Landscapes.
Oggi ho partecipato alla conferenza stampa di presentazione della decima edizione del festival di Lecce in un posto incantevole. Sono le Officine Cantelmo e fungono da ‘student center’. L’idea è semplice: prendi un posto bellissimo, con un grande spazio fuori, architettura postindustrial, tecnologie moderate ma efficienti. Metti insieme tanti ragazzi e dai loro una casa ed una occasione per parlare e discutere fra loro, per scambiare idee, connettersi. Ora il Salento deve provare ad agganciare i grandi flussi del pensiero internazionale. E sarà completa quella terra meravigliosa.
Tornando alla base sono entrato a Bari dall’uscita ‘Lungomare’ e alle sette di sera passate ho visto decine di persone correre intorno al parco di punta Perotti. Ho provato una emozione sincera: la mia terra è la mia terra, certo, ma è tra le migliori se riesce a costruire senso così con un immobile mobilissimo o con l’abbattimento di un immobile inutile. No?
Il progetto delle Officine Cantelmo è una mosca bianca nel nostro panorama regionale. La regione Emilia Romagnna è stata la prima a riutilizzare le vecchie strutture di archeologia industriale, e a dare ospitalità ai giovani creativi di tutta la Regione. Ci penso ogni volta che passo davanti al relitto all’inizio dell’Asse di via Glomerelli, e al vecchio ammasso di ruggine che accoglie il turista che entra a Trani centro: se facessimo qualcosa anche noi, magari prima che sia troppo tardi per provare a recurerarre le strutture?
Sarebbe bello per noi, e per chi verrà dopo di noi, riuscire a curare tutte le vecchie ferite che si aprono nel territorio. E non solo per il parco della legalità. Questa nostra bellissima terra merita tutto il sostegno possibile.