Mediateca / Due giornate di studio dedicate a film incontri e seminari
La Mediateca Regionale Pugliese, gestita dalla Fondazione Apulia Film Commission, apre le porte al Centro Studi Cinematografici, che per la prima volta porta in Puglia e nel Sud Italia le sue attività di ricerca e di studio. “La Vita Dentro Lo Schermo – Il Cinema Tra Tempo E Vivente” è il titolo delle due giornate del Centro Studi Cinematografici, in programma il 4 e il 5 dicembre, tra film, incontri e seminari, per riflettere sul Cinema che si confronta con lo scorrere della vita.
Come già accaduto con il Centro Cinema San Biagio del Comune di Cesena, la collaborazione verrà segnata da una cospicua donazione di pubblicazioni e periodici di una istituzione con oltre quarant’anni di storia. Nella sua sede di Roma il CSC dispone, infatti, una biblioteca fornita di oltre 5.000 volumi con emeroteca specializzata in pubblicazioni cinematografiche (a partire dal 1948) e un archivio fotografico di oltre 60.000 foto che raccoglie la documentazione di migliaia di film. In questi giorni anche la Mediateca sta mettendo a regime le proprie collezioni di testi e periodici sul cinema, tra cui anche quelli del CSC come “Il ragazzo selvaggio” e “Film e Scrivere di cinema”, che saranno quindi completate grazie alla donazione.
Curatori dei due giorni straordinari di studi e incontri sono Massimo Causo e Elio Girlanda. L’iniziativa si concluderà sabato 5 alle 20.30 con l’anteprima del film appena presentato alla 33^ edizione del Torino Film Festival, presente l’autore Mario Balsamo che parteciperà con i suoi lavori e la sua testimonianza alla seconda giornata di incontri e studi.
Partendo dal successo ottenuto da “Boyhood” di Richard Linklater (che ha seguito e filmato per dodici anni la vita del suo giovane interprete Ellar Coltrane, registrandone la crescita attraverso la storia di Mason Evans, il personaggio che incarna nella pellicola), le due giornate di studio e di visioni intendono raccontare e analizzare, come dicono i curatori, “l’abbraccio dichiarato, simbiotico, intimo, esistenziale, organico, con la “vita” dei personaggi e i loro tempi reali, naturali, biologici, ovvero di crescita, sviluppo e trasformazione”, messo in atto dal Cinema in tante occasioni. In effetti, quella imposta di recente da Boyhood è una tendenza che il cinema sperimentale, documentario e di finzione ha sempre ricercato, oltre i generi e i linguaggi, fin dalle origini, con le riflessioni di Henri Bergson e la pratica teorica di Dziga Vertov (“La vita colta sul fatto”). Basti pensare al rapporto tra Fraçois Truffaut, Jean-Pierre Léaud e il personaggio di Antoine Doinel protagonista di ben cinque opere da “I 400 colpi” in poi, o al celebre film-vita costruito da Alberto Grifi sull’incontro con Anna nell’omonimo film. O al rapporto tra alcuni registi e i loro attori feticcio: Tsai Ming-liang con Lee Kang-sheng, Leos Carax con Denis Lavant, Werner Herzog con Klaus Kinski, Federico Fellini con Marcello Mastroianni.
La manifestazione si apre venerdì 4 alle 15.30 con i saluti di Angelo Amoroso d’Aragona per la Mediateca e la consegna della donazione delle edizioni CSC. A seguire i due curatori, Massimo Causo e Elio Girlanda, introdurranno il tema dell’evento con un percorso propedeutico in cui, attraverso immagini, letture e analisi di sequenze, indicheranno alcune linee portanti della riflessione che sarà sviluppata con gli ospiti e i partecipanti.
Nella seconda parte della giornata si entrerà nel merito con un primo approfondimento dedicato a un autore come il taiwanese Tsai Ming-liang, che ha da sempre costruito l’arco espressivo e narrativo del suo cinema sulla relazione privilegiata con il suo interprete feticcio, Lee Kanh-sheng. Di Tsai Ming-liang e Lee Kang-sheng verranno proposti il primo lungometraggio, “Rebels of the Neon God” del 1992, e l’ultimo film di finzione che hanno realizzato insieme, “Stray Dogs”, vincitore del Premio Speciale della Giuria a Venezia 2013.
Sabato 5, invece, la giornata sarà aperta alle 10 dalla tavola rotonda, moderata da Carlo Tagliabue, presidente del Centro Studi Cinematografici, alla quale prenderanno parte, assieme ai curatori, studiosi come Luigi Abiusi, che affronterà gli aspetti teorici ed estetici, Luca Bandirali, che si soffermerà sui risvolti narratologici, e Anton Giulio Mancino, che declinerà la prospettiva autoriale attraverso l’opera di Marco Bellocchio.
Nel pomeriggio, a partire dalle 17, l’approfondimento coinvolgerà infine il regista Mario Balsamo, del quale verranno proposte due opere in cui il rapporto esistenziale con i protagonisti reali si tramuta in una ricerca narrativa ed estetica intensa: alle 17.30 verrà proposto “Noi non siamo come James Bond”, il film che lo ha visto premiato al Torino Film Festival e in numerose manifestazioni internazionali nel 2012; mentre alle 20.30, in anteprima sull’uscita del prossimo gennaio (per Bim e Cinema), verrà proposto “Mia madre fa l’attrice”, il film col quale Balsamo ha partecipato al 33° Torino Film Festival. Il regista sarà ospite della manifestazione, protagonista di un incontro con il pubblico condotto da Massimo Causo.
Web: Centro Studi Cinematografici > http://www.cscinema.org/who.htm