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Menzione Speciale per “Il Teatro e il Professore”

“Il teatro e il professore” ha ricevuto una menzione speciale per la sezione “Corti della Realtà” nella IV edizione del Premio L’anello debole.
Per la giuria, presieduta da Giancarlo Santalmassi e composta da don Vinicio Albanesi, Daniela De Robert, Pino Corrias, Andrea Pellizzari e Daniele Segre, quest’anno il compito è stato particolarmente arduo: tra le 66 opere giunte in finale, divise nelle quattro categorie del premio (Radio, TV, Corti della realtà e Corti di fiction), molte erano infatti quelle di altissima qualità.
La premiazione sarà sabato 8 novembre a Capodarco di Fermo presso la Comunità di Capodarco. I menzionati riceveranno un ciondolo e un attestato. Ospite d’onore della cerimonia sarà Mario Monicelli.
Per informazioni: 0734.681001 (da lunedì a venerdì).

La Comunità di Capodarco, impegnata da oltre 40 anni nell’accoglienza di persone in difficoltà, ha sempre posto attenzione anche a come le notizie sociali sono diffuse. Per questo organizza dal 1994 un seminario di formazione annuale destinato ai giornalisti, chiamato Redattore Sociale, con l’obiettivo di aiutare la professione a trattare le notizie che riguardano la popolazione vulnerabile al di fuori degli stereotipi della cronaca nera e dell’occasionalità. Una iniziativa che è cresciuta nella partecipazione e nella considerazione dei giornalisti e dei professionisti della comunicazione.
Con lo stesso nome di Redattore sociale è editrice dal 2001 di un’agenzia quotidiana on line – unica in Italia – di notizie sociali, con lanci originali, corredati da approfondimenti utili per conoscere il vasto mondo della marginalità.
Dal 2005 la Comunità bandisce il premio L’anello debole, da assegnare ai migliori esempi di trasmissioni radiofoniche, televisive, opere cinematografiche brevi che abbiano narrato fatti e vicende della popolazione italiana e straniera definibile “fragile”, perché “periferica” o “marginalizzata”.
Il premio L’Anello debole intende essere il conseguente prolungamento della attenzione della Comunità di Capodarco al mondo della comunicazione. Esso prende in particolare considerazione quella audio-visiva, ritenendola quanto mai centrale per la sua capacità di incidere su formazione, informazione, costumi e attitudini.

La Comunità di Capodarco, impegnata da oltre 40 anni nell’accoglienza di persone in difficoltà, ha sempre posto attenzione anche a come le notizie sociali sono diffuse. Per questo organizza dal 1994 un seminario di formazione annuale destinato ai giornalisti, chiamato Redattore Sociale, con l’obiettivo di aiutare la professione a trattare le notizie che riguardano la popolazione vulnerabile al di fuori degli stereotipi della cronaca nera e dell’occasionalità. Una iniziativa che è cresciuta nella partecipazione e nella considerazione dei giornalisti e dei professionisti della comunicazione.
Con lo stesso nome di Redattore sociale è editrice dal 2001 di un’agenzia quotidiana on line – unica in Italia – di notizie sociali, con lanci originali, corredati da approfondimenti utili per conoscere il vasto mondo della marginalità.

Dal 2005 la Comunità bandisce il premio L’anello debole, da assegnare ai migliori esempi di trasmissioni radiofoniche, televisive, opere cinematografiche brevi che abbiano narrato fatti e vicende della popolazione italiana e straniera definibile “fragile”, perché “periferica” o “marginalizzata”.
Il premio L’Anello debole intende essere il conseguente prolungamento della attenzione della Comunità di Capodarco al mondo della comunicazione. Esso prende in particolare considerazione quella audio-visiva, ritenendola quanto mai centrale per la sua capacità di incidere su formazione, informazione, costumi e attitudini.

L’idea del premio nasce dalla considerazione che la forza della “catena” della comunicazione dipende dalla resistenza del suo anello debole: poveri, minoranze, e culture “altre” hanno il diritto di essere al centro dell’attenzione collettiva.
Tutta “la realtà” deve essere rappresentata dalla comunicazione, non solo quella stereotipata, artefatta, paludata, ma anche quella che riguarda le fasce più vulnerabili delle popolazioni. Ne vanno di mezzo la verità, la giustizia, la democrazia.
Radio, tv e cinema, insomma, se politicamente non dovrebbero favorire estremismi, così socialmente non dovrebbero permettere esclusioni. Soprattutto in un’epoca in cui squilibri politici, economici e sociali, con la globalizzazione, rischiano di aumentare intollerabilmente distanze e fossati.

Il Teatro e il professore di Paolo Pisanelli, una produzione Big Sur in associazione con Comune di Roma, Ufficio del Consigliere Delegato per l’handicap e la salute mentale, Dipartimento di Salute Mentale – Azienda Sanitaria Locale Roma E, Centro Diurno di via Montesanto, è stato selezionato in concorso al Festival dei Popoli 2007, al Genova Film Festival 2008, al Festival Documenta 2008, evento speciale al Festival Muzyka y Swiat (Cracovia), Festival Castel dei Mondi 2008, Festival del documentario d’Abruzzo, Festa di Cinema del reale 2008.

Il Centro Diurno di via Montesanto a Roma, vicino al Cupolone di San Pietro, è “un luogo di confronto, di dialogo, di socializzazione… per tutti quelli che hanno perso un treno con la realtà”. Così il Professor Vittorio De Luca, filosofo della vita e protagonista del film, presenta il luogo dove si reca ogni mattina e dove si svolgono attività creative, culturali, di svago che coinvolgono molte persone che affrontano problemi di salute mentale. Qui si fa un laboratorio di teatro, un teatro totale dove si confondono realtà e finzione. Il Professore conosce l’importanza delle parole, spesso appunta le sue idee su piccoli taccuini; tenta di proporre un suo scritto teatrale, ma i responsabili del laboratorio puntano invece sulla murga, uno spettacolo di strada latinoamericano, che coniuga musica, danza e recitazione. Ogni pensiero vola, ogni pensiero può essere filmato: i desideri, l’arte, le donne, il potere, la psichiatria… Nella sala da pranzo c’è un pianoforte: si può suonare quello che si vuole anche senza saper suonare e così si accumula una colonna sonora di straordinaria intensità … Ma la sfida per i partecipanti al laboratorio di teatro è mettersi in scena, uscire dalle mura protettive del Centro Diurno per ballare, suonare, cantare in strada coinvolgendo i passanti. La parola crea e il Professore agisce: “Vogliamo un teatro d’azione, un teatro estemporaneo, un teatro dell’impossibile!”

Per leggere l’intero comunicato sui vincitori del Premio

http://www.premioanellodebole.it/DettaglioNews.aspx?idNews=9