Al Bari International Gender Film Festival un prezioso focus su Davide Manuli | Venerdì 7 giugno h. 18:30 – Cineporto di Bari
Venerdì 7 giugno, al Cineporto di Bari, a partire dalle 18,30 (ingresso libero) va in scena un’altra preziosa tappa del Bari International Gender Film Festival, con un focus su Davide Manuli, tra i più apprezzati registi e attori della scena indipendente italiana. Lo speciale appuntamento è un altro segmento che prelude al festival sulle diversità di genere della città di Bari, promosso dalla Cooperativa AL.I.C.E. – Area Arti Espressive (realizzato con il sostegno della Regione Puglia e del Comune di Bari), le cui attività sono ormai distribuite lungo tutto l’arco dell’anno, e che si svolgerà, nella sua terza edizione, dal 21 al 28 settembre 2019 a Bari (direzione artistica a cura di Tita Tummillo e Miki Gorizia).
Storie e personaggi guidati da una misteriosa intensità e da una cognizione sospesa tra reale e irreale, in una rifrazione continua ed eterna. Il cinema di Davide Manuli è in grado di mescolare linguaggi e culture diverse, partendo da opere capitali del teatro internazionale o da misteriosi fatti di cronaca. Portando in scena un alfabeto esistenziale fatto di simboli materiali e immateriali, costantemente alla ricerca di un senso, attraverso figure narranti che diventano archetipi. Saranno i suoi ultimi due lavori cinematografici ad essere proiettati al Cineporto di Bari (in collaborazione con Apulia Film Commission), opere di grande interesse e presentate nei festival cinematografici di tutto il mondo. Film che attraversano espressività differenti, tra performance, cinema purissimo, letteratura e il gioco di una citazione sempre in grado di sorprendere. Il tutto fuso in una regia mai banale e straordinariamente autoriale.
Il programma partirà alle 18,30, con l’introduzione e i saluti a cura dei direttori artistici del BIG, Tita Tummillo e Miki Gorizia. Alle 19 toccherà alla proiezione di Beket (2008), interpretato da Fabrizio Gifuni, Paolo Rossi, Luciano Curreli, Roberto “Freak” Antoni, e vincitore di diversi premi: tra i tanti, quelli del Locarno Film Festival, Terra di Siena Film Festival, Sulmona Festival, Swansea Bay Film Festival. Manuli ha girato il film in una Sardegna lunare e desertica in soli 13 giorni, in 16 millimetri e in bianco e nero, come atto di ribellione contro le difficoltà produttive incontrate da un altro suo precedente progetto.
Freak e Jajà, i due personaggi protagonisti, ripercorrono le orme di Vladimir e Estragon, le anime principali di «Aspettando Godot», tra le più famose opere teatrali di Samuel Beckett. Si trovano in una terra di nessuno, senza data né tempo. La terra non è più abitata dagli uomini, solo qualche strano personaggio, sopravvissuto, appare di tanto in tanto. I due protagonisti si incontrano ad una fermata del bus in mezzo al nulla, senza conoscersi. Il bus arriva, ma non si ferma. Era il bus che portava a Godot, il Dio che si è manifestato al di là della montagna sotto forma di sonorità musicale. Avendo perso il bus, Freak e Jajà decidono allora di andare a cercarlo a piedi. Iniziano così un viaggio che farà loro incontrare i bizzarri personaggi che abitano questa landa desolata. Troveranno un mariachi cantastorie, due attori che recitano Adamo ed Eva nel bel mezzo di un lago salato, un bambino che sembra il “magico” portavoce di Godot, un oracolo che vive sulla torre d’estrazione di una miniera abbandonata. Ed infine una ragazza solitaria che vive sulle rive del mare. Alla della fine del viaggio però, Freak e Jajà dovranno fare i conti con il loro destino, prima di conoscere il famigerato Dio.
Alle 20,30 toccherà a un talk condotto dal critico cinematografico e docente universitario Anton Giulio Mancino: dialogherà con lo stesso Manuli e con Fabio Sisti, producer di base a Roma e autore della colonna sonora dell’ultimo film girato da Manuli, «La Leggenda di Kaspar Hauser».
Sarà proprio questo film, alle 21, ad essere proiettato al Cineporto: «La Leggenda di Kaspar Hauser» (2012), interpretato da Vincent Gallo, Silvia Calderoni, Elisa Sednaoui, Fabrizio Gifuni, Marco Lampis e Claudia Gerini, è ispirato a un misterioso fatto di cronaca avvenuto in Germania nell’Ottocento, tale da aver affascinato, per oltre un secolo, intellettuali e registi. La leggenda narra di un ragazzo apparso improvvisamente dal nulla. Il corpo arriva galleggiando sulla riva di una spiaggia. È Kaspar Hauser, il Fanciullo d’Europa, erede al trono, fatto sparire per oscuri motivi di potere quando era ancora piccolo. Ma ora è tornato in questo luogo desolato e senza tempo, dove abitano solo la Granduchessa, il Prete, il Pusher, la Veggente, lo Sceriffo e il Drago. Kaspar Hauser, con il suo arrivo, sconvolge gli equilibri di questo mondo lontano, isolato e in una dimensione atemporale. Lo Sceriffo lo accudisce e lo protegge nel suo fortino, ma Kaspar Hauser capisce presto chi sono i suoi amici e i nemici. Da una parte lo Sceriffo, la Veggente e il Prete, dall’altra il Pusher, la Granduchessa e il Drago. Un interrogativo aleggia e rimane fino alla fine: Kaspar Hauser era un santo, un idiota, un impostore, o semplicemente il loro Re? Il film è stato proiettato in decine di festival internazionali in tutto il mondo, e premiato al San Francisco Independent Film Festival, al Ginevra International Film Festival e all’Arizona Underground Film Festival.
Il programma della giornata si concluderà poi alle 23, al Summit Club di Bari (via Re David 199) con un after party e il dj set di Fabio Sisti aka Produkkt (ingresso gratuito in lista, infotel: 349.226.54.99 – 347.507.15.01).
BIOGRAFIA Davide Manuli
Davide Manuli nasce a Milano nel 1967; ha all’attivo 3 film, 5 cortometraggi, 3 documentari, 2 libri. È stato assistente personale di Al Pacino e Charly Laughton per CHAL Productions a New York nel 1992 e assistente personale di Abel Ferrara a Roma nel 2003. Dal 1987 al 1992 è a New York come attore all’Actors Studio e al Lee Strasberg Institute. È stato attore protagonista nel lungometraggio The Contenders prodotto da Milos Forman per la Columbia University. Nel 1993 è attore nel film “L’incantevole aprile del regista” Mike Newell (3 candidature Oscar e vincitore di 2 Golden Globes). Nel 1995 finalista e Borsa di studio al Premio Solinas con la sceneggiatura di “Girotondo, giro attorno al mondo”. Nel 1996 pubblica il libro poetico-fotografico La mia incapacità di stare al Mondo – poesie di Davide Manuli e foto di Fabio Paleari. Nel 2008 è attore nel film “Nelle tue mani” di Peter del Monte. Sempre nel 2008 gira in Sardegna “BEKET” con Luciano Curreli, Jerome Duranteau, Simona Caramelli, Fabrizio Gifuni e Roberto Freakantoni degli Skiantos, che va in concorso a Locarno e vince il Premio della Critica Indipendente. Nel 2011 gira ancora in Sardegna “La Leggenda di Kaspar Hauser” con un cast stellare: Vincent Gallo in un doppio ruolo protagonista, Silvia Calderoni, Fabrizio Gifuni, Elisa Sednaoui e Claudia Gerini, con le musiche di Vitalic e monologhi di Giuseppe Genna, il film è stato presentato come evento speciale a Rotterdam nel 2012. Sempre nel 2012 è stato ri-presentato con la collaborazione delle Giornate Degli Autori di Venezia il primo lungometraggio “Girotondo – Director’s Cut”, assieme al libro omonimo “Girotondo la storia vera 1994-2012″ scritto assieme al produttore Gianluca Arcopinto. Ha da poco finito nel 2013 una istallazione di 90 minuti come omaggio al lavoro di Leos Carax, che si intitola “AVEC TITRE: CARAX 2.0″ che andrà l’anno prossimo alla galleria GuidoCostaProjects di Torino. Adesso sta preparando il suo quarto film “HAIKU” con Abel Ferrara protagonista.
Il Bari International Gender Film Festival è il festival del cinema sulle diversità di genere della città di Bari. Il BIG!ff intende contribuire, attraverso il cinema di qualità, alla sensibilizzazione politica e culturale nel panorama regionale e avere un profondo ruolo sociale nella costruzione e diffusione di una cultura di rispetto verso tutte le diversità di genere presenti sul territorio pugliese. Il festival è organizzato da Cooperativa AL.I.C.E (Area Arti Espressive), direzione generale e artistica a cura di Tita Tummillo e Miki Gorizia, creatività Jime Ghirlandi, ufficio comunicazione Sara Valente.