Diario
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17/12/2012

Incassi di Natale

Uno sguardo importante sugli incassi di Natale ce lo da il solito Marco Giusti, che riflette anche sui gusti medi e geografici degli italiani.
Da non perdere.

“Che botte se incontri gli Hobbit! Ma anche se incontri i nani e gli orchi… Solo da noi, l’unico nano che abbiamo, beh, sì… c’è anche Brunetta, le botte ormai le prende lui. Il primo, freddissimo, giorno di guerra tra i film natalizi è andato come doveva andare. Trionfo pauroso di Peter Jackson e del suo “Hobbit” con 642.000 euro, a seguire “Tutto Tutto Niente Niente”, il Cetto Laqualunque movie numero due con 226.000 euro e terzo il disastrato post-cinepanettone di De Laurentiis, “Colpi di fulmine”, dove gli unici colpi di fulmine sono quelli che ha scagliato Christian De Sica contro il suo amato/odiato produttore, con solo 104.000.

Ma come dovevano andare gli incassi se non così? Ma che, davvero si poteva pensare di uscire lo stesso giorno del film dell’anno (anzi, i fan lo aspettano trepidanti da nove anni…) e far qualcosa di più? Lo sapevano anche i produttori e i distributori che non c’era guerra. Magari si poteva uscire in un giorno diverso, ma la settimana prossima arrivano “I due soliti idioti”, che promette qualcosa in più o, comunque, di diverso.

E, comunque, la guerra è appena cominciata e si può sempre sperare nel passa parola fidando sul fatto che, malgrado tutte le sgangheratezze produttive e narrative che hanno i due film italiani, quattro risate te le fanno fare. O fidando sulla bruttezza del film comico concorrente. Vecchio modello di successo cinepanettonistico.

Punti tutto su un film, è una schifezza, allora trionfa quello da cui ti aspetti di meno. E’ il modello di molti film di Pieraccioni che hanno vinto la guerra di Natale giocandosela negli ultimi giorni delle feste, riprendendosi il pubblico che per disperazione abbandonava il cinepanettone riuscito male.

Se “Tutto Tutto Niente Niente”, almeno è un film chiaro, con la sua più che giusta satira politica contro un paese mal governato e pieno di Cetto Laqualunque, “Colpi di fulmine” è un po’ una commedia né carne né pesce. Non è un cinepanettone non è proprio una commedia romantica, non è proprio una commedia sperimentale…

Inoltre è un film totalmente romano, anche se girato a Trento, cioè solo con comici romani. La vecchia regola di Aurelio De Laurentiis è sempre stata quella di metterci un romano, un milanese, un napoletano e due belle ragazze. E invece si presenta con due episodi con protagonisti romani. Ovvio che al nord e al sud il film avrà dei problemi. E ovvio che, senza volgarità, affidate ai Soliti Idioti, che si prenderanno tutto, ma proprio tutto il pubblico del nord, si perdono anche i ragazzini. Vince, da sempre, chi presenta un film chiaro e mantiene quello che promette.

“Lo Hobbit” non è un film perfetto, ma è esattamente quello che i fan della Trilogia si aspettavano. In tutta sincerità, ma posso sbagliare, credo che se De Laurentiis avesse fatto un cinepanettone più o meno tradizionale, viste le modeste riuscite delle commedie prenatalizie, avrebbe avuto il suo pubblico.

Alla fine scegli Bersani, insomma, sarà vecchiotto ma è più affidabile. Inoltre, quanto dovrebbero incassare questi film per essere dei successi? Tenendo conto del calo del 20% di pubblico nella stagione (ma sembra che sia anche maggiore), un film come “Tutto Tutto Niente Niente”, che viene dai 18 milioni di “Qualunquemente”, si potrebbe accontentare anche di 12 milioni, malgrado tutta la campagna pubblicitaria che ha avuto. Li

Ricordiamo che “Il peggior Natale”, primo incasso italiano, è fermo a 7 milioni. Anche “Colpi di fulmine” difficilmente riuscirà a raggiungere i 12-13 milioni del “Vacanze di natale a Cortina” dell’anno scorso. Diciamo che potrà farne 7-8? Certo è brutto parlare solo di soldi. Ma se volete parlare di cinema, andate a vedere i film di Ken Loach o di Wes Anderson. Quelle sono commedie e sono anche grande cinema.”

Fonte: Il cinema dei Giusti

 

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17/12/2012

Conservatorismi

No comment.

“I principali organismi di rappresentanza dell’esercizio europeo, l’Unione Internazionale dei Cinema (UNIC), la Confederazione Internazionale dei Cinema d’Essai (CICAE) e il circuito Europa Cinémas hanno allertato i ministri nazionali della cultura sui tentativi da parte della Commissione Europea di influenzare i piani delle uscite dei film negli Stati membri, minacciando il futuro dell’industria cinematografica europea. In una lettera aperta, le associazioni che rappresentano gli esercenti lamentano un’interferenza sulla “cronologia dei media” – la pratica di distribuire i film su piattaforme diverse in base alle preferenze dei consumatori – che minaccia il futuro delle sale cinematografiche precludendo la capacità degli Stati membri di decidere il modo migliore per sostenere i film e i cinema nei loro rispettivi territori. Già precedentemente le associazioni avevano inviato una comunicazione ai leader della UE criticando con fermezza un nuovo progetto pilota di sostegno istituito dal Programma Media, che incoraggia i distributori e i venditori internazionali a sperimentare la distribuzione “day and date”, a scapito delle uscite dei film in esclusiva nelle sale cinematografiche. «Vogliamo accrescere la consapevolezza sul fatto che i responsabili politici della UE stanno sempre più promuovendo le loro personali opinioni su quando, dove e come il settore cinematografico dovrebbe distribuire i suoi titoli » afferma Jan Runge, direttore generale UNIC. «Queste opinioni – continua – differiscono notevolmente da quelle di una maggioranza di professionisti del cinema in Europa. Non si basano su prove reali, mancano di una reale conoscenza dell’economia dei media e mettono in discussione il principio di sussidiarietà nel settore della cultura. Noi crediamo che sia giunto il momento per i governi nazionali, così come per tutte le organizzazioni dell’industria cinematografica, di seguire con attenzione le iniziative della UE sul cinema, per assicurare che tutti possano continuare a sostenere la cultura cinematografica e i cinema nel futuro. Gli esercenti cinematografici europei appoggiano senza riserve i tentativi dell’Unione Europea di promuovere la diffusione delle opere europee all’interno del mercato europeo. Condividiamo anche l’idea che il VOD dovrebbe diventare un importante mercato per i film europei. Eppure, penalizzare coloro che più di tutti investono nei film e nei cinema non può essere la risposta per superare la sfide del settore. Le sale cinematografiche sono fondamentali per l’efficace sfruttamento dei film su tutte le piattaforme, pertanto deve essere concesso il diritto di sfruttare in esclusività i titoli all’inizio del piano di uscite.”

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10/12/2012

Non hanno rispetto per il pubblico.

Istruttiva davvero la intervista di Gabriele Muccino sull’industria dell’intrattenimento americana.
Leggetela.

Fonte: La Repubblica

 

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07/12/2012

Generazione Millennium

Questi sono i nostri prossimi spettatori.
Capiamoli.

Fonte: MTV

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07/12/2012

A volo d’uccello.

Se potessimo trasformarci in uccelli capaci di osservare dall’alto il mondo dei media e il corso storico che stiamo vivendo, probabilmente capiremmo meglio che trasformazione epocale stiamo vivendo.
Le stagioni di passaggio economico, politico e sociale nella storia del mondo sono state raccontate da alcuni tra i più grandi sociologi e storici dell’umanità. Per esempio nel libro “La grande trasformazione”, Karl Polanyi descrive la stagione di passaggio dalla dittatura nazifascista alle democrazie liberali e teorizza fra i primi che l’economia non è attività separabile dalle altre attività umane. A noi oggi manca un Polanyi e sentiamo forte il passaggio di fase che stiamo attraversando.

E’ come se il vecchio non fosse ancora morto e il nuovo non fosse ancora sbocciato. Non so dire se siamo fortunati o sfortunati. Questo è il temo che ci tocca vivere e dobbiamo saperlo affrontare con spirito curioso, come viaggiatori critici.
La sensazione che ho è che il primo ad arrivare a Itaca aprirà la strada a tutti gli altri.

Leggendo di seguito queste notizie di ieri capite a cosa alludo.
Stay tuned.

Fonti: varie.

Netflix e The Walt Disney Co. hanno annunciato un importante accordo pluriennale di licenza. In virtù di questo agreement, Netflix sarà il distributore esclusivo per quanto riguarda i servizi pay Tv per i titoli Disney in prima visione (live-action e animazione), a partire dal 2016. I titoli della major a partire da quella data saranno quindi disponibili per gli abbonati Netflix Usa al servizi di streaming su Tv, tablet, computer e telefoni cellulari. 
Da quanto si comprende, verificando le date di questo nuovo accordo, appare probabile che Disney potrebbe non rinnovare l’accordo di distribuzione per la pay Tv con Starz LLC, che scade appunto nel 2015.

 

Secondo quanto dichiarato oggi da Sony, PlayStation 3 è il primo device per la piattaforma di streaming video on demand Netflix, ovvero il più utilizzato per accedere al servizio. “Gli utenti PlayStation e quelli di Netflix hanno in comune una grande passione per l’entertainment di qualità”, ha dichiarato il Ceo di SCEA Jack Tretton, “Netflix offre un’esperienza al top con show televisivi e film su PS3 e noi continueremo ad implementare questo tipo di servizi per offrire ai nostri clienti la migliore esperienza di home entertainment possibile”.

 

Da oggi, 4 dicembre, il servizio di streaming video on demand LoveFilm è disponibile anche su console Wii e, a breve, sarà implementato anche sulla nuova Wii U di Nintendo. Come ormai già da anni prevedono i competitor Xbox 360 e PS3 (per le quali il servizio LoveFilm è peraltro già previsto, oltre al catalogo di film disponibili su Xbox Live e PSN), anche sulle home console Nintendo sarà quindi possibile acquistare film e vederli via streaming.

 

Anche presso la Commissione europea tiene banco più che mai la discussione sul futuro del diritto d’autore. Alla luce degli ipotetici sviluppi nella direzione della tutela del copyright sono state lanciate delle petizioni dal fronte degli editori anche audiovisivi rappresentate dalla SAA-Société des Auteurs Audiovisuel (di cui fa parte Siae) e della Federazione europea editori (Federation of European Publishers) – visionabile a questo indirizzo www.ipetitions.com/petition/support – per una maggiore sensibilizzazione sui rischi che gli interessi di grandi gruppi che operano sul Web possano attaccare irrimediabilmente il concetto fondamentale di tutela del copyright. E’ in gioco, in sostanza, il futuro dell’industria culturale e di numerosi posti di lavoro. Ed è proprio in Europa dove il diritto d’autore è nato che si verificano gli attacchi più pesanti.

 

Gli artisti del nuovo Imaie (tra cui Claudio Baglioni, Lino Banfi, Christian De Sica, Massimo Ghini, Carlo Verdone, Edoardo Bennato, gli Stadio, Piotta, i Tiromancino e tanti altri) hanno indirizzato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Monti per esprimere le forti preoccupazioni in merito alla bozza del Decreto Liberalizzazioni, (vedi agenzia http://www.e-duesse.it/News/Home-video/Diritti-connessi-Nuovo-Imaie-esprime-forte-preoccupazione-per-bozza-decreto-142400) i cui contenuti rischiano di paralizzare l’intero funzionamento del sistema di gestione dei diritti degli artisti, «con un inaccettabile danno per l’intera categoria», come precisato in una nota ufficiale dell’ente.

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04/12/2012

Gran mix

Alcune notizie in sequenza che mi han colpito e che devono farci riflettere. L’ultimissima, in particolare, dice che ogni spazio politico va occupato. E che ne vedremo delle belle perché le classi dirigenti di questo Paese non mollano l’osso a nessuno. Scorrere la lista dei “montezemoliani” della prima e dell’ultima ora è davvero molto, ma molto istruttivo. Riposizionamenti in corso…

1) Entro oggi i potenziali acquirenti di TiMedia dovranno presentare le loro offerte vincolanti. In corsa, il fondo di private equity Clessidra per televisione e mux (secondo rumors, potrebbe allearsi con il fondo Equinox di Salvatore Mancuso), Cairo (solo per la tv), 3 Italia (tv e mux) e Discovery (solo tv, anche se alcune indiscrezioni dicono che il gruppo sarebbe vicino a ritirarsi). Tanti i punti critici sulla vendita, oltre ai conti di TiMedia: la revisione del contratto di raccolta adv tra La7 e Cairo Communication, l’incertezza sul piano di numerazione nazionale (in particolare se Mtv manterrà il numero 8 sul telecomando) e le condizioni di partnership su Mtv con Viacom, che detiene il 49% della rete. Il 6 dicembre si terrà infine il cda di Telecom Italia nel quale si potrebbe parlare anche del riassetto di TiMedia.

2) Sul modello di internet, le tv a pagamento inglesi stanno mettendo a punto sistemi di profilazione dell’audience, che garantirebbero ritorni di investimento pubblicitario più alti rispetto al passato, e potrebbero essere operativi a partire dal 2013. In particolare, secondo quanto riferisce “ItaliaOggi”, BSkyB sperimenterà – dall’estate – su 7mln di abbonati Sky AdSmart, un servizio che permetterà agli inserzionisti di individuare 90 categorie demografiche di telespettatori. Grazie alla capacità del set top box Sky Hd, sarà possibile programmare pubblicità in linea con la programmazione trasmessa. Anche Virgin Media e Itv, dal canto loro, starebbero pensando a soluzioni analoghe.

3) Il canale del gruppo Fox dedicato alle serie che, tra gli anni 70 e i 90, hanno fatto la storia della tv, lancia FoxRetro Apparel, una brand extension che firma una collezione di capi ispirati alla moda e all’iconografia di quel periodo. La linea di abbigliamento sarà distribuita in esclusiva negli store Coin e sarà inaugurata con un’edizione limitata di t-shirt, in vendita dal 7 dicembre. Per la primavera-estate, la collezione si arricchirà di altri capi e accessori in stile vintage. I capi sono realizzati con uno stile vintage non solo nell’iconografia, ma anche nella vestibilità e nella scelta dei tessuti. Per il lancio della collezione è previsto uno spot 30” realizzato dal dipartimento OnAir di Fox International Channels Italy che sarà in onda sui canali Fox a partire dal 7 dicembre.

4) La tv di Telecom Italia disponibile anche su smart tv, Pc, smartphone e tablet arricchisce la sua offerta grazie all’accordo siglato con Rai: dal 17 dicembre sono infatti disponibili tre nuovi canali on demand del servizio pubblico, Rai On Fiction (dedicato al meglio delle produzioni Rai), Rai On Racconti (ritratti e interviste realizzati da importanti firme del giornalismo italiano) e Rai On Bambini (programmazione a target kids). È già disponibile, invece, all’interno dell’area web di Cubovision, il servizio Replay Tv, che consente di rivedere l’ultima settimana di programmazione di RaiUno, RaiDue, RaiTre e Rai5.

5) Dopo il successo di ascolti de “Il commissario Montalbano” nella programmazione serale di Bbc4, la direzione commerciale della Rai ha venduto alla tv pubblica inglese anche la serie completa de “Il giovane Montalbano”. La fiction, interpretata da Michele Riondino, andrà in onda, a partire dalla primavera 2013, il sabato alle 21, sempre su Bbc4.

6) Novità alla direzione della comunicazione e delle relazioni istituzionali di Rcs MediaGroup. Entra Carlo Rossanigo, che ha già lasciato la responsabilità di direttore della comunicazione di Sky, assunta nel marzo 2011.
In precedenza, Rossanigo era stato per sei anni direttore delle relazioni esterne di Microsoft Italia.
Esce da Rcs Lelio Alfonso per andare a collaborare alla comunicazione dell’aggregazione politica di centro promossa da Luca Cordero di Montezemolo.

 

 

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04/12/2012

Sempre meno

Fonte: eduesse.it

Il supporto pubblico alla produzione si va sempre più ridimensionando. Si è passati dai 48,2 milioni di euro del 2007 ai 19,6 milioni del 2011; si riduce sempre più il contributo medio per film. Questi dati sono pubblicati in uno speciale che il n° del 30 novembre di ‘Box Office’ ha dedicato al finanziamento pubblico. Il servizio, intitolato “Sempre meno a ciascun film”, presta particolare attenzione a quanto avvenuto nel 2011. Sul quindicinale di Editoriale Duesse l’elenco completo dei film finanziati nel 2011 e una suddivisione per generi e per società.

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04/12/2012

Formazione

Preparando la doppia formazione…quella per noi film commissioner a Torino dal 14 al 16 dicembre e quella per maestranze, cineasti e organizzatori in Puglia.
Presto arrivano belle novità.

 

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29/11/2012

Soprav(vivere) di spettacolo

Nella tremenda crisi che stiamo vivendo (che è civile e insieme economica) lo spettacolo ed il cinema continuano ad essere scelti come forme di condivisione e di socialità.
E’ un bene. Ma dalla qualità di questi spettacoli capiremo anche i cittadini che saremo tra qualche anno quando, forse, saremo usciti dalla crisi.

Fonte 1: Siae

Fonte 2: Il giornale dello spettacolo

In tempi  di contrazione dei consumi ” lo spettacolo, come sempre, pur presentando segnali in diminuzione di spesa, non segue, e non ha mai seguito, la stessa decrescita degli altri settori. La gente anche in tempi difficili, come gli attuali, ha bisogno di evadere e per uno spettacolo è disposta a spendere. Detto ciò, diventa sempre più importante quello che si offre al pubblico”. Così Marina Landi, Siae, commenta i dati presentati oggi sul primo semestre 2012. E Paolo Protti, presidente dell’Agis :”I dati rispecchiano la realtà del nostro paese: c’è crisi generale. Ma il nostro settore mostra anche dei segnali positivi, a dimostrazione del fatto che la gente ama lo spettacolo e ha ancora voglia di uscire di casa. Lo spettacolo riesce ad esercitare la sua funzione di socializzazione, pur in tempi di crisi economica generalizzata”.

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28/11/2012

Il complimento più bello.

Il complimento più bello che ho avuto in questa mia esperienza professionale con l’Apulia Film Commission è avvenuto ieri per telefono.
Avevo infatti scritto al nostro legale per chiedergli conto di una piccolissima causa civile che vede coinvolta una signora che, nel 2010, è inciampata su di un totem del Bif&st ritenendo così di far causa al Comune di Bari che si è opposto chiamando noi in giudizio. Ebbene il legale mi ha chiamato ed ha esordito complimentandosi con me per l’amore e la cura che ci metto nel mio lavoro. Altri manager – mi diceva – per cause e cose così piccole se ne fregano e delegano al legale ogni aspetto.

Io ho vissuto questi cinque anni e mezzo tutti così. Senza che (quasi) nulla potesse passarmi indifferente dinanzi agli occhi. Questa nostra creatura è un bene prezioso del territorio e se funziona (come tutti sanno e ritengono e d’altra parte le polemiche che a volte ci tangono, muovono prevalentemente da chi ritiene che noi facciamo troppe cose, non troppo poche) è perché, insieme a me, ci sono un’Assemblea dei Soci che vigila, un Consiglio di Amministrazione appassionato e attento, un Collegio dei revisori puntiglioso ed uno staff di direzione giovane e competente che lavora su ogni procedura, attività o processo con lo stesso amore e la stessa cura che ci metteremmo per una cosa completamente nostra. Questo è l’unico modo che conosco e di cui ho sempre desiderato infondere i luoghi collettivi che ho frequentato nella mia vita.

Avere cura. Se tutti facessero così, credo l’Italia sarebbe un posto migliore. D’altra parte basta che ognuno faccia quel che sa e al meglio delle proprie possibilità, dando il massimo.
E se qualcuno non è d’accordo, non bisogna mai scoraggiarsi, perché l’unanimità è una cosa pericolosa, che fa smarrire il senso critico e la misura di noi stessi.