Diario
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18/01/2013

Le nostre competenze territoriali e la formazione professionale.

La Regione Puglia, tramite l’Assessorato regionale alla formazione professionale, ha bandito ingenti risorse rivolte a enti accreditati di formazione per l’attivazione di 7 corsi per altrettanti profili del settore audiovisivo. E altri profili per il settore spettacolo dal vivo.

E’ un obiettivo cui noi di Apulia film commission abbiamo lavorato a lungo, trovando nell’Assessore regionale e nella struttura funzionariale e dirigenziale una decisiva capacità di ascolto e attenzione alle esigenze formative che abbiamo loro segnalato. Quel che si chiama, insomma, gioco di squadra.

Per questo motivo la nostra Fondazione non darà partnership o sostegni a nessun concorrente, perché siamo stati coinvolti dalla Regione nella elaborazione del bando.
Che gara sia, dunque, e che vinca il migliore.

Ma ieri è giunta una bellissima notizia che qui mi preme segnalare: è stato approvato il “sistema nazionale di certificazione delle competenze”. Questo significa che i discenti che si formeranno in Puglia, grazie alle risorse di cui al bando oggetto di questo post, potranno spendere le proprie competenze su scala nazionale e avranno acquisito, alla fine del percorso formativo un titolo ufficiale e non solo ulteriori skill.

La ragione è che il bando è stato pensato a partire da un catalogo ufficiale già testato dalla Regione Toscana.
Sembra un dettaglio, ma non lo è affatto.
La Puglia sta crescendo in fretta. Se ne accorgeranno tutti una buona volta.

Fonti:

Sistema nazionale di certificazione delle competenze

Il bando per gli enti di formazione accreditati

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11/01/2013

Come si governa

Pagherei per assistere agli Stati generali dell’audiovisivo convocati dal Centro nazionale di cinematografia francese su input della ministra Filippetti.
Dall’utile particulare, dalla singola rivendicazione di un produttore, la politica d’oltralpe ha il coraggio di portare l’intero settore a discutere in via generale dell’intero comparto.
Ecco, dunque, come si governa!

“Il prossimo 23 gennaio si terranno gli Stati generali del cinema francese organizzati dal Cnc (Centre National du cinéma). Sono stati richiesti dal ministro della cultura Aurélie Filippetti in seguito alle polemiche sollevate nei giorni scorsi dall’articolo del produttore Vincent Maraval che ha criticato gli eccessivi salari degli attori francesi in relazione agli incassi dei film e ha stigmatizzato anche alcuni meccanismi del finanziamento pubblico alla produzione attraverso il Centre National du cinéma. In Francia, cinema, tv, home video e Internet, che utilizzano a diverso titoli i film, devolvono parte del loro fatturato al Cnc che a sua volta ridistribuisce le risorse economiche a tutti i soggetti della filiera audiovisiva.” (Box Office)

Fonte: CNC

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08/01/2013

Ecco perché

L’ex Presidente del Consiglio, uomo di mondo e di Tv, conosce bene questi numeri. Ecco perché usa lo strumento televisivo come pochi altri per crearsi consenso.
Noi, che nonostante tutto continuiamo a studiare, da tempo avevamo letto e segnalato uno bellissimo studio dell’Istituto Italiano per l’Industria Culturale dal titolo “Italia audiovisiva” che segnala come nell’universo dei media, contrariamente a quanto afferma la vulgata trionfalistica circa la pervasività dei new media, la cara vecchia televisione si rinnova e adegua alla crisi morale, civile ed economica del Paese. Ed ecco i risultati del 2012 come riportati in sintesi da una news di Box Office:

“L’anno appena concluso ha registrato un lieve incremento negli ascolti televisivi, +1% rispetto al 2011, per una platea di oltre 26mln di telespettatori in prima serata e una media di 10,3mln nelle 24 ore. L’aumento dell’audience è, da un lato, in linea con l’ampliamento della popolazione, come rilevano i dati Istat ripresi da Auditel. Dall’altro, il consumo televisivo cresce nei momenti di crisi, quando non si hanno troppi soldi da spendere; non a caso, nello stesso periodo, si sono registrati decrementi nel cinema e nelle vendite in libreria. La tv generalista intercetta circa il 75% del consumo prime time, mentre il 25% predilige le “altre tv” (canali nativi digitali, locali, satellitari, pay). Tra i canali generalisti, l’unica sorpresa positiva è RaiUno, che in prima serata ha guadagnato 158mila telespettatori, perdendo nel giorno medio solo l’1,7% di share e mantenendosi comunque sopra quota 1,9mln di audience. Nell’all day è Italia 1 ad aver perso più share (-11,27%), passando dall’8,25% del 2011 al 7,32% degli ultimi 12 mesi. Ma anche Canale 5 ha perso, nel giorno medio, il 9,6% della quota d’ascolto (-137mila persone). Mentre Sky, in prima serata, ha superato complessivamente 1,4mln di audience (+12%), con uno share passato dal 4,88% al 5,41%.”

Fonte per “Italia audiovisiva”: Isicult

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07/01/2013

193 giorni.

Secondo un recentissimo studio, le PA italiane impiegano in media 193 giorni per saldare le fatture dei loro fornitori.
Noi di Apulia Film Commission, grazie all’eccellente lavoro dell’amministrazione e se la documentazione amministrativa dei nostri fornitori è in regola con la legge (Equitalia, Durc, ecc.), paghiamo non oltre i 30/40 giorni.
Dal 1.1.13 l’Italia ha recepito la normativa comunitaria in materia di pagamenti delle PA e dunque diventa obbligatorio pagare entro 30 giorni. Pena salate messe in mora.
Noi come sempre anticipiamo anche le leggi più innovative.

Buon anno dunque, ai fornitori e a voi tutti!

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04/01/2013

E quelli italiani. Ma solo a Natale.

Fonte: Cinecittà News

Ecco un confronto, con i dati forniti da Cinetel, tra i primi dieci film visti quest’anno nel giorno di Natale e Santo Stefano, e i corrispettivi del 2011. In questi due giorni si sono venduti 1 milione 873 mila biglietti, -25% rispetto ai due giorni del Natale 2011 e si sono incassati 14 milioni 34 mila euro,

-23% rispetto allo scorso anno. Questa la classifica dei primi dieci film 2012:

 

1) Colpi di fulmine – ITA – Universal – 2.787.124 € – 395.007

2) Lo Hobbit – NZL – Warner – 2.416.714 € – 278.941

3) I 2 soliti idioti – ITA – Medusa – 2.336.042 € – 318.286

4) Tutto tutto niente niente – 01 – 1.925-882 € – 272.027

5) Ralph Spaccatutto - USA – Walt Disney – 1.235.739 € – 165.618

6) Vita di Pi – USA – Fox – 1.233.787 € – 147.387

7) La regola del silenzio – USA – 01 – 743.155 € – 104.278

8) Sammy 2 – COP – Eagle Pictures – 321.954 € – 46.359

9) Le 5 leggende – USA – Universal – 284.649 € – 40.225

10) La parte degli angeli – COP – BIM – 197.560 € – 29.756.

 

E questa la classifica del 2011:

 

1) Vacanze di Natale a Cortina – Filmauro – 4.090.735 € – 584.467

2) Sherlock Holmes: gioco di ombre – Warner – 3.915.275 € – 539.566

3) Il gatto con gli stivali - Universal – 3.288.046 € – 383.076

4) Finalmente la felicità – Medusa - 3.039.117 € - 429.137

5) Capodanno a New York – Warner – 1.177.199 € – 160.219

6) Le idi di marzo – 01 – 739.414 € – 105.365

7) Il figlio di Babbo Natale - Warner - 636.601 €-  80.294

8) Il principe del deserto – Eagle - 386.555 € -53.901

9) Midnight in Paris - Medusa - 375.756 € 55.400

10) The Artist - BIM – 139.369 € 21.720.

 

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04/01/2013

E gli americani

Ed ecco invece gli incassi al box office nord americani.

“Il 2012 è stato un anno da record per il box office nordamericano, che ha sfiorato i 10,8 miliardi di dollari realizzati complessivamente, un risultato mai ottenuto prima. L’anno appena concluso ha visto Sony prevalere nella classifica degli studios che hanno realizzato complessivamente i migliori risultati al box office americano. La casa ha infatti incassato 1,7 miliardi di dollari con 25 film all’attivo, registrando una quota di mercato del 16,6% soprattutto grazie ai risultati di ‘Skyfall’ (291 milioni di dollari) e ‘The Amazing Spider-Man’ (262 milioni). Sony è anche lo studio che ha incassato di più a livello mondiale (4,44 miliardi), mentre internazionalmente ha prevalso Fox con 2,672 miliardi.
Seconda posizione al box office americano per Warner con 1,6 miliardi (con 36 film) e una quota di mercato del 15,4%; lo studio ha potuto contare sulle ottime performance di ‘Il cavaliere oscuro – Il ritorno’ (448 milioni di dollari) e ‘Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato’ (228 milioni). Chiude il podio Disney con 1,5 miliardi di dollari (con 18 titoli) e una quota di mercato del 14,3%;Disney ha avuto il film più visto dell’anno ‘The Avengers’ (623 milioni di dollari) e ha potuto contare sul positivo risultato di ‘Ribelle – The Brave’ (237 milioni). Seguono nella top ten Universal, Fox Paramount, Lionsgate, Summit, Weinstein Company e Relativity.”

Fonti: Box Office e Box Office Mojo

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04/01/2013

Paradossi francesi

Buon anno cari amici, ben ritrovati in questo piccolo spazio di riflessioni e pensieri.
L’anno si apre, come sempre con un po’ di numeri.
Quelli francesi sono stupefacenti, come quelli americani. Ma non paghi del successo di un cinema molto fertile e creativo, anche nel dibattito d’oltralpe ci sono punti di vista differenti che vi segnalo.

“Secondo le prime stime del CNC, la frequentazione delle sale cinematografiche in Francia nel 2012 si è attestata su 204,26 millioni di presenze, in calo del 5,9% rispetto al 2011 che però è considerato un anno eccezionale con oltre 211 milioni di presenze. La performance del 2012 è nettamente al di sopra della media degli ultimi dieci anni e segna per il quarto anno consecutivo il superamento dei 200 milioni di biglietti staccati. I film francesi hanno ottenuto una quota di mercato del 40,2% (era del 40,9 nel 2011) con 82 milioni di presenze (-7,7%), un dato comunque superiore alla media degli ultimi 10 anni (75,4 milioni). Secondo i dati del CNC nel 2012 i film nazionali hanno incontrato un largo pubblico: quattro film francesi hanno totalizzato oltre tre milioni di presenze (erano 2 nel 2011) e 7 titoli hanno totalizzato oltre 10 milioni di presenze (erano 4 nel 2011). Per quanto riguarda il parco sale, il passaggio al digitale sarà completato nel 2013: nel 2012 oltre 4.800 schermi sono dotati di impianti digitali (l’88% degli schermi francesi contro i due terzi dell’anno prima). Sono stati 42 i film usciti in 3D (contro 43 nel 2011, 23 nel 2010 e 16 nel 2009), che hanno totalizzato oltre 48 milioni di presenze. Intanto divampa la polemica in Francia dopo un editoriale al vetriolo pubblicato su Le Monde da Vincent Maraval, manager alla guida di Wild Bunch. Maraval ha criticato alcuni aspetti dell’industria cinematografica francese, in particolare gli alti salari pagati agli attori e gli eccessivi contributi pubblici erogati al cinema. Nonostante i dati confortanti del CNC, secondo Maraval nel 2012 tutti i maggiori film francesi hanno deluso le attese perdendo milioni di euro. Per il manager il cinema francese è imperniato su un’economia dipendente dai sussidi statali sempre più in crescita e anche il maggiore successo commerciale in realtà perde denaro.”

Fonte: Eduesse

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21/12/2012

Aldo Cazzullo

Al minuto 27′ Aldo Cazzullo parla di noi. Non male.

Fonte: TG3 Linea Notte

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21/12/2012

Il nostro film commissions training

Un buon report di quanto abbian fatto.
Il prossimo anno si annuncia appassionante e ricco di novità.
Stay tuned.

Fonte: Cinema&Video International

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17/12/2012

Cumuli

Ieri Alberto Barbera è stato confermato nell’incarico di direttore del Museo del Cinema di Torino. Barbera, che è anche direttore della Mostra del Cinema di Venezia, rimarrà in carica per tre anni.

Ne sono seguite connesse polemiche legate al bellissimo festival torinese, di cui dà conto Box Office nella sua quotidiana newsletter.

“Non si vede ancora la fine delle polemiche attorno al successore di Gianni Amelio alla guida del Torino Film Festival. La rinuncia di Gabriele Salvatores come possibile sostituto di Amelio alla direzione ha aperto un forte fronte polemico che vede da una parta il Museo del Cinema, editore del festival e contrario al nome di Salvatores, e dall’altra la regione e il Comune, favorevoli al regista premio Oscar. Nella polemica è intervenuto con una lettera Steve Della Casa, storica figura del TFF che aveva diretto a fine anni 90 e attuale presidente della Torino Piemonte Film Commission, che Salvatores avrebbe voluto nella sua squadra. Della Casa specifica: “Credo che Ugo Nespolo ricordi assai bene che l’ipotesi di una direzione Salvatores lo aveva molto intrigato quando ne parlò con me nel febbraio scorso; in quell’occasione ebbi da lui il mandato di sondare la disponibilità di Salvatores. Credo che i vari collaboratori del festival che ne hanno parlato con me a più riprese manifestando entusiasmo per tale soluzione possano confermare che, nei contatti informali (ripeto: informali) che hanno riguardato il mio vecchio amico Gabriele, non è mai stata nemmeno presa in considerazione l’ipotesi di azzerare i collaboratori, alcuni dei quali mi risulta siano dipendenti”. A stretto giro è arrivata anche la risposta di Nespolo, presidente del Museo del Cinema che specifica le motivazioni che hanno portato Salvatores a dire di no al festival: “Salvatores non ha voluto e potuto essere designato (con rammarico di tutti s’intende) alla direzione del TFF, da un lato per la nostra reale impossibilità di licenziare e sostituire la squadra che a quel festival ha da anni lavorato con crescente e visibile successo, e poi per la recente felice conclusione degli accordi che Salvatores ha raggiunto per la realizzazione di due nuovi film da girare a breve in Irlanda e India”.