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Il lavoro di Carlo Michele Schirinzi al 32° Torino Film Festival

“Deposizione in due atti”, il lavoro del regista ed artista salentino Carlo Michele Schirinzi, sarà presentato in anteprima stasera, giovedì 27 novembre, al 32° Torino Film Festival. L’opera , inserita nella sezione della kermesse “italiana.corti”, esplora con unicità artistica la Chiesa di Santo Stefano di Soleto e il Molino Coratelli Imparato di Corigliano d’Otranto. Due luoghi così diversi, senza legami apparenti, che Carlo Michele Schirinzi unisce nella figura di Antonin Artaud, scrittore, regista e attore francese.

 

“Ogni inquadratura è impossessarsi dell’impronta, è porre un’aureola alla dignità di questi luoghi/corpi” scrive nelle note il regista di Acquarica del Capo (Le), già autore di Notturno Stenopeico, Mammaliturchi! e i Resti di Bisanzio.

 

Il film, patrocinato dall’Apulia Film Commission e promosso dal progetto In-Culture nell’ambito del bando Smart Cities and Communities and Social Innovation, finanziato dal MIUR (D.D. 84/Ric del 2 marzo 2012), oltre ad essere presentato stasera alle ore 21:45 presso il Cinema Reposi 1 di Torino, sarà in replica anche sabato 29 novembre alle ore 9:45 nella medesima struttura.

 

 

Sinossi

Grano vergine come prologo a due atti squarciati dalle parole di Artaud. Remoti visi si sfaldano dalle pareti della quattrocentesca Chiesa di Santo Stefano a Soleto mentre la violenza deborda dall’inquadratura, le loro palpebre spalancano l’intimità dell’ex molino Coratelli & Imparato di Corigliano d’Otranto con una soggettiva che annacqua le forme appiattendole in una preziosa sindone: un paesaggio perduto in una camera oscura dove l’occhio si eclissa tra vene ed arterie d’un corpo impossibilitato alla riesumazione.

 

Note di regia

Con “Deposizione in due atti” continua l’indagine sui luoghi abbandonati dalle civiltà, intaccati dalla Storia passata e che ora tentano inutilmente d’aggrapparsi alla vita, come eroi morenti sospesi in uno stato di perenne attesa. I visi cicatrizzati degli affreschi, distanti e consapevoli, scandagliano gli spazi del molino costringendo l’occhio all’estenuante visione delle superfici malate, carezzandole prima di violarle nel fondo delle loro arterie: lo stupro di tali luoghi è, nel mio fare, una patologia assidua, snaturata del suo concetto (perché “ripetizione è differenza senza concetto” – Deleuze). Non il racconto della bellezza ancor meno quello della bruttezza: si prova a snidare l’armonia covata dal marcio. Ogni inquadratura è impossessarsi dell’impronta, è porre un’aureola alla dignità di questi luoghi/corpi che seducono con l’intimità di Vermeer e il caos di Rauschenberg, la stratificazione di Kiefer e la crudeltà di Bacon…e la merda assume valore cromatico necessario in queste tele abbandonate.

 

Cast & credits

Soggetto, regia, direttore della fotografia, operatore, filtri, montaggio, missaggio, color correction:

Carlo Michele Schirinzi

Musica originale: Stefano Urkuma De Santis

Produzione: Kama soc. coop. a.r.l. / In-Cul.Tu.Re / MIUR / Apulia Film Commission

Produzione esecutiva: Gabriele Russo

Ricerche storico-artistiche: progetto In-Cul.Tu.Re

Luoghi / interpreti: Chiesa di Santo Stefano – Soleto (Le), ex Molino Coratelli & Imparato – Corigliano

d’Otranto (Le).

Post produzione audio: Marco Saitta

DCP: Andrea Facchini

Organizzazione generale: Sofia Giammaruco, Gabriele Russo

Backstage fotografico: Sofia Giammaruco

Grafica: Alberto Giammaruco

Traduzioni: Elisa Tommasi

Consulenza legale: Studio Legale Russo

Ufficio stampa: Kama, Gabriele Miceli, Carlo Michele Schirinzi

Durata: 15’00”

Aspect ratio: 16/9

Colore: colore

Suono: surround 5.1

Formato originale: HD pal

Formato di proiezione: DCP

Lingua – sottotitoli: italiano – inglese

Paese: Italia

Anno: 2014