infatti sono le opere cinematografiche girate nella Regione con il sostegno operativo e il contributo economico dell’Apulia Film Commission, selezionate in tre diverse sezioni al festival veneziano, in programma al Lido di Venezia dal 1° all’11 settembre.
Si inizia con il film in concorso “Noi credevamo”, di Mario Martone, con Luigi Locascio, Luca Zingaretti, Francesca Inaudi, Toni Servillo e tanti altri, girato tra Bovino e Deliceto in provincia di Foggia; mentre due opere sono state scelte per la sezione “Controcampo italiano”, i lungometraggi “Il primo incarico” di Giorgia Cecere con Isabella Ragonese girato nel territorio di Cisternino (Brindisi) ed “A woman” di Giada Colagrande con Wilelm Defoe e Stefania Rocca girato a Otranto e in provincia di Lecce.
Per la “Giornata degli autori”, è stato scelto “La svolta. Donne contro l’Ilva” di Valentina D’Amico girato a Taranto.
Un riconoscimento importante, dunque, ed una prestigiosa conferma al lavoro di attrazione e sostegno al cinema internazionale, che arriva a tre anni dalla nascita della Apulia Film Commission e del suo fondo.
Da segnalare, inoltre, anche la presenza di altre opere di registi pugliesi: “Sposerò Nichi Vendola” di Andrea Costantino (sezione “Controcampo italiano”), “Notizie dagli scavi” di Emidio Greco (con Giuseppe Battiston, Ambra Angiolini, Iaia Forte, Giorgia Salari), “Vallanzasca – gli angeli del male” di Michele Placido (con Kim Rossi Stuart, Filippo Timi, Moritz Bleitbreu, Valeria Solarino, Paz Vega, Francesco Scianna) e “Passione” del pur sempre di origini giovinazzesi John Turturro (con Massimo Ranieri, Lina Sastri, James Senese, Fausto Cigliano).
Tanta Puglia anche all’interno della retrospettiva voluta dal direttore Marco Mueller “La situazione comica (1937-1988)”. Com’è noto, infatti, molti film comici, con in testa quelli di Lino Banfi e Diego Abatantuono, sono stati girati negli Anni ’70 e ’80 utilizzando alcune straordinarie location pugliesi come Trani e dintorni.
Infine, una curiosità, l’attrice Isabella Ragonese protagonista del film d’esordio della pugliese Giorgia Cecere, sarà madrina della serata inaugurale e di quella conclusiva del festival.
Ma veniamo ai film realizzati in Puglia e finanziati dall’Apulia Film Commission a iniziare dal lungometraggio in concorso “Noi credevamo” di Martone (girato tra Bovino e Deliceto, in provincia di Foggia), è una storia sul Risorgimento che vede attori importanti in ruoli celebri come quelli di Giuseppe Mazzini e Francesco Crispi. Sceneggiato dallo stesso regista con lo scrittore e autore tarantino Giancarlo De Cataldo, il film sarà interpretato da un cast di attore d’eccezione a iniziare dai protagonisti Toni Servillo (Giuseppe Mazzini) e Luca Zingaretti (Francesco Crispi), ma anche Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco e Francesca Inaudi.
Il lungometraggio “Il primo incarico” di Giorgia Cecere, girato interamente in Puglia –t ra Cisternino e Castrignano del Capo –, vede come protagonista principale l’attrice Isabella Ragonese, circondata da un cast di attori tutti pugliesi. Dopo aver firmato le sceneggiature di due film di Edoardo Winspeare (“Sangue vivo” e “Il miracolo”), nonché gli script di quattro episodi della popolare serie televisiva “I Cesaroni”, la Cecere per la sua opera prima da regista, racconta la storia di un’insegnante pronta a svolgere il suo incarico in un paesino del Sud Salento negli anni Cinquanta. All’inizio si scontra con tutte le difficoltà dovute al fatto di sentirsi straniera in un luogo che non le appartiene. Si accorgerà anche che oltre queste contrarietà, sta affrontando un altro percorso ben più importante, legato alla sua educazione sentimentale.
“A woman” (“Una donna”) di Giada Colagrande, è un thriller psicologico girato tra New York, Otranto e Melpignano, con protagonista Willem Dafoe, e Stefania Rocca.
Il film racconta la vicenda di Julie, un’ingenua giovane donna, che incontra un uomo affascinante, che scopre in seguito essere il famoso scrittore americano, Max Oliver. Affranto dalla recente morte di sua moglie – la bellissima ballerina Lucia Giordano, soggetto del suo ultimo romanzo, dal titolo significativo di “Una Donna” – Oliver viene salvato dal proprio tormento da Julie della quale si innamora e che seguirà nella sua casa in Italia.
Il documentario “La svolta. Donne contro l’Ilva” di Valentina D’Amico, racconta
l’Ilva di Taranto dal punto di vista delle donne: Francesca e Patrizia, mogli di operai morti all’Ilva; Vita, mamma di un giovane operaio ammazzato da una gru nello stabilimento; Margherita, ex dipendente mobbizzata e licenziata; Anna, finita sulla sedia a rotelle, e Caterina, mamma di un bambino autistico. Partendo dalle loro storie umane, si conoscerà la vita nella più grande acciaieria d’Europa che vanta il primato nazionale dei morti sul lavoro e dell’inquinamento ambientale.