Dal 13 al 17 luglio tra Vernole e Acaya prende il via “Vive le cinéma”
Cinque giorni di proiezioni, presentazioni, masterclass, incontri, musica: da mercoledì 13 a domenica 17 luglio tra Vernole e Acaya, piccolo borgo della provincia di Lecce, appuntamento con “Vive le cinèma“, primo Festival di cinema francese del Sud Italia organizzato da Apulia Film Commission con la direzione artistica di Alessandro Valenti, Angelo Laudisa e Brizia Minerva.
Tra gli ospiti alcuni dei più importanti nomi della scena audiovisiva francese: l’attrice Chiara Mastroianni (presidente della giuria dei lungometraggi), il regista Philippe Faucon (vincitore del Premio Cèsar 2016), lo sceneggiatore Thomas Bidegain (tra gli autori del fortunato film “La famiglia Bélier”), il giovane regista e sceneggiatore Eric Forestier (presidente della giuria di corti e documentari) e molti altri attori, registi e produttori. Le pellicole saranno presentate e proiettate (in lingua originale con sottotitoli in italiano) per la prima volta nel nostro paese. Il Festival nasce, infatti, per consolidare i legami creativi con il Sud Italia e segnare il primo passo verso un vero e proprio “patto culturale” tra la Puglia e la Francia, prima industria cinematografica Europea e terza al mondo con quasi 300 film prodotti ogni anno e oltre 200 milioni di spettatori.
Il Festival prenderà il via mercoledì 13 luglio alle 20.30 in Piazza Vittorio Veneto a Vernole con la presentazione della giuria e dei film in concorso e la proiezione di Fatima del regista Philippe Faucon (Miglior film al Premio Cèsar 2016). Separata dal marito, Fatima vive con le due figlie di 16 e 19 anni. Per imparare il francese va ai corsi di lingua, ma è consapevole di parlare molto peggio delle due ragazze. In più, vorrebbe fare il possibile perchè loro non vivano come ha sempre vissuto lei, e fa i salti mortali per sostenerle negli studi. Un giorno, inizia a trascrivere in arabo su un taccuino tutto ciò che non è mai riuscita ad esprimere in francese. In chiusura il concerto dell’Officina Zoè.
Da giovedì 14 luglio “Vive le cinèma” entra nel vivo nel Castello di Acaya. Dalle 19 appuntamento con la Master class sulla regia di Philippe Faucon che nei suoi film ha raccontato la comunità magrebina in Francia, attraverso ritratti, spesso femminili, che uniscono all’intimo un più ampio obiettivo sociale. Dalle 20 le proiezioni si apriranno con il corto Maman(s) di Maimouna Doucuré. A seguire il lungometraggio Les Cowboys di Thomas Bidegain (la storia di un padre alla ricerca della figlia scomparsa dopo aver iniziato a uscire con un giovane uomo musulmano fondamentalista) e il corto Le repas Dominical di Céline Devaux, vincitore del Cear 2016. In chiusura Et ta soeur di Marion Vernoux, adattamento del film americano “Your Sister’s Sister”, scritto e diretto da Lynn Shelton.
Venerdì 15 luglio la giornata si aprirà alle 10 con una Tavola rotonda sulla coproduzione italo-francese coordinata dal produttore e direttore artistico Angelo Laudisa. Dalle 19 spazio alla Masterclass sulla sceneggiatura a cura di Thomas Bidegain, autore, tra gli altri film, de “Il profeta” e “Un sapore di ruggine e ossa” di Jacques Audiard, “La famiglia Bélier” di Éric Lartigau e regista di Les Cowboys. Dalle 20.30 al via le proiezioni con il cortometraggio Ave Maria di Basil Khalil. A seguire due lungometraggi in concorso Je Suis Soldat di Laurent Lariviere, che racconta l’aspra lotta di una giovane donna che per sfuggire alla precarietà si immerge nell’universo del traffico di animali domestici, e Adama di Simon Rouby che sceglie l’animazione per raccontare la storia di un ragazzino 12 anni che, sulle tracce del fratello scomparso, parte da un remoto villaggio dell’Africa Occidentale e si ritrova a Verdun, in Francia, nel pieno della battaglia. Dopo mezzanotte sarà proiettato “Je suis Charlie“, il nuovo documentario diretto da Daniel e Emmanuel Leconte, un tributo ai giornalisti del giornale satirico francese che sono stati trucidati in redazione nel gennaio 2015.
Sabato 16 luglio dalle 19 attesa Master Class con l’attrice Chiara Mastroianni, presidente della giuria del Festival. Dalle 20.30 prenderanno il via le proieizioni con il corto Réplique di Antoine Giorgini. Subito dopo due lungometraggi in concorso Ni le ciel ni la terre opera prima di Clement Cogitore, su un reparto di soldati in Afghanistan, e Valley of love di Guillaume Nicloux con Gérard Depardieu e Isabelle Huppert. Ultimo appuntamento, dopo mezzanotte, con il documentario No land’s song del regista Ayat Najafi che ha seguito per quasi tre anni la incessante ricerca della sorella di organizzare un concerto pubblico con cantanti solisti a Teheran.
Domenica 17 luglio la prima edizione del festival si concluderà con la premiazione nelle tre categorie (documentario, corto e lungometraggio) e con la proiezione di Agnus dei (Les innocentes) di Anne Fontaine. Il film è ambientato in Polonia nel dicembre 1945. Mathilde Beaulieu, una giovane interna della Croce Rossa incaricata di curare i superstiti francesi prima del loro rimpatrio, viene chiamata in soccorso da una suora polacca. Inizialmente reticente, Mathilde accetta di seguirla in convento, dove trenta benedettine vivono isolate dal mondo. Scopre che molte di loro, stuprate da soldati sovietici, stanno per partorire. Poco poco tra Mathilde, atea e razionalista, e queste suore, s’instaureranno delle relazioni complesse, che saranno affinate dal pericolo, dalla clandestinità delle cure e da nuovi drammi.
«Il nostro obiettivo è quello di presentare ogni anno la più recente selezione di film francesi inediti in Italia e di far nascere e migliorare le relazioni tra produzione francese e italiana sviluppando le coproduzioni tra i due Paesi», sottolineano gli organizzatori. «Il festival costituisce un’occasione per costruire una relazione privilegiata con il cinema francese e con la Francia. Tutto il mondo, Stati Uniti inclusi, guardano alla Francia e alla sua industria cinematografica. Cercare dunque un ponte con le produzioni francesi non può che procurare dei vantaggi», proseguono. «Tra gli obiettivi del festival c‘è la volontà di invogliare i produttori francesi a venire in Puglia a realizzare i loro film. Questo comporterebbe occupazione, sviluppo, partecipazione internazionale dato il notevole spessore artistico degli ospiti. “Vive le cinèma” non si esaurirà nei cinque giorni di programmazione. L’idea per il futuro è, infatti, quella di costruire ad Acaya una fattoria delle idee in cui i più importanti produttori e sceneggiatori italiani e francesi».
Il festival è sostenuto dall’Unione Europea, Regione Puglia – Assessorato all’Industria turistica e culturale, Provincia di Lecce, Comune di Vernole, Istituto di Culture Mediterranee, Castello di Acaya, Università del Salento, Puglia Promozione, Ver in Oleis e Apulia Film Commission.
Info vivelecinema-festival.com