Nella puntata de “Le iene” di lunedì scorso, verso la fine, è passato un servizio di inchiesta su un politico che si accorda con un imprenditore per garantire risorse economiche alla propria campagna elettorale, in cambio della promessa di restituire il sostegno in favori, collocazioni in consigli di amministrazione e appalti guidati.
Chi conosce le strutture narrative e realizzative, anche delle camere nascoste, capisce bene che si tratta di un “fake”.
Ma, anche ammesso fosse tutto vero, mi ha molto colpito il passaggio che il presunto politico ha fatto, a proposito della possibilità di ricambiare il generoso imprenditore con una nomina presso la locale film commission (posto che gli autori della trasmissione si sono guardati dal comunicare di quale regione si trattasse e, possiamo dirlo senza tema di smentita che NON si trattava della Puglia).
Mi ha molto colpito perché allora vuol dire che, davvero, l’Apulia Film Commission – ad onta della piccola polemichetta localistica alimentata da chi, per mestiere, deve produrre polemiche quando è all’opposizione, non avendo un modello alternativo a quello di chi si assume l’onere del governo e che anche per questo viene scelto dagli elettori – è un modello di trasparenza e pulizia.
Il nostro statuto, infatti, prevede esplicitamente che i consiglieri di amministrazione NON percepiscano alcun compenso. Questo tiene lontani da noi i faccendieri, gli scansafatiche, i furbacchioni e la brutta politica.
Tutte le nostre forniture, di beni o servizi sopra soglia, avendo noi deciso di essere paragonati ad un’amministrazione pubblica, sono acquisite tramite l’esecuzione di rigide procedure di evidenza pubblica ai sensi del codice degli appalti (163/2006 e successive integrazioni e modificazioni).
I nostri bilanci consuntivi, simili a quelli di una normale azienda, sono regolarmente depositati in camera di commercio e pubblicati sul sito istituzionale – cosa rarissima – e, dunque, sono pubblici e liberamente consultabili. Inoltre vengono annualmente trasmessi alla Regione Puglia che ne effettua una valutazione di congruità rispetto alla dotazione annuale che ci trasferisce.
Tutti i progetti speciali finanziati dalla UE che realizziamo per conto di Regione e altri soci (circuito di sale D’Autore, la rete dei festival, la comunicazione dei Cineporti, Puglia Experience, ecc.) sono controllati al primo livello dalle segreterie tecniche della Regione e in secondo livello dai consulenti della Commissione Europea.
Se non bastasse, poi, tutti i nostri documenti sono sempre a disposizione delle autorità della magistratura contabile o penale, nonché degli organi di polizia tributaria.
Le carte del Bif&st 2010, ad esempio, sono state acquisite dalla Guardia di Finanza nel quadro delle sue normali attività di controllo sugli eventi di spettacolo.
E’ bello essere trasparenti e non avere vermi in testa, perché la notte si dorme meglio ed io, come tutti gli amministratori della Apulia Film Commission, posso camminare a testa alta per la strada e dire sono una persona per bene. E chiacchiere non ce ne vogliono (avrebbero detto Toti e Tata)…