Al Cineporto di Lecce la presentazione del libro “Jacques Lacan spiegato dai Massimo Volume” di Mimmo Pesare
Giovedì 29 gennaio, alle 19.00 presso i Cineporti di Puglia/Lecce, il Centro di Ricerca Laboratorio di Studi Lacaniani del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’uomo dell’Università del Salento, con il supporto di Apulia Film Commission, presenta il libro “Jacques Lacan spiegato dai Massimo Volume” di Mimmo Pesare (con una prefazione di Emidio Clementi – musicaos editore).A dialogare con il pubblico ci sarà, oltre a Pesare – coordinatore tra l’altro del Laboratorio di Studi Lacaniani -, l’editore di musicaos Luciano Pagano.
L’incontro è anche l’occasione per presentare la Collana scientifica Béance, un nuovo contenitore editoriale (a cura del Centro di Ricerca Laboratorio di Studi Lacaniani e dotato di un Comitato Scientifico Nazionale) per la pubblicazione di saggi che ruotano attorno al pensiero di Jacques Lacan e che tenterà di costituire uno strumento divulgativo e un network libero e delocalizzato tra studiosi e giovani ricercatori che intendono condividere la comune passione per il campo lacaniano.
La serata si concluderà con un dj set a cura di Alessandro Perugino e Daniele Haze. Ingresso gratuito.
Scheda del libro:
Jacques Lacan, psicoanalista e maestro del pensiero del Novecento. Colui che ha rivoluzionato la clinica freudiana, che ha riportato sul fulcro dell’inconscio le leve della psicoanalisi, che l’ha fatta interagire con la filosofia, con l’arte, con la letteratura.I Massimo Volume, band post-rock, che a partire dall’inizio degli anni Novanta hanno disegnato una originale parabola nella musica indipendente italiana, unendo alle raffinate partiture di chitarra, basso e batteria, le liriche recitate del suo song-writer, Emidio Clementi.In questo libretto dal titolo volutamente provocatorio si accostano due nomi apparentemente lontanissimi: quale potrebbe essere il senso di un accostamento a prima vista così azzardato?La scelta di un gruppo rock accanto al nome di Lacan, per quanto possa fare arricciare il naso ai più ortodossi, è dettata dalla convinzione che i testi delle canzoni dei Massimo Volume possano essere utili a fornire una proposta di lettura della questione lacaniana del soggetto (che rappresenta la questione centrale del libro) almeno quanto lo facciano i riferimenti scientifici più tecnici e la letteratura critica. I loro protagonisti, non sempre a loro agio, anzi spesso in continua passione e in perenne movimento interiore, sono soggetti allo stesso tempo deboli e titanici, che anche nelle piccolezze della quotidianità gridano il loro diritto a essere creature di linguaggio, parlesseri, direbbe Lacan. I versi dei Massimo Volume, allora, vengono utilizzati come specialissimi esergo per introdurre, a mo’ di suggestione evocativa, ognuno dei paragrafi dedicati a un aspetto della teoria lacaniana del soggetto.