“Cinethica – Energia Diversamente Rinnovabile” in rassegna al Cineporto di Bari
Il cinema è l’arte capace di svolgere un importante compito etico. Attraverso la sua potenza narrativa e i meccanismi dell’identificazione, il cinema ci “costringe” a entrare nei panni dell’altro e a coglierne le motivazioni umane e soggettive, a cogliere le risorse morali che si annidano in persone diverse, certamente fuori dai canoni estetici televisivi e pubblicitari.
Per il secondo anno consecutivo l’associazione Cinethic, con il sostegno di Apulia Film Commission, ha organizzato “Cinethica – energia diversamente rinnovabile”, rassegna cinematografica che ha l’obiettivo di svincolare la disabilità dal primato della riabilitazione e dell’assistenza, ponendola al centro di una riflessione culturale.
Il ciclo di proiezioni ad ingresso gratuito, prevede quattro appuntamenti con cadenza settimanale, che si terranno al Cineporto di Bari. Oltre alle proiezioni, la rassegna sarà arricchita dal prezioso contributo di attori e di personalità del mondo dello spettacolo che avranno il compito di introdurre la serata.
A inaugurare “Cinethica – energia diversamente rinnovabile”, martedì 19 alle 20.30, sarà la pellicola “Un sapore di ruggine e ossa” di Jacques Audiard. La visione del film sarà introdotta dall’attrice Carmela Vincenti, con una lettura di alcuni passi di romanzi, biografie e racconti che affrontano da più punti di vista la disabilità.
Il secondo appuntamento, martedì 26, prevede “Oasis” di Lee Chang-Dong, la proiezione che sarà introdotta dal circoforum Renato Curci, con interventi di teatro immagine e teatro di figura sviluppati all’interno di progetti in Italia e all’estero in contesti di disagio sociale.
Il 5 marzo, sarà la volta di “Sulle mie labbra” di Jacques Audiard, pellicola introdotto da Michele Stella che affronterà la tematica del disagio psichico attraverso un monologo teatrale.
Infine, martedì 12 marzo, Licia Lanera e Riccardo Spagnulo della compagnia teatrale Fibre Parallele, introdurranno la visione del film “L’estate di Giacomo” di Alessandro Comodin con una breve performance di teatro di ricerca.