Diario
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21/03/2013

Diciannove e settantadue

La freccia del sud ci ha lasciati oggi.
Quanta tristezza.
Guardate il documentario “Diciannove e settantadue” da noi sostenuto, per  capire quanto sacrificio c’era dietro quel record straordinario. E che sport era quello pulito di un tempo. Il tempo in cui ti legavano i massi dietro le spalle per aumentare lo sforzo e migliorarti ogni giorno.

Ciao, Pietro.

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21/03/2013

Cosa ci sta accadendo

Le visioni dei tanti film presentati al “nostro” Bif&st e i film che vediamo nelle sale italiane in questi ultimi anni raccontano di un mondo creativo che va spegnendosi.
E’ davvero complicato capirne le tendenze (le decadenze) di fondo, cioè se stiamo andando verso il baratro o se, nella crisi, stiamo cercando altri modi di raccontare storie.

Di sicuro, come dice il grande sceneggiatore Giorgio Arlorio – non a caso ospite del nostro festival in questi giorni -, il cinema italiano sta surrogando con la perizia registica e le trame, la debolezza delle storie, incapaci di sondare in profondità gli umori, le contraddizioni, le vicende sociali collettive di un’Italia allo sbaraglio nella crisi mondiale e continentale.

Va ripensato tutto: investendo sulla buona scrittura, sulle scene artistiche e creative, favorendo l’incontro tra autori, scrittori, attori, registi, creativi e produttori (e commissioning editor televisivi che, sempre più fortemente, entrano nei budget dei film).

Il Bif&st, nella sua poliedrica veste di festival generalista popolare e di approfondimento tematico, prova a dare un contributo al cambiamento. Oltre ai laboratori mattutini e alle lezioni di cinema, ogni pomeriggio si possono incontrare tutti gli ospiti in un clima rilassato per parlare di (buon) cinema e di (buona) televisione, con la speranza di fiutare dove va il futuro e starci dentro, “surfando” il cambiamento, non rifiutandolo per snobismo o paura.

Ai nostri creativi e ai nostri produttori pugliesi sta il compito di capire quali sono le occasioni che concede il Bif&st per diventare grandi.
Noi, con grandi sforzi, costruiamo il palcoscenico su cui altri dovranno recitare la parte dei protagonisti. Al cui fianco saremo presenti per incoraggiarli, sostenerli, promuoverli.

Questo deve fare una buona film commission.

 

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12/03/2013

A face in the crowd

In questi giorni di smarrimento politico, una mia amica ha insistito perché vedessi il film di Elia Kazan “Un volto nella folla” (A face in the crowd) del 1957, splendidamente interpretato da Andy Griffith, Patricia Neil e un giovane Walter Matthau su uno script (e un romanzo) di Budd Schulberg. E’ la storia tragica e nera di un ubriacone girovago dotato di un grande talento affabulatorio e canoro che una ambiziosa giornalista radiofonica pesca in una prigione dell’Arkansas e conduce al successo continentale televisivo. “Lonesome Rhodes”, questo il nome d’arte del nostro eroe (negativo), diviene un demiurgo, un plagiatore di folle, un venditore di prodotti nella cavalcante società del consumo nord americano, un imbonitore che condiziona e pregna di sé anche la politica sino a quando, il suo smisurato ego, non lo porta all’errore fatale. Il finale del film affida alle parole di Matthau la morale ultima della narrazione di Kazan: l’industria dei media produce mostri che possono condizionare le masse conducendole ad esiti drammatici.

Ora ho capito dove voleva portarmi la mia amica. Il film è un assoluto capolavoro, che nessun amante di cinema può perdere.

Vi ricorda più di qualcosa o qualcuno la storia di Lonesome Rhodes?

Per approfondire:

Library of Congress

Un film a cinque stelle

Ps: Grazie a Daniela per la scoperta.

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11/03/2013

Porcherie bipartizan

Due consiglieri regionali pugliesi, uno di destra e l’altro di sinistra (ma che sinistra è quella che propone cose simili?), intendono modificare la preesistente legge a tutela degli ulivi secolari pugliesi, per garantire interventi urbanistici sui suoli agricoli. Una follia che spero venga bocciata senza indugio dal consiglio regionale. I nostri ulivi sono sacri.

Intanto vi segnalo e invito ad aderire alla petizione.

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08/03/2013

Riaperture

Ieri sera ho provato un bel senso di vertigine.
Oltre 400 persone hanno affollato, dalle 18 alle 24 la Mediateca regionale pugliese di Bari, da noi inaugurata e gestita. Un luogo bellissimo, orientato all’incrocio dei media e delle persone assetate di conoscenza mediale. C’erano anziani, ragazzi, bambini nell’area kids e davvero tanta, tanta, tanta energia.

Se penso che in pochi anni abbiamo realizzato con le nostre sole forze, contro ogni avversità, contro un Ministro che affermava l’inutilità della cultura, due Cineporti e una Mediateca regionale; davvero penso che ogni polemica, ogni attacco (puntuale e legato sempre alla nostra visibilità, dunque sferrato contro di noi per usare le cose belle che realizziamo per vivere di luce riflessa e per questo minoritarie, tristi e perdenti), siano motivo di rafforzamento e nuova linfa per i nostri obiettivi.

La cultura. le infrastrutture materiali e immateriali sono le fondamenta della coesione sociale.

Avanti così, avanti in direzione ostinata e contraria al vento che gira nel Paese, continuiamo con forza a costruire in Puglia l’esempio per tutti e tutte.

 

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19/02/2013

Domenico, Mimmo, Mimino e Mimì

E’ davvero molto bella la mini serie TV “Volare – La grande storia di Domenico Modugno” in onda ieri e oggi su RaiUno.
Strepitosa per intensità attoriale e capacità canora l’interpretazione di Beppe Fiorello e bravi tutti gli altri attori a partire da Kasia Smutniak.
La mini serie è un formato importante, che riconcilia con la densità del racconto e che, a differenza della serie in sei puntate, consente di appassionarsi senza annoiarsi.

La nostra film commission ha contribuito alla realizzazione di questa opera televisiva importante, ma già anni prima aveva interamente prodotto un bel documentario di Sibilia e Roppo che raccontava gli aspetti intimi e pubblici di questo grandissimo artista mediterraneo, celebrato nella sua Polignano da Gianni Torres e la comunità polignanese tutta.

Quel che mi affascina della figura enorme di Modugno è la sua enorme caparbietà, il talento sconfinato e pieno di sfumature, l’ego smisurato, il desiderio di riuscire ad ogni costo, ma senza dimenticare i valori delle origini, la sua terra ed i suoi amori. Certo l’esuberante carattere devono aver messo a dura prova la povera Franca Gandolfi ed i suoi amici più cari, sodali di vita e arte.

Con Mimmo Modugno è nata l’industria discografica nazionale: nel 1958 una canzone bella e italianissima come “Nel blu dipinto di blu” varca i confini sanremesi e sfonda negli Stati Uniti: tutti la chiameranno “Volare” e venderà milioni di copie ovunque nel mondo.

Se esistiamo come Paese capace di esprimere una cultura popolare, oltre che classica, lo dobbiamo soprattutto a lui, l’uomo che da Polignano e San Pietro Vernotico via Roma è arrivato alla eternità.

Fonti:

Mimmo, Mimino, Mimì

Volare – La grande storia di Domenico Modugno

La sua storia

PS:

La gigantesca figura di Modugno, come qualche critico televisivo ha giustamente notato, sovrasta nella narrazione di Riccardo Milani il contesto socio-economico di un Paese che usciva dal fascismo per gettarsi felice nell’era dell’abbondanza e del successo. Il messaggio che ne riesce è positivo: anche tu, giovane del sud, puoi farcela e sfondare se hai talento e tenacia. Un messaggio più generale che mi auguro gli italiani facciano proprio, a partire dal prossimo martedì.

PPS:

La mini serie è stata vista da 10.099.000 italiani con uno share del 34,21%. Mostruoso!

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19/02/2013

Il maestro di tutti

Il maestro di una generazione di imprenditori dei media, l’uomo che ha monopolizzato e continua a monopolizzare il Paese con il suo ego, ha formato i due principali contendenti la proprietà de La7.
Sposito e Cariro sono stati rispettivamente un dirigente di Fininvest e l’assistente di S.B.

Ora la battaglia l’ha vinta Urbano Cairo che ha già un contratto di raccolta pubblicitaria per il terzo pol(in)o TV in chiaro italiano sino al 2016.
Io penso sarà un ottimo editore, perché, appunto è un editore puro come ne servono in questo Paese.
Della Valle o Sposito avrebbero sempre lasciato il dubbio di avere una TV per farne altro.

Vedremo presto la linea che sceglierà il nuovo editore. Speriamo si occupi anche di cinema e di buoni contenuti audiovisivi.

Fonte: Corriere della sera

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18/02/2013

Le film commission scrivono alla politica

L’Associazione delle film commission italiane ha inviato questa nota pubblica alla politica italiana.
Che ne pensate?

“Infiniti convegni, centinaia di progetti di coordinamento tra istituzioni, migliaia di ore investite in seminari, tavole rotonde, pubbliche assemblee e conferenze stampa.

Nulla sembra, in questi anni, risvegliare la politica dal suo torpore nei confronti della cultura. Per questo, l’autorevole domenicale de “Il sole 24 ore” ha inteso capovolgere l’ottica, convocando niente meno che “Gli stati generali della Cultura”. Per affermare inequivocabilmente – e ancora una volta – la centralità economica del comparto culturale e creativo nella struttura del PIL nazionale, in funzione della coesione sociale e della diffusione della conoscenza quali fattori competitivi di uno Stato contemporaneo.

Probabilmente il perdurante silenzio della politica, tanto più in epoca di campagna elettorale, continuerà a lungo. Per questo anche noi, insieme a tanti altri attori del mercato e delle istituzioni a sostegno delle imprese culturali, continueremo a segnalare i temi che ci sono a cuore, invitando chi ha orecchie per sentire – e funzione istituzionale deputata a farlo – a riflettere sui numeri. I quali, a differenza delle opinioni, non mentono mai.

Vale la pena ricordare ancora una volta, infatti, che l’audiovisivo, inteso come comparto produttivo delle attività televisive e cinematografiche, coinvolge 6.120 imprese, con oltre 200mila addetti e che – sempre da dati ANICA rilevati per il triennio precedente – le imprese italiane rappresentano l’8,4 per cento di quelle audiovisive europee (a fronte del 7,4 per cento della Germania) realizzando un fatturato di quasi 6miliardi di euro (raffrontabili positivamente con i 6,3 miliardi della Germania) ma soprattutto producendo impatti sui territori pari a circa 6 volte l’investimento pubblico.

E poiché la nostra è un’industria di prototipi la cui diffusione favorisce identità, visibilità territoriale, creazione di talenti e mestieri, esportazione e ricchezza nazionale, il rapporto di moltiplicazione è estremamente significativo e, probabilmente, tra i più alti nel campo dei sostegni economici pubblici.

Viviamo l’epoca delle immagini pervasive e nel mondo di nativi digitali i contenuti innovativi saranno decisivi per dare accesso alla cittadinanza minima, per essere parte del mondo attivo.

E’ dunque indispensabile che il prossimo Governo nazionale sappia dove mettere le mani per dare la necessaria scossa al comparto che noi, film commissioner italiani, attivi “in prima linea”, sosteniamo con ogni sforzo.

Per questo noi dell’Associazione Italian Film Commissions proponiamo una cura semplice e improrogabile fatta di cinque urgenze:

 

1.

Accorpare sotto l’unica delega della DG Cinema del MIBAC anche la materia televisiva e della promozione internazionale, sottraendole allo Sviluppo economico e al MAE.

Tv e cinema sono convergenti sotto il profilo produttivo e dei linguaggi narrativi, operativamente e contenutisticamente collegati, e non ha più senso mantenere una separazione normativa inadeguata, tanto più in considerazione dell’accesso ai mercati esteri;

 

2.

Scrivere una nuova legge di riordino dell’intero comparto audiovisivo che preveda una seria disciplina antitrust e riconosca le film commission, con apposito articolato che ne sancisca natura, funzioni, operatività;

 

3.

Istituire un Centro nazionale per l’audiovisivo con delega specifica al sostegno automatico alle produzioni audiovisive di ogni formato, alimentato da una tassa di scopo integrale applicata su tutta la filiera allo scopo di garantirne l’efficiente funzionamento in ordine alla valorizzazione dei prodotti audiovisivi nazionali, alla loro internazionalizzazione e promozione, all’attrazione di progetti audiovisivi dall’estero, al sostegno alla distribuzione e all’esercizio;

 

4.

Rifinanziare il Tax Credit interno, esterno e per stranieri estendendolo anche alle produzioni televisive;

 

5.

Riformare drasticamente la RAI e il sistema radiotelevisivo, riducendo il ruolo della politica nel suo controllo, favorendo la produzione di prodotti originali, salvaguardando gli autori e i talenti, prevedendo quote obbligatorie d’investimento delle TLC nel cinema e nei contenuti, colpendo l’evasione del canone nonché la pirateria e ritornando a investire sul prodotto nazionale.

 

 

Le film commission italiane

 

 

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08/02/2013

Ancora dubbi?

Qualcuno ha ancora dubbi sulla utilità e l’intelligenza del nostro progetto “Circuito D’Autore” che abbiamo fortemente voluto e che saggiamente l’Assessore Godelli ha rifinanziato per ulteriori due anni grazie ai fondi strutturali europei?

Leggetene e rattristatevi tutti.

Amara fonte

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08/02/2013

Tra i nuovi produttori

Tra i nuovi* produttori, stimo e seguo Carlo Cresto – Dina, che conosco da tanti anni avendo lavorato nella stessa società agli inizi della mia carriera.
Carlo dice cose molto intelligenti. Leggere per credere.

Fonte:

My Movies

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“Nuovi” e non giovani produttori, giacché oggi si arriva a produrre film ai quarant’anni. Proprio per i motivi che ci spiega Carlo.