Il Bif&st.
Del Bif&st 2010, delle grandi emozioni che ci sta regalando, dei mille contatti che ci sta portando, dei mille affanni e delle fatiche che ci sta arrecando volevo dire molte cose in questo blog.
Poi stamattina mi è arrivato questo messaggio, da parte di un autore pugliese che sta girando il mondo con i suoi lavori ed il suo talento e allora, con il suo consenso, mi taccio e lo pubblico, perché qui si racconta tutto il senso del nostro lavoro…
Oggetto: l’orgoglio di essere pugliese!
“Carissimo Silvio volevo manifestarti il mio orgoglio di artista pugliese per avere a Bari un festival come il BIF&ST, sono stato veramente felice di parteciparvi con una mia opera in concorso, il mio film è stato accolto molto bene, sia dalla giuria che dal pubblico in tutti e due i giorni di proiezione. Da Venezia a Bari, passando per Roma, Firenze e presto a Catania, Trieste, Ancona e poi a Parigi, Barcellona, New York etc il film sta facendo un bel percorso, per chi, come me, è abituato ad avere i consensi fuori dalla sua terra (anche grazie al mio produttore Angelo Tumminelli che in questi anni mi ha permesso di crescere credendo in me e facendomi sperimentare dal teatro al cinema) prova una gioia particolare nel presentare il frutto del proprio lavoro nella sua terra! Anche perchè i miei lavori non godono di finanziamenti pubblici o dell’Apulia Film Commission, ma sono finanziati da produttori che credono ed investono nei miei progetti. Fino ad oggi ho realizzato lavori non pugliesi ma ho raccontato storie che solo un pugliese avrebbe raccontato in quel modo, dal film d’animazione La luna nel deserto ( dopo il Giffoni, l’industry all 65 Mostra di Venezia e i diversi riconoscimenti fra cui quello dell’Università di Siena alla presenza di Bob Rafelson, ora sta viaggiando in giro per il mondo dal Cairo a Toronto, proprio per la sua storia universale) al documentario sulla Merini, un progetto complesso che ha richiesto 4 anni di sacrifici e lavoro, ma che oggi rimane un caso unico nei film documentari in italia. dicevo dopo questi lavori ora finalmente ho una storia pugliese: Lu bene mio ovvero la vita di Matteo Salvatore, una storia straordinaria che va raccontata e questa volta cambierò linguaggio filmico mettendo a frutto la lezione di Maestri come Rubini e Placido, per raccontare non solo la vita di Matteo ma anche i luoghi e in questo spero di trovare il vostro sostegno. Ancora complimenti per tutto e sono sicuro che ogni autore pugliese debba qualcosa a Felice Laudadio, che ci ha donato la sua esperienza ed una grande opportunità, è straordinario come lui a Roma, alla Casa del Cinema, accolga gli autori pugliesi, questo va detto e chiaramente un grande merito va a tutti voi dell’AFC. Altra cosa bella è che non vi è competizione fra gli autori pugliesi ma solidarietà, alla proeizione dell’uno assiste l’altro e si esulta per ogni riconoscimento che si incassa: mi piacerebbe un giorno che l’Apulia Film Commission ci coinvolga tutti in un progetto forte, stile anni sessanta, un film ad episodi, firmato da 7 registi pugliesi, ognuno con il suo stile: immagina mettere insieme Rubini con la sua magia, Placido con la sua passione e sangue, Winspeare con la sua protesta, Piva con la sua ironia, Cirasola con la sua follia immaginaria, Mezzapesa con la sua oniricità, ed io con la mia poesia ! ..ti abbraccio Cosimo”