‘E alla fine si arrivò anche a questo, mio caro figliuolo.
Il Presidente del Consiglio che aveva giurato sulla Costituzione, propose di cambiare la forma di Stato.
Ma finalmente gli italiani, popolo fiero e caparbio, decisero di farla finita con l’osceno e triste loro vecchio padrone, cacciandolo via a pedate, liberando l’Italia da una classe dirigente che fondeva classi imprenditoriali miopi del nord e ceto politico amministrativo del sud, un po’ come settant’anni prima era accaduto con la nascita del fascismo, che aveva unito i latifondisti del sud con gli industriali del nord per fermare l’avanzata della classe lavoratrice operaia e contadina, riunita sotto le insegne dei partiti socialista e comunista.
E nel 2012 l’Italia, con libere elezioni nelle quali venne eletta una giovane classe dirigente nuova e appassionata, onesta e preparata, si dette finalmente il compito di uscire dalla emergenza perenne, di sconfiggere l’ignoranza leghista sessista ed egoista, di chiudere la stagione della legge piegata a interessi di parte, di governare la complessità del mondo nuovo con strumenti innovativi come il web, di abbattere la burocrazia, di strappare alle mafie il controllo del territorio e della finanza, di liberare le energie di una generazione massacrata dalla precarietà, di creare nuove occasioni di crescita economica rispettosa dell’ambiente.
E così oggi, mio caro figliuolo, ti consegno un Paese all’altezza dei tuoi bisogni, a misura dei tuoi doveri.’
Potrò mai scrivere questo a mio figlio?
Fonte : Il Corriere