Ma che Paese è?
Ma che Paese è il nostro?
Mi girano oggi una email di un’auto candidata a collaborare con noi che scrive, testualmente:
“Nei ultimi due anni che sto a Roma, lavoro per il cinema come freelance. Quindi in pratica vengo pagata in nero.”
Ma si può ancora tollerare tutto ciò? Quale miracolo sociale, se non la generale sofisticazione ideologica del berlusconismo e lo stato di quiescenza politica dell’ultimo ventennio, impedisce alla mia generazione di rovesciare le auto per strada e rapire i banchieri, gli agenti finanziari, i ricchi manager che vengono licenziati con 40 milioni di buona uscita?
ho una piccola teoria superficiale e nata da una chiacchiera da bar, quindi non ha alcuna autorevolezza: oltre al berlusconismo forse una ragione della mancanza di una rivoluzione sta anche nel nuovo sistema di relazioni industriali. prima potevi protestare perché avevi diritto di scioperare, e anche di esagerare, perché la legge ti tutelava. adesso no, perché con i contratti atipici non hai praticamente alcun diritto. e se alzi la voce puoi essere licenziato.
le rivoluzioni nascono anche dalla disperazione, ma la classe sociale degli atipici che si sta formando adesso non è formata solamente da disperati. molte persone riescono a campare con mille contrattini, e sanno che devono resistere perché l’unica loro salvezza è il contratto a tempo indeterminato. non possono permettersi di fare cazzate, e così c’è meno voglia di lottare.
nel ventennio fascista le masse erano bloccate dalla paura per uno stato liberticida e violento, oggi la paura è stata semplicemente delegata ai nuovi padroncini.