La nave dolce

La nave dolce

La-Nave-Dolce-Locandina

Titolo: La nave dolce
Anno di produzione: 2012
Paese di produzione: Italia
Durata: 90’
Formato: DCP
Tipologia: Documentario
Location: Bari
Produzione: Indigo Film – Apulia Film Commission – Rai Cinema – Skan-dal Production
Regia: Daniele Vicari
Soggetto: Antonella Gaeta, Daniele Vicari
Sceneggiatura: Antonella Gaeta, Benni Atria, Daniele Vicari
Montaggio: Benni Atria
Fotografia: Gherardo Gossi
Musica: Teho Teardo
Suono: Valentino Giannì, Gianluca Costamagna
Coordinatore di produzione: Ines Vasiljevic
Distribuzione internazionale: Rai Trade

La nave dolce

di Daniele Vicari

L’8 agosto 1991 una nave albanese, carica di ventimila persone, giunge nel porto di Bari. La nave si chiama Vlora. A chi la guarda avvicinarsi appare come un formicaio brulicante, un groviglio indistinto di corpi aggrappati gli uni agli altri. Le operazioni di attracco sono difficili, qualcuno si butta in mare per raggiungere la terraferma a nuoto, molti urlano in coro “Italia, Italia” facendo il segno di vittoria con le dita.

La Vlora è un vecchio mercantile costruito all’inizio degli anni Sessanta a Genova. Il 7 agosto 1991 la nave, di ritorno da Cuba, arriva al porto di Durazzo, nella stiva diecimila tonnellate di zucchero. Sono in corso le operazioni di scarico quando una folla enorme di migliaia di persone assale improvvisamente il mercantile, costringendo il capitano Halim Milaqi a fare rotta verso l’Italia.

È una marea incontenibile di uomini, ragazzi, donne, bambini. C’è Eva che sale arrampicandosi lungo le cime d’ormeggio insieme al marito. C’è Kledi, un ragazzino che si trova in spiaggia con gli amici quando decide di seguire incuriosito la folla che va verso il porto. C’è il piccolo Ervis con la sua famiglia, c’è Robert, giovane regista con i suoi compagni di studi. Qualcuno, una volta a bordo, incontra un fratello, un amico. Il motore centrale è in avaria, non c’è cibo, né acqua. Solo zucchero. Il sole di agosto arroventa il pontile. Poi scende la notte, il capitano governa la nave senza poter utilizzare il radar, evita anche una collisione.

Il mattino dopo, ad attendere la Vlora c’è una città incredula e stordita e uno stadio di calcio vuoto, dove, dopo lunghissime operazioni di sgombero del porto, gli albanesi vengono rinchiusi prima del rimpatrio. Sono passati ventuno anni da quel giorno. La maggior parte di coloro che salirono sulla nave, carica di zucchero, vennero rispediti in Albania ma gli sbarchi continuarono e qualcuno tentò ancora la traversata. Oggi vivono in Italia quattro milioni e mezzo di stranieri.

Festival e riconoscimenti
  • 09/2012 Vincitore del "Premio Pasinetti" come miglior film documentario alla 69^ Mostra d'Arte Internazionale Cinematografica La Biennale di Venezia 2012