OFFF – studio “il sostegno alla filiera audiovisiva in Puglia: analisi impatto AFF 2007/2010″
Sarà presentato domani, venerdì 2 settembre alle 10 nella Sala triangolare del Castello Aragonese, nell’ambito della seconda giornata di OFF – Otranto Film Festival, lo studio realizzato dall’Istituto di Economia dei Media della Fondazione Rosselli “Il sostegno alla filiera audiovisiva in Puglia: per un’analisi di impatto di Apulia Film Fund (2007-2010)”. Lo studio fotografa la portata degli impatti economici sul territorio regionale dell’Apulia Film Fund, il fondo di finanziamento per l’audiovisivo gestito da Apulia Film Commission. Il report, realizzato da Bruno Zambardino e coordinato da Flavia Barca, analizza la proporzione tra contributo erogato e spesa sul territorio sostenuta dalle produzioni beneficiarie nei quattro anni di attività del fondo (2007-2010).
All’incontro, moderato da Luigi De Luca (vicepresidente di Apulia Film Commission), sono previsti gli interventi di Silvia Godelli (assessore regionale al Mediterraneo, Cultura e Turismo), Simona Manca (assessore alla cultura della Provincia di Lecce), Luciano Cariddi (Sindaco di Otranto), Silvio Maselli (direttore Apulia Film Commission), Flavia Barca (Fondazione Rosselli – Istituto di Economia dei Media), Anita Swara (Regio Fun) e Antonio Corvino (Confindustria Lecce e Osservatorio Banche Imprese).
Nel corso di pochi anni, AFC è diventata l’interlocutore unico per l’attivazione di interventi a favore dell’intero ecosistema audiovisivo pugliese, drenando e convogliando risorse provenienti da differenti fonti di finanziamento (ordinarie, nazionali e comunitarie). Cuore degli strumenti di sostegno è il Film Fund che viene erogato attraverso un bando che ha tre tranche annuali (sessioni del 31 gennaio, del 31 maggio e del 31 agosto). Al bando possono accedere le produzioni italiane, europee ed extraeuropee.
Si tratta di un fondo che vincola chi lo riceve a spendere sul territorio una somma pari al 200% del contributo e ad assumere il 35% di personale, da impiegare nel cast e nella troupe, nato o residente in Puglia. Impone obblighi temporali di durata minima delle riprese che variano a seconda della categoria a cui appartiene il prodotto. Inoltre, l’ultima condizione riguarda l’utilizzo di servizi di vitto e alloggio forniti da aziende aventi sede in Puglia, che deve essere osservata anche qualora le riprese abbiano luogo entro il raggio di 30 km dal confine pugliese. Questi vincoli di spesa territoriale garantiscono un ritorno economico decisivo ed evidente.
Per ogni euro ricevuto da AFC sotto forma di contributo, le produzioni ne hanno spesi più di sei sul territorio. Precisamente nel corso del quadriennio 2007-2010 la proporzione tra contributo regionale e spesa diretta è stata di 1:6,3. Complessivamente, in quattro anni di attività, Apulia Film Commission ha erogato risorse pari a 2 milioni e 848 mila euro, mentre le produzioni hanno speso in Puglia più di 11 milioni.
Un finanziamento di questo tipo produce almeno tre categorie di impatti economici, che lo studio analizza nel dettaglio: diretti (spesa sostenuta in loco), indiretti (generati dai movimenti economici delle imprese contattate dalle produzioni), e indotti di tipo economico (spese sostenute dalla forza lavoro locale). Senza considerare il contributo all’occupazione e la spinta alla microimpresa.
Positivo il dato pugliese dell’impatto indotto che è legato alla necessità da parte dei fornitori di beni e servizi, coinvolti dalle produzioni, di spendere a loro volta per soddisfare la domanda. Questo processo moltiplicativo e i suoi effetti sul tessuto economico locale sono stati studiati per stabilire un valore esatto del moltiplicatore, che permetta di quantificarne l’effetto. Per il sistema locale pugliese il moltiplicatore si attesta intorno a 2.
“Grazie al lavoro della Apulia film commission – precisa il direttore di Apulia Film Commission Silvio Maselli- , la produzione audiovisiva in Puglia, dunque, si presenta sotto forma di industria, capace di generare significativi impatti economici e occupazionali e non solo come semplice motore di promozione turistica. Industria matura, fatta di lavoro ad alta qualificazione e capace di mobilitare risorse fisiche e culturali di un territorio così fecondo e vivo da aver saputo cogliere l’occasione del proprio sviluppo locale. Solo così si spiegano risultati tanto brillanti, ottenuti in soli quattro anni”.
Tenendo conto esclusivamente dei contributi erogati tramite il Film Fund tra il 2007 e il 2010 (1,87 milioni di euro), nella regione sono state sostenute spese per un totale di 11,4 milioni di euro. Questa spesa ha dato origine ha un processo moltiplicativo per l’economia territoriale, generando un impatto doppio, pari a 34 milioni di euro.
E’ dunque evidente, già in base a questi dati, che l’attrazione di produzioni audiovisive sul territorio produce benefici economici la cui consistenza conferma la necessità di dirigersi al di là di una logica meramente assistenzialistica o ispirata ad un approccio esclusivamente cultural-oriented, valorizzando il settore come una vera e propria risorsa economica territoriale.