Cineporti

Riprendono gli appuntamenti dei martedì al Cineporto di Lecce con la rassegna “Per un canone del cinema italiano”

Riprendono gli appuntamenti dei martedì del Cineporto. La rassegna cinematografica Per un canone del cinema italiano, organizzata da Apulia Film Commission in collaborazione con Spaziocineforum, propone martedì 17 alle 20.30 al CineLab “Giuseppe Bertolucci” (ingresso libero) il film “Incanto” (Ita 2017) del regista Claudio Romano, che sarà ospite del Cineporto. Durante la serata l’autore presenterà, oltre al film, anche il suo corto “Verso casa” (Ita 2017).

Esempio di produzione radicalmente indipendente, fino all’autarchia, il piccolo film di Claudio Romano ed Elisabetta L’Innocente (produttrice) è modello di ‘altro cinema’, fuori dalle panie della narrazione di routine dell’attuale panorama distributivo.

Partendo dalla fase aurorale dell’ispirazione per realizzare un’opera filmica, i due autori intraprendono un percorso/incontro con la realtà che li circonda: la natura con i suoi accadimenti più naturali, come la luce e i suoi riflessi sulla superficie dell’acqua. Ma, dall’oggettiva percezione del mondo visibile intorno a noi, il “vedere” dell’occhio-videocamera passa a mano a mano alla definizione di un’esperienza poetica dello sguardo interiore.

Insieme all’epifania del visibile, il film restituisce l’elegia degli elementi (una pioggia improvvisa, un paesaggio meridiano, la malinconia di una festa di piazza), presenze comuni, quasi banali, che abitualmente ci circondano senza essere viste. Nell’esperienza dei due giovani autori il cinema può partecipare al disvelamento di un lirismo visivo, più che alla razionalità del vedere, limitandosi a fornire gli indizi che rimandano al sentimento di una bellezza altrimenti sconosciuta: la poesia del quotidiano.

La rassegna è finanziata dalla Fondazione Apulia Film Commission, nell’ambito del progetto Cineporti di Puglia, su risorse della Regione Puglia e dell’Unione Europea con fondi POR.

 

Martedì 24 aprile al CineLab del Cineporto di Lecce “Controfigura” di Rä Martino per “Per un canone del cinema italiano”

Continuano al Cineporto di Lecce, in Via Vecchia Frigole, 36, gli appuntamenti della rassegna cinematografica Per un canone del cinema italiano (organizzata da Apulia Film Commission in collaborazione con Spaziocineforum). Martedì 24 alle 20.30 – ingresso libero –, proiezione del film Controfigura (It.2017) della regista Rä Di Martino, che sarà presente in sala e commenterà il film con la partecipazione di Luca Bandirali, docente di Teorie e tecniche del linguaggio audiovisivo dell’Università del Salento.

Rä Di Martino è una poliedrica video artista le cui opere, presenti in prestigiosi musei internazionali, costituiscono una ricerca estetica direttamente riferita alla storia del cinema, con i rimandi, le incongruenze e la manipolazione che lo specifico linguaggio può generare. Controfigura è il suo primo lungometraggio (su un progetto promosso dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) che descrive, in forma allusiva e surreale, la messinscena del remake di un film hollywoodiano del 1968, The Swimmer di Frank Perry, con Burt Lancaster.

La storia, ambientata a Marrakech tra ville dal lusso sfrenato che contrastano con l’essenziale durezza del paesaggio desertico, esplora l’impegno, le difficoltà e i contrasti (e forse l’impossibilità) di rifare un film di culto, parafrasi del fare cinema tout court. In un certo senso, il remake di un film già prodotto è come una “controfigura” dell’originale; per questo la sceneggiatura della Di Martino è basata più sul personaggio della controfigura (Corrado Sassi) che dello stesso protagonista (Filippo Timi). Abbiamo una figura secondaria del set che vuole sempre più diventare protagonista, mettendo in luce ambiguità e indeterminatezza dello statuto drammaturgico, e crisi d’identità del cinema quale generatore di senso.

La rassegna è finanziata dalla Fondazione Apulia Film Commission, nell’ambito del progetto Cineporti di Puglia, su risorse della Regione Puglia e dell’Unione Europea con fondi POR.

 

“Terra” di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani martedì 15 maggio al CineLab del Cineporto di Lecce

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Appuntamento, martedì 15 alle 20.30 al Cineporto di Lecce (via Vecchia Frigole 36, ingresso libero), per la proiezione del film “Terra” (Ita 2015) di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani. L’incontro, nell’ambito della rassegna Per un canone del cinema italiano (organizzata da Apulia Film Commission in collaborazione con Spaziocineforum), avverrà alla presenza degli autori che commenteranno il film con i presenti.

Film di fantascienza appena accennata, sperimentale e visionario, a-narrativo e fantasmatico, Terramenzione speciale per la sperimentazione linguistica alla Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro – è una meditazione sulla bellezza ormai perduta che accompagna la fine inesorabile dell’umanità. Film di montaggio, con cui i due giovani autori celebrano il cinema stesso nella sua essenza, ideato, prodotto, diretto, fotografato e montato da due esegeti di un assoluto cinematografico, descrive uno spazio visivo autoriflessivo, senza imposizione preventiva di messaggi e di interpretazioni.

Uno Staret (l’attore giapponese Hal Yamanouchi) è un alieno, una sorta di angelo del giudizio dalle sembianze umane, inviato come “commissario” da un misterioso mondo superno per decidere il destino dell’umanità. Ma l’emissario celeste resta soggiogato dalla bellezza presente e passata del pianeta, e sceglie di disertare la sua missione per vivere da terrestre sulla terra, trasformando la sua eternità in umana finitudine.

La rassegna è finanziata dalla Fondazione Apulia Film Commission, nell’ambito del progetto Cineporti di Puglia, su risorse della Regione Puglia e dell’Unione Europea con fondi POR.

 

“Il demone di Laplace” di Giordano Giulivi al CineLab del Cineporto di Lecce per “Per un canone del cinema italiano” | Martedì 22 maggio h. 20:30

Prosegue, martedì 22 alle 20.30, al Cineporto di Lecce (ingresso libero)Per un canone del cinema italiano”, rassegna organizzata da Apulia Film Commission in collaborazione con Spaziocineforum. In programma la proiezione del film “Il demone di Laplace” di Giordano Giulivi (It. 2017). Il regista, ospite della serata, introdurrà la proiezione e commenterà il film con gli spettatori.

Lavoro originale della nuova cinematografia italiana di genere, il film di Giulivi, durato sette anni di lavorazione, e presentato e premiato in importanti festival internazionali, risulta praticamente assente dalla distribuzione italiana. Filmato in B/N con la suggestione dei classici thriller del passato, dall’orrore di Jacques Tourneur alle prime pellicole di Mario Bava e fino ai misteriosi Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, Il demone di Laplace è un noir girato come un horror, di fantasia ma basato su un principio scientifico reale (di Laplace appunto, padre di un possibile determinismo universale che potrebbe annullare per l’uomo ogni scelta libera).

È appunto l’esistenza del libero arbitrio il fondamento metafisico del raffinato film di Giulivi, in cui un gruppo di scienziati, dopo aver messo a punto un software in grado di determinare tutti i frammenti di vetro di un bicchiere che si rompe, sono attirati in un’isola remota da un individuo misterioso, interessato alle loro ricerche. In un’atmosfera da incubo gotico, raggiungeranno una villa sull’isola in cui scopriranno presto essere prigionieri e non ospiti, perché parte di un fatale esperimento scientifico.

La rassegna è finanziata dalla Fondazione Apulia Film Commission, nell’ambito del progetto Cineporti di Puglia, su risorse della Regione Puglia e dell’Unione Europea con fondi POR.

 

Al CineLab del Cineporto di Lecce “Metamorfosi napoletane” di Antonietta De Lillo per la rassegna “Per un canone del cinema italiano” | Martedì 29 maggio h. 20:30

Al CineLab “Giuseppe Bertolucci” (via Vechia Frigole 36, Lecce) continuano “I martedì del Cineporto” con la rassegna Per un canone del cinema italiano (organizzata da Apulia Film Commission e Spaziocineforum). In programma domani, martedì 29 alle 20:30 (ingresso libero), il film di Antonietta De LilloMetamorfosi napoletane”. La regista, ospite della serata, presenterà il film e risponderà alle domande degli spettatori.

Due mediometraggi della regista napoletana compongono queste Metamorfosi napoletane, in programmazione al Cineporto. Si tratta di due “videoritratti” il cui primo, Promessi sposi del 1993, parla del legame tra due promessi dei nostri giorni alle prese con un misterioso segreto, la cui scoperta va a comporre un’inattesa verità per indizi successivi (l’identità di genere di lui, difficile da svelare ma non sufficiente a decretare la fine di un sentimento…).

Il secondo, presentato a Venezia 2017, è una fantasia scritta sulla scorta di un racconto di Franz Kafka, “Una relazione per un’Accademia”, lezione universitaria tenuta da tale Signor Rotpeter, ex scimmia divenuta personaggio umano, ma non senza aver conservato traccia, nei suoi modi e nella sua figura (resa alla perfezione dall’attrice teatrale Marina Confalone), della sua precedente condizione di primate. Le fasi dell’ineffabile metamorfosi alternano un passato (brani di una lezione universitaria) con un presente, vissuto ormai pienamente nella condizione umana.

La rassegna è finanziata dalla Fondazione Apulia Film Commission, nell’ambito del progetto Cineporti di Puglia, su risorse della Regione Puglia e dell’Unione Europea con fondi POR.

 

“Gatta Cenerentola” per l’ultimo appuntamento di “Per un canone del cinema italiano” al CineLab del Cineporto di Lecce

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Si concludono al CineLab “Giuseppe Bertolucci” (via Vechia Frigole 36, Lecce) le proiezioni della rassegna Per un canone del cinema italiano (organizzata da Apulia Film Commission e Spaziocineforum). In programma, martedì 5 giugno alle 20.30 (ingresso libero), il lungometraggio italiano di animazione “Gatta cenerentola” (2017) di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone.

Presentato nella sezione “Orizzonti” delle Biennale Cinema di Venezia 2017, premiato ai David di Donatello 2018, proposto anche agli Oscar 2018 per i film di animazione, “Gatta cenerentola” è un racconto fantastico, una favola nera che fa i conti sia con il degrado che con la nobile tradizione dell’universo antropico napoletano in cui è ambientata. Opera sulla consapevolezza evolutiva femminile, il film è ispirato, solo velatamente, a “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, oltre che all’omonima opera teatrale di Roberto De Simone.

Una nave, avveniristica ma inamovibile da molti anni dal porto di Napoli cui resta ancorata, si chiama Megaride ed è stata progettata dall’ing. Basile (stesso nome dell’autore de Lo cunto…) prima vittima della violenta affermazione del malaffare sul territorio. La nave è parzialmente sommersa e, oltre ai pesci guizzanti, vi albergano fantasmi (ologrammi?) di un futuro riscatto che non riesce a compiersi.

Da qui nasce il racconto che ha protagonista Mia-Cenerentola, figlia del progettista Basile e succube, dopo la sua morte, della matrigna Angelica Carannante e di ben sei sorellastre che esprimono il volto perverso del potere in città. Mia è protetta però da Primo Gemito, uno strano poliziotto (per la voce di Alessandro Gassmann) che l’ha allevata, superando i simboli di una miseria atavica e disperata, nel tentativo di recuperare l’antica nobiltà di un passato ideale, forse non ancora dimenticato.

La rassegna è finanziata dalla Fondazione Apulia Film Commission, nell’ambito del progetto Cineporti di Puglia, su risorse della Regione Puglia e dell’Unione Europea con fondi POR.

Al Cineporto di Bari la prima nazionale del documentario “Bordermindproject #3 – Nuove Transizioni nei Territori Occupati Palestinesi” | Mercoledì 4 luglio – h. 19:00

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Dopo la prima proiezione internazionale del documentario BORDERMINDPROJECT#3|Nuove Transizioni nei Territori Occupati Palestinesi di Marco Monfredini e Matteo Silvan, avvenuta in giugno alla Cinemateca Nacional del Nicaragua, mercoledì 4 luglio alle 19:00 è in programma la prima nazionale presso il Cineporto di Bari di Apulia Film Commission (ingresso libero).

Il documentario restituisce sullo schermo l’esperienza teatrale della compagnia Anticamera Teatro che da diversi anni lavora nei Territori Occupati Palestinesi, portando il teatro nei campi profughi e nei centri culturali palestinesi tra i giovani e gli adulti. Il film si concentra sulle possibilità. Ogni strada è un possibile cammino. Ogni cammino è uno sguardo che si perde all’orizzonte. Ogni forma d’arte è un tentativo di scoperta. Come può l’occhio di una camera restituire la complessità delle esperienze e delle relazioni umane e artistiche che nascono da un lavoro teatrale? Come si può raccontare un Paese che sale alla ribalta della cronaca esclusivamente per i conflitti, da un punto di vista differente? Il più ambizioso tentativo è stato ricercare l’invisibile agli occhi degli altri.

 

BORDERMINDPROJECT#3|Nuove Transizioni nei Territori Occupati Palestinesi

un documentario di Marco Monfredini e Matteo Silvan

produzione Anticamera Teatro

con: Valentina De Luca, Michele Galasso, Islam Sirafy, Marco Monfredini, Elisa Spagone

e con: Madeleen H.Said, Anas Jammal, Marh Arafat, Hakeem Meskawe, Mervat Abuhijleh, Hala Hashem Abu Assan, Mhmmad Brahme, Ameer Gotcha, Shadi Hadia, Mustafa Murar, Adam Dandes, Shahd Hammad, Manal Jrere, Zaina Omer, Mohammed Natsheh, Noor Salah, Mohammed Abu Gharbye, Murad Natsheh, Hamze Sh, Ismail Soboh, Nabeel Al-Rae, Rasmi Arafat, Marina Barham, Abu Akeem, Khames Sirafy, Atallah Sirafy, Turkey

direzione artistica: Marco Monfredini | riprese: Matteo Silvan | montaggio: Marco Monfredini, Matteo Silvan

 

TEASER del documentario: https://www.youtube.com/watch?v=88w5hvzXyHs

 

Puoi trovare le info di tutto il progetto in Palestina su http://bordermindproject.wordpress.com

 

Link della proiezione alla Cinemateca Nacional de Nicaragua: http://cinemateca.gob.ni/el-documental-border-mind-project-iii-es-presentado-en-la-sala-mayor-pilar-aguirre-de-la-cinemateca-nacional/

 

Lunedì 9 luglio al Cineporto di Bari presentazione del corto “La Figlia di Mazinga” di Enrico Acciani

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Lunedì 9 Luglio alle 16:30 presso il Cineporto di Bari verrà proiettato “La Figlia di Mazinga“, il terzo cortometraggio scritto, prodotto e diretto da Enrico Acciani, presentato allo Short Film Corner del Festival di Cannes nel Maggio di quest’anno.

Il corto girato fra Bari e Monopoli nel Luglio del 2017 racconta la storia di Franco Mazinga (Francesco Fiore), squattrinato padre di Christine (Giorgia Groccia), che sfrutta la figlia come modella in alcuni set fotografici: questo è l’unico introito familiare. La ragazza è restia ad affrontare questi set, spesso ha delle discussioni con il padre che la tiene forzatamente a dieta e la relega in casa. Un giorno su un set Franco Mazinga incontra Ermanno (Enrico Milanesi Amendoni), che cattura l’attenzione della ragazza con una proposta particolare. Intanto il sogno di Christine di raggiungere la madre in Argentina continua e il rapporto con il padre peggiora sempre più.

A mediare l’evento sarà Daniela Guastamacchia e interverrà in qualità di discussant anche la dott.ssa Letizia Carrera, docente di Sociologia generale e Sociologia urbana nell’Università degli studi di Bari Aldo Moro.

 

Lunedì 10 settembre alle ore 17 al Cineporto di Bari il ricordo del grande scrittore, commediografo e regista di origini pugliesi Peppino Patroni Griffi

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Lunedì 10 settembre, alle ore 17, presso il Cineporto di Bari (Fiera del Levante) di Apulia Film Commission sarà ricordato il grande scrittore, commediografo e regista di origini pugliesi Peppino Patroni Griffi

Nel corso della serata sarà presentato il libro “Peppino naturale e strafottente”, la raccolta degli articoli che Giuseppe Patroni Griffi scrisse per il Messaggero nel decennio tra il 1963 e il ’74. Il volume, pubblicato dalla Editoriale Scientifica di Napoli, che si avvale in apertura dei ricordi di Antonio Ghirelli e Raffaele La Capria, è stato curato da Fausto Nicolini, amico e collaboratore dello scrittore e regista. Scelto dall’unico erede quale depositario dell’archivio cartaceo dell’artista napoletano, Nicolini ha scovato un centinaio di articoli di terza pagina (quella che nei quotidiani una volta era sede degli elzeviri culturali) che condensano i pensieri di Patroni Griffi sul mondo dell’epoca e sui più svariati argomenti. Ci sono i diari di viaggio in Russia, nel Nordafrica, in Spagna, a New York; critiche, aneddoti e battibecchi sul mondo del teatro (caustica e sottile la schermaglia con Ennio Flaiano); piccoli riflettori accesi sulla società degli anni Sessanta (la Milano buia delle fabbriche, e la Roma ancora illuminata dal funerale della Dolce vita); appunti sparsi di cinema appena fatto o anche solo ipotizzato; ritratti di alcune celebrità dell’epoca (l’attore Vittorio Gassman che col suo temperamento riesce a rendere irresistibile ogni cosa che dice, il chirurgo Christian Barnard in vacanza romana che sfugge ai giornalisti per andare a conoscere Sophia Loren); e tanti altri affascinanti sconosciuti che la penna arguta e a volte severa di Patroni Griffi dipinge con la caratteristica di farne sempre un personaggio interessante e originale.

Ci sono anche articoli (pochi) che osservano il mondo politico con l’occhio distaccato dell’intellettuale nato e cresciuto (e quindi culturalmente formato) durante il fascismo e nel periodo bellico: in quegli anni Patroni Griffi (nato nel 1921) era poco più che ventenne e proprio vent’anni dopo egli stesso ripropone i suoi ricordi, anche tragici, dei bombardamenti in una Napoli martorizzata; la stessa Napoli che poi descriverà nel suo romanzo più famoso, “La morte della bellezza”.

Nicolini è riuscito a restituire vita e attualità a tutti gli articoli, andando a scovare negli archivi delle redazioni eventi e personaggi nascosti tra le righe, rispolverando episodi ormai dimenticati, riferimenti storici e cambiamenti sociali che Patroni Griffi giustamente non spiegava, perché erano i fatti del giorno, quelli già narrati dai cronisti nelle altre pagine del giornale. Inoltre, ha riesumato altri scritti più recenti (primi anni Novanta) pubblicati dal Corriere della Sera e sono gli articoli dove si avverte maggiormente un linguaggio nostalgico per un mondo culturale che non c’è più. Ne discuteranno con il curatore Filippo Patroni Griffi, Totò Onnis e Maurizio Sciarra

Seguirà la proiezione del documentario ”Metti una sera a cena con Peppino” di Antonio Castaldo. Il documentario – presentato dal pro nipote di Peppino e omonimo Giuseppe Patroni Griffi, che ne è stato aiuto regista – il ritratto di un autore versatile, considerato tra i più̀ grandi commediografi del novecento. Il ricordo dei sui illustri amici e collaboratori, da Giorgio Napolitano a Raffaele La Capria, i premi Oscar Vittorio.

Chiuderà la serata l’assegnazione del Premio Patroni Griffi al prof. Giustino Di Cecco, allievo del prof. Antonio Patroni Griffi, che si è distinto nella ricerca giuridica nel campo del diritto bancario, delle crisi d’impresa, societario e della cooperazione.

 

Proiezione del documentario “Italiani anche noi” di Mimmo Mongelli | Sabato 15 settembre h. 11:00 | Fiera del Levante

In collaborazione con l’Assemblea delle Associazioni dei Pugliesi nel Mondo, la Seventh ART International Agency presenta il documentario”Italiani anche noi” di Mimmo Mongelli realizzato in co-produzione con RIO FILM e sostenuto da Apulia Film Commission.

Raccontare l’emigrazione. Non quella della iconografia classica fatta di volti dolenti, coperti di rughe, mani callose, scarpe rotte, valige di cartone, fagotti di coperte con le poche cose di casa e i vestiti, memorie di un tempo ormai perduto per inseguire i bagliori di speranza che ad occidente si levavano. No.

Raccontare invece l’emigrazione di chi ha avuto successo, ha contribuito a rendere ricco il paese ospite ( il Canada in particolare, l’Ontario), di chi si è inserito nelle comunità locali ottenendone il plauso.

L’emigrazione, la tanta emigrazione di coloro che sono riusciti, che hanno saputo cogliere le opportunità offerte dei paesi ospiti, che hanno saputo “sfondare”, non solo per sé, per la propria famiglia, ma per tutti gli italiani che come loro hanno iniziato una nuova vita oltreoceano, per la loro terra d’origine, la città o il paese che hanno abbandonato, a cui con la mente ritornano costantemente e che hanno anche aiutato a far risorgere.

Questi Italiani di successo, nel caso specifico Pugliesi, meritano di essere conosciuti, frequentati, in quanto rappresentanti di un paese, il nostro, che deve tanto a loro, alle loro competenze, alla loro tenacia, al loro ingegno, alla loro voglia di raggiungere grandi risultati.

Tutte cose che hanno contribuito a diffondere favorevolmente il nome dell’Italia, a trasformare l’italianità in eccellenza, a far identificare la parola Italiano con qualità, classe, gusto, stile, impegno, genio.

Scelta una decina di loro, si procede ad intervistarli, per un inquadramento dei percorsi esistenziali, delle personalità e professionalità, dei sentimenti, per un tutto tondo da loro stessi narrato.

Quindi si passa ad una esplorazione dei loro background, il lavoro, la famiglia, gli amici, per connotarli nella loro immediatezza, nelle dinamiche della loro quotidianità.

Al contempo si aprirà l’orizzonte sulla loro provenienza, sulle città e i paesi lasciati, le amicizie giovanili, i parenti, gli affetti mai sopiti di un tempo indimenticabile della loro vita, su quelle comunità a cui sentono di continuare ad appartenere malgrado la distanza dalla amatissima Puglia, in cui perdersi ogniqualvolta tornino per dissetarsi alla fonte della memoria.

Un ampio documentario, realizzato con il prezioso contributo della Apulia Film Commission, per sottolineare quanto dobbiamo essere loro vicini, quanto si debba coltivare la relazione con loro, quanto si dovrebbe usufruire delle vastissime capacità imprenditoriali, manageriali, professionali da loro conseguite, che probabilmente molto contribuirebbero anche alla crescita del nostro comune Paese, della nostra regione, delle nostre comunità pugliesi.

Loro, che sono i migliori ambasciatori della italianità all’estero, non aspettano altro che di rendersi utili strumenti per favorire lo sviluppo della terra che continueranno a considerare sempre e malgrado il loro riconosciuto debito nei confronti del Canada, la loro unica madre.

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