“L’Albero di trasmissione” di Fabrizio Bellomo va in Basilicata
L’Albero di trasmissione – incontro con il regista e proiezione del film il 6 agosto 2015, alle ore 22.00 in piazzetta San Giovanni a Latronico (PZ). L’Associazione Culturale Vincenzo De Luca presenta un incontro con l’artista/regista Fabrizio Bellomo e la proiezione del film L’Albero di Trasmissione. Questo incontro si inserisce nell’iniziativa A cielo aperto, a cura di Bianco-Valente e Pasquale Campanella, attività di ricerca nel mondo dell’arte contemporanea nel Comune di Latronico.
L’Albero di Trasmissione è il film d’esordio del poliedrico artista, curatore e filmmaker Fabrizio Bellomo, insolito e avvincente ritratto di famiglia, tutto al maschile.
Presentato a dicembre in anteprima mondiale al 55° Festival dei Popoli di Firenze, il film ha già ottenuto un grande successo di critica e di pubblico.
L’opera prima di Bellomo sarà proiettata il 6 agosto, a Latronico nella piazzetta San Giovanni. L’Albero di Trasmissione è un film essenziale e profondo, il racconto di tre generazioni intrecciate l’una all’altra, la cui genialità tecnico-meccanica, decisamente fuori dal comune, diventa l’albero genealogico della famiglia Ciliberti: il nonno Rocco e la sua auto d’avanguardia, costruita trent’anni addietro, pezzo per pezzo, ecologica; il figlio Simone e il suo cantiere pieno zeppo di oggetti di riciclo che lui trasforma in una sorta di museo d’arte, grezzo ma attraente; il nipotino Nicola, un maestro dello smartphone con cui gioca, fotografa, videoriprende e che ascolta le competenze di famiglia per imparare. Il film rivela, con sguardo impassibile da documentario ma con sottofondo di tenerezza ed ironia, una singolare storia di resilienza alla barese. Una creatività ingenua e di periferia, destinata a rimanere nell’ombra ma che Bellomo ha saputo e voluto raccontare dedicando al film un lungo periodo di ripresa e di montaggio. Un’opera prima di grande qualità, prodotta da Amarelarte con l’importante sostegno di Apulia Film Commission e FujiFilm Italia.
trailer: http://vimeo.com/101594694
fb: https://www.facebook.com/lalberoditrasmissione
web page: http://alberoditrasmissione.tumblr.com
Biografia selezionata
Fabrizio Bellomo (Bari, 1982) artista, curatore e regista. Porta avanti la sua ricerca in modo ibrido e multidisciplinare. Suoi lavori audiovisivi, fotografici e installativi sono stati esposti in Italia e all’estero in mostre personali e collettive, attraverso progetti pubblici e festival cinematografici. È stato invitato e selezionato da importanti istituzioni a partecipare a progetti e mostre fra cui: plat(t)form 2015 Fotomuseum Winterthur (Zurigo), ArtAround MuFoCo Cinisello Balsamo (Milano), 2004-2014 10 anni del museo di fotografia contemporanea Triennale di Milano, Milano un minuto prima Fondazione Forma Milano, Objet Perdu e Giovane Fotografia di Ricerca in Puglia Fondazione Museo Pino Pascali – Polignano a Mare (Bari), Video.it fondazione Merz Torino.
Il suo lavoro è inserito in saggi critici (Luogo e identità nella fotografia italiana contemporanea a cura di Roberta Valtorta, Einaudi 2013 – e altri) e fa parte di collezioni pubbliche e private. Nel 2012 vince, a Roma, il Premio Celeste con il video 32 dicembre. Il suo primo film è L’Albero di Trasmissione co-prodotto dall’associazione culturale Amarelarte, Fujifilm Italia e Apulia Film Commission. Ha partecipato, fra gli altri, al 55° Festival dei Popoli di Firenze e al 34° Cinemed – festival international du cinéma méditerranéen de Montpellier. Ha curato il volume
Le persone sono più vere se rappresentate per Postmedia Books Milano 2014, pubblicato Io neanche lo vedo più il codice, appunti per un possibile saggio all’interno del volume Generazione Critica 2 per Danilo Montanari editore Ravenna 2015, e ha curato il volume Cartoline dalle Puglie per Guidone Apulia Factory Bari 2010. Ha inoltre curato progetti pubblici (Amarelarte Bari 2011) e rassegne video. Ha da poco vinto il bando della fondazione Apulia Film Commission denominato progetto Memoria ed è al lavoro su di un nuovo film breve co-prodotto fra Italia e Albania.
È interessato al rapporto fra l’uomo e la tecnica, fra l’individuo e la tecnologia, ai cambiamenti antropologici dettati dalla meccanica e dai nuovi media.
È in uscita per la casa editrice romana Linaria un suo nuovo volume dal titolo: L’Isola che non c’è – Bari, quartiere San Cataldo.