Diario
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23/03/2011

La benzina

E così, tutto sembra essere rientrato nell’alveo della italica mediocritas perennis.
Il settore riottiene gli stessi fondi dello scorso anno sul Fus, gli incentivi fiscali vengono rifinanziati per tre anni e la copertura si sposta su altre voci di entrata, il nostro nuovo Ministro al posto di Bondi è Galan.
A “pagare” il cinema italiano non saranno più i cittadini che vanno a cinema, ma gli italiani che vanno in macchina.
E a me viene da chiedere: era proprio necessario tutto questo assetare, per far “incassare” così poco?
E allora mi viene il dubbio che di strategia si trattava: assetare, disperare, frustrare e poi incassare politicamente.
Ma si può fare questa vita dico io?!
Voglio andare a vivere in Germania. Ahh ah. (cit. Toto Cutugno)

“Dietrofont del Governo per quanto riguarda i tagli alla cultura. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato un decreto per il reintegro dei fondi destinati alla cultura. È stato inoltre abolito il prelievo di un euro sul prezzo del biglietto del cinema. I fondi proverranno dall’aumento di 1-2 centesimi delle accise sulla benzina. Inoltre il tax credit è stato reso “stabile e permanente”, come ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, mentre il Fondo Unico per lo Spettacolo è stato riportato ai livelli dello scorso anno, 428 milioni di euro. Si tratta di 149 milioni di risorse integrate con altri 26 milioni del Mibac “che non rientravano nel congelamento”. Tra gli altri fondi destinati alla Cultura, anche 7 milioni di euro agli istituti culturali.”

“Giancarlo Galan è il nuovo Ministro per i Beni e le attività culturali. La nomina è avvenuta dopo che le dimissioni rassegnate da Sandro Bondi sono state ufficialmente accettate dal Presidente della Repubblica. Galan lascia così la poltrona di Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, ruolo per cui è stato nominato, su proposta del Presidente del Consiglio, Francesco Saverio Romano.”

“In seguito alla conversione in legge del decreto-legge 225 del 2010, il cosiddetto “Milleproroghe”, gli incentivi fiscali per il cinema sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2013; la proroga coinvolge, quindi, anche il tax credit per l’innovazione digitale dei cinema: “Conseguentemente – si legge nella comunicazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione generale cinema – è prolungata a tale ultima data l’indicazione di ammissibilità delle richieste di agevolazione, riferita alla data del 30 giugno 2011, contenuta nella nota n.1114 del 19 gennaio”. La Direzione generale specifica anche: “Come si ricorderà, sull’agevolazione in oggetto la Commissione europea ha “sospeso”, a suo tempo, la procedura di autorizzazione cosicché si è potuto successivamente adottare il decreto attuativo soltanto nella soglia de minimis di aiuti, sotto la quale non vi è necessità di autorizzazione comunitaria. Al riguardo si stabilisce anzitutto che, per le richieste di beneficio effettuate a partire dall’1.1.2011, tale soglia è pari a 200mila euro, non agendo più quella di 500mila euro valevole unicamente per le richieste effettuate entro il 31 dicembre 2010″.”

Fonte:E-duesse

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21/03/2011

Incentivi

Gli incentivi fiscali alla produzione cinematografica sono stati prorogati fino al 31 dicembre 2013. Lo sancisce la legge 26 febbraio 2011, n°10, che ha convertito in legge il decreto cosiddetto Milleproroghe. Come si legge in una nota del direttore generale cinema Nicola Borrelli, “nel testo convertito, in vigore dal 27 febbraio, la proroga degli incentivi fiscali viene estesa al 31 dicembre 2013. Conseguentemente sono prolungate a tale ultima data tutte le indicazioni, riferite alla data del 30 giugno 2011″. Nella nota si fa presente che le modalità e le procedure di concessione ed erogazione di tutte le agevolazioni fiscali rimangono regolate dai decreti di attuazione 7/05/2009 e 21/01/2010.

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21/03/2011

Impacts

California’s film tax breaks haven’t put the brakes on runaway production, but they’ve slowed the race to out-of-state filming locations.
That was the message California Film Commission Executive Director Amy Lemisch and others delivered Friday at an Assembly hearing held to evaluate the effectiveness of the state’s film tax credit program, which took effect in July 2009.
The program, which offers a 20% to 25% tax credit on film and TV productions, has so far allocated $300 million in tax credits to 113 film and TV projects, generating 41,000 jobs and $2.2 billion in spending, including $728 million paid in wages to below-the-line film crews, according to the California Film Commission, which administers the tax credit program.
Lemisch was joined by various union leaders, business owners and film producers who praised the film incentive, which is funded through fiscal 2014. Supporters have been eager to demonstrate that the program is working, even though there doesn’t appear to be a move afoot by California politicians to scrap it.
“This expenditure of limited tax dollars has brought back billions to the California economy and the public needs to know it,” said Assembly member Anthony Portantino (D-La Canada-Flintridge), who held the hearing at Pasadena City Hall and has co-authored a bill to extend the film tax credits.
More on this in Tuesday’s On Location feature.
– Richard Verrie

Fonte:Los Angeles Times

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14/03/2011

L’Udinese.

Su “Il sole 24 ore” di ieri veniva dedicato un lungo articolo di analisi del bilancio della società di calcio Udinese, la quale chiude l’anno 2010 con un fatturato di 56 milioni di euro e il campionato di serie A dello scorso anno al quindicesimo posto. Non proprio ai primissimi posti. Il che mi ha fatto venire una curiosità e sono andato a pescare questo focus sull’Inter: il costo del personale nel 2010 è stato di 141,95 milioni, su un valore della produzione di 210,45 milioni, escluse le plusvalenze da calciomercato, pari a 7,5 milioni. Indice di fragilità è il patrimonio netto consolidato: a fine giugno era negativo per 122,8 milioni, contro debiti verso banche per 209 milioni (e 35 milioni di liquidità).

Poi ieri ho navigato alla ricerca di notizie sull’investimento dello Stato in banda larga ed ecco qua:
“Tra le “sorprese” del maxi-emandamento “Milleproroghe” troviamo lo spostamento di 30 milioni al digitale terrestre del già irrisorio budget di 100 milioni, assegnato allo sviluppo della banda larga lo scorso gennaio dal comitato interministeriali per lo sviluppo economico. Se quindi in due anni fa il Governo parlava di investimenti per 1.300 milioni di euro, ora nel portafoglio rimangono solo 70 milioni. I dati diffusi questa settimana da Assoinform parlavano di una penetrazione della banda larga in solo il 49% delle famiglie, a conferma del persistere di una forte digital devide nel nostro Paese e della forte probabilità che l’obiettivo – assegnato dalla UE – di rendere disponibile a tutti i cittadini italiani il collegamento veloce entro 2013 non sarà raggiunto. Un gap tecnologico che molto spesso sottolineato dagli esperti e dalla setssa Confindustria non ha solo pesanti impatti sulle attività dei singoli ma anche sulle imprese e sull’intero sistema Paese, che si rifila sempre più obsoleto.” (cit. www.e-duesse.it).

Poi ho controllato bene e letto e riletto le cifre del Fondo unico dello spettacolo, quel fondo statale da cui si finanzia cinema, teatro, musica, danza che mette insieme ad oggi 231 milioni di euro meno i 27 non finanziati dal Milleproroghe perché legati alla presunta vendita delle frequenze radiotelevisive del DTT (il digitale terrestre di cui sopra che sarà messo all’asta nel cosiddetto beauty contest – nome di vera fantasia – non si sa bene quando).

Morale: l’Udinese calcio vale un quarto del Fus, l’Inter calcio vale più del Fus.

E non ho bisogno di fare alcun commento. Vero?

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10/03/2011

Bondi e le conseguenze del disamore

“Nelle pieghe della legge di stabilità per il 2011 si annida un’amara sorpresa che lascia sgomenti e interdetti: per effetto di alcuni commi che rinviano a provvedimenti del Ministero dell’Economia riguardo eventuali scostamenti dagli introiti preventivati dalla vendita delle frequenze radioelettriche, sono stati congelati ulteriori 27 milioni di euro del FUS, già ridotto quest’anno a poco meno di 260 milioni di euro”. Continua la nota ministeriale: “Queste risorse, comunque, non potranno essere utilizzate sino a fine anno, anche qualora la vendita delle frequenze avesse buon esito, e che quindi di fatto non potranno essere utilmente ripartite fra le diverse voci del FUS. Si tratta di un altro colpo alle risorse destinate alla cultura, che è difficile da spiegare e ancor più da accettare”.

Fonte: comunicato stampa del Mibac

E a questa bella mazzata si aggiunge:

Sono stati pubblicati oggi sulla ‘Gazzetta Ufficiale’ tre decreti del ministero dei Beni Culturali che riguardano il cinema. I decreti sospendono dall’1 gennaio 2011 l’erogazione dei premi di qualità ai lungometraggi di nazionalità italiana; l’erogazione dei contributi percentuali sugli incassi realizzati in sala dalle opere cinematografiche e l’erogazione dei contributi a favore della promozione cinematografica. “Tutti decreti – ha sottolineato Nicola Borrelli, direttore generale per il cinema del Mibac – che sono stati pensati indipendentemente dalla questione del Fondo Unico per lo Spettacolo anche se, ovviamente, il nuovo scenario li ha resi ancora più necessari”. I motivi per i quali sono stati approvati, ha aggiunto Borrelli, sono diversi: “In alcuni casi per la mancanza di risorse, in altri casi semplicemente per cambiare i meccanismi di erogazione dei contributi che non erano più adeguati. Insomma una mera revisione fisiologica”.

E pure questa:

Luciano Sovena, amministratore delegato di Cinecittà Luce, ha aperto un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico per sollevare la difficile situazione che sta vivendo la società pubblica; ha dichiarato Sovena a e-duesse: “Ho voluto aprire questo tavolo coinvolgendo anche il Ministero del Lavoro per far presente la difficile situazione in cui stiamo operando. In base allo spacchettamento che si sta definendo del Fus, a Cinecittà spetterebbero 7,5 milioni di euro rispetto ai 18 milioni dell’anno scorso. In una situazione come questa, non solo le nostre attività non potrebbero essere portate avanti ma c’è il rischio di non riuscire neanche a pagare gli stipendi. Io voglio portare all’attenzione del ministro dei Beni Culturali che verrà, che il primo problema da porsi è quello di Cinecittà e confermo che siamo a rischio di chiusura se non si andrà oltre i 7,5 milioni di euro. Ho fatto aprire questo tavolo di crisi perché la condizione di precarietà in cui lavoriamo perdura da tempo e ora rischia di diventare drammatica; non vorrei essere costretto a lasciare a casa delle persone”. Conclude Sovena: “Il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro sta procedendo alla suddivisione del Fondo Unico dello Spettacolo ma sarà il nuovo ministro a dare una risposta definitiva. O si trova una soluzione tecnica attraverso il tavolo di crisi, magari destinando al ministero dei Beni Culturali molti dei nostri dipendenti senza licenziarli, oppure la soluzione deve essere politica dandoci più fondi”.

Fonte:E-Duesse

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10/03/2011

Avete capito?

Avete capito?
Ecco cosa sta succedendo: le associazioni di categoria dell’industria dell’audiovisivo e dello spettacolo regionali, visti i devastanti tagli tremontiani alla cultura, scrivono al Presidente Vendola per chiedergli di sostenere ancora di più il loro settore economico.
Sicché io capisco che le genti padane il federalismo lo stanno facendo così: ben prima che passino tutti i decreti, ammazzano ogni settore vivo e creativo della nostra industria nazionale più brillante, e scaricano i costi sulle regioni e le autonomie locali. E che se la vedessero loro a risolvere i conflitti sociali (leggi ammortizzatori sociali realizzati con il Fondo sociale europeo) o le relazioni industriali (sostegno alle imprese).
E noi, poveri film commissioner, in mezzo alle mazzate dei disperati.
Ma tutta questa strategia dove altro ci vuol portare se non in braccio a morfeo o, peggio, all’isola degli in/famosi?

Fonte: Comunicato stampa Agis Puglia e Basilicata

Agis Puglia e Basilicata
Lettera a Nichi Vendola per fronteggiare l’emergenza cultura e spettacolo

L’Agis Puglia e Basilicata scrive al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e chiede un incontro urgente per cercare insieme possibili soluzioni al rischio di tracollo per molte realtà di spettacolo della regione.
A seguito dell’ incontro tenutosi lo scorso 28 febbraio con l’assessore alla cultura e al turismo Silvia Godelli, nel corso del quale l’assessore ha garantito di poter confermare almeno per il 2011 i contributi consueti ai soggetti FUS (ovvero ai soggetti riconosciuti dal MIBAC e che usufruiscono del Fondo Unico), ma di non poter in alcun modo tamponare il drammatico taglio del medesimo FUS, l’Associazione ritiene fondamentale un intervento dello stesso governatore Vendola.
Nel ringraziare e riconoscere i meriti all’assessore Godelli, il presidente dell’Agis Giancarlo Castellano scrive: “i soggetti FUS dello Spettacolo della Puglia si permettono, tramite l’AGIS, di sottoporre alla sua attenzione la drammatica situazione che si è venuta a creare in seguito al taglio del 40% del Fondo Unico dello Spettacolo, determinato dal competente Ministero per il corrente anno 2011. E’ da tener presente che per la corrente stagione la programmazione è stata divulgata, i contratti sono stai stipulati e molte iniziative si vanno realizzando. Il buco che verrebbe a crearsi è stato valutato in non meno di 1 milione e 800 mila euro, che determinerebbe la chiusura di molte attività con ripercussioni negative sull’immagine culturale e turistica della nostra Regione e conseguente licenziamento dei lavoratori del settore. Inoltre, come sa dal 2010 è stato previsto l’ingresso nel FUS della Fondazione Petruzzelli, fino ad ora sostenuta dal MIBAC attraverso i fondi del lotto, e che quindi partirebbe ancor più svantaggiata rispetto alle altre Fondazioni Liriche, cosa assolutamente da evitare.
A questa situazione specifica dello spettacolo dal vivo si somma la condizione difficile delle sale cinematografiche, a Lei più volte rappresentata dall’ANEC in seno alla scrivente Associazione. Mi riferisco in particolare alle sale tradizionali – oltre un centinaio tra sale tradizionali e sale d’essai su un totale di 240 schermi pugliesi- che per impegno specifico con il MIBAC dedicano anche nella provincia più remota della Puglia buona parte della loro programmazione alla cinematografia di qualità e che per tale impegno ricevono, sempre tramite il FUS, una contribuzione ormai ridotta all’osso.
Per quanto riguarda le sale cinematografiche insistiamo sull’importanza che anche la Puglia come altre Regioni d’Italia investa direttamente sull’innovazione tecnologica con una legge ad hoc sulla digitalizzazione e che si lavori insieme al Circuito D’Autore, buon punto di partenza per sostenere le sale di città.
Conoscendo la sua sensibilità ed i notevoli impegni portati avanti nel campo della cultura e dello spettacolo, le chiediamo di voler adoperarsi perché nel bilancio dei fondi ordinari vengano reperite le somme necessarie a traghettare questo difficile momento.
Tutto ciò in quanto l’Assessore Godelli, che stimiamo per il suo costante impegno, ha dichiarato di non avere alcuna possibilità di incrementare ulteriormente le somme attualmente disponibili per i soggetti dello spettacolo, e non potrà pertanto compensare i tagli del FUS se non le saranno assegnate in corso d’anno ulteriori disponibilità dal bilancio autonomo della Regione”.

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10/03/2011

La vita facile

Grande è lo stupore che ti prende a vedere “La vita facile”, ultimo film di Lucio Pellegrini, autore che ama la commedia intelligente.
Lo stupore di vedere nei primi cartelli di coda il marchio della Apulia Film Commission, in un film interamente ambientato a Roma e in Kenya…
Infatti pochi sanno che lo abbiamo girato per tre settimane a Supersano e nell’aeroporto di Bari.
Magie del cinema made in Puglia.

PS
Il film va visto, perché è un buon film.
Pierfrancesco Favino è per me il miglior attore italiano.

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09/03/2011

Mentre in Italia…

“Dopo l’annuncio della crisi di Cinecittà Luce, a rischio chiusura, si sono susseguiti appelli da parte di artisti e uomini politici in favore di un intervento che scongiuri la fine del gruppo cinematografico pubblico. Tra queste voci anche quelle di Roberto Benigni e Nicoletta Braschi: “Là dentro c’è tutta la nostra memoria, tutti in nostri sogni fabbricati per uomini svegli. Un archivio immenso. La nostra storia. Ma come si fa chiudere la Storia?”. Il regista Saverio Costanzo afferma: “Gli esordi, senza l’aiuto di un ente pubblico, è impossibile farli, ed io non avrei realizzato il mio primo film se non avessi avuto il sostegno da parte di Cinecittà Luce. Questo senza dimenticare l’importanza dell’Archivio, che è noto a tutti”. Per il produttore Angelo Barbagallo la notizia della possibile chiusura dell’ente “è l’ennesima drammatica notizia di questo periodo che segna un disinteresse totale da parte del governo nei confronti del nostro settore. Cinecittà è un patrimonio non del cinema italiano ma dell’Italia. Svolge delle attività fondamentali e indispensabili oltre che nella conservazione del patrimonio cinematografico, nella distribuzione di opere prime e seconde e nella promozione del cinema italiano all’estero, attività indispensabile per la sopravvivenza e il rinnovamento del nostro cinema e che in questo momento solo il Luce è in grado di svolgere”. Ma a difesa di Cinecittà Luce sono intervenuti anche politici di opposti schieramenti: per Walter Veltroni (Pd) “sarebbe davvero un amaro paradosso se proprio mentre l’Italia festeggia il centocinquantesimo della sua nascita dovessimo assistere alla chiusura del più antico e prestigioso polo dell’industria della cultura e dello spettacolo rappresentato da Cinecittà Luce. Eppure i tagli e una politica miope e punitiva della destra al governo rischiano di condurre a questo esito”. “Bisogna raccogliere senz’altro il grido d’allarme che arriva da Cinecittà e dall’Istituto Luce. Bastano poche risorse per dare continuità ad istituzioni culturali fondamentali nella vita della Nazione. Un bacino importante per la memoria storica dell’Italia e per il sostegno alle nostre attività culturali”, ha dichiarato Maurizio Gasparri (Pdl). Lorenzo Cesa (Udc) sostiene che “anche noi, come tanti addetti ai lavori, siamo preoccupati per la pesante mole di tagli che dovrà affrontare Cinecittà Luce. Un conto è la doverosa razionalizzazione delle risorse e la lotta agli sprechi, un altro è mettere a rischio la stessa sopravvivenza di uno storico riferimento cinematografico e culturale come Cinecittà e di un’inestimabile memoria audiovisiva come l’Istituto Luce”.”

Fonte: E-duesse

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09/03/2011

Things i love about Europe.

Ovvero come il sig. Tremonti Giulio dovrebbe imparare a leggere (e capire) la lingua inglese.
:-)

“As a follow-up on the reaction from the European film sector on a future MEDIA Programme to Mr. Barroso, a press release from the European Commission officially denies the rumours about the possibility of closing MEDIA by 2014. And….….also the regional & local level is mentioned.

Mr. Barroso: “The field of culture is a very important one, also for the European economy. Let me mention the MEDIA programme, related to European cinema. There were some reports saying that the European Commission had the intention to reduce it, which is completely inaccurate. On the contrary, if one thinks about something concerning this programme, it is to reinforce it, at least this is what we are going to propose. The MEDIA programme has been making a great contribution to European Cinema for 20 years now. €1.7 billion has been invested in European cinema. Thanks to that programme, many exchanges and translations were organised, which made the distribution of European movies possible in other parts of Europe and in other parts of the world. These are concrete examples of where the European Union can help what has been done at national or even regional or local level”.

Public hearing on MEDIA, 18th March, Brussels
As already announced (email 25 Feb.) the European Commission is organising a public hearing to discuss the future of the MEDIA Programme on Friday 18 March 2011 at the European Commission, Gasperi meeting room, Charlemagne Building, Rue de la Loi 198, 1040 Brussels from 9 am to 4 pm.”

Fonte:Cine Regio

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08/03/2011

Divertimenti

Ogni tanto ci vuole:
http://famousobjectsfromclassicmovies.com/play

Potrei passarci le notti su…