Presentato il Bari Brasil Film Fest
Raccontare un altro Brasile, un Brasile “d’autore”, lontano da quello stereotipato e più conosciuto, utilizzando il linguaggio di quel cinema che faticosamente riesce ad essere distribuito in Italia, ma che ben sa rappresentare il paese. È questo l’obiettivo del Bari Brasil Film Fest che, alla sua prima edizione, si terrà nel capoluogo pugliese dal 2 al 7 febbraio prossimi, con un piccolo prologo venerdì 29 gennaio presso il Cineporto di Bari. Curata dalla giovane associazione Abaporu e in particolare dalla sua presidente, la brasiliana – pugliese d’adozione – Vanessa Mastrocessario Silva, la rassegna cinematografica si terrà nel multisala Showville, ma non mancheranno momenti di riflessione su tematiche legate al Brasile in programma tra il Palazzo Ex Poste e la sede di Confindustria Bari.
Reso possibile grazie a una campagna di crowfunding partita alcune settimane fa e grazie al sostegno di alcuni sponsor privati – in particolare Università LUM Jean Monnet, Sinoglobal Investments e con il contributo di Banca Popolare di Bari – il Bari Brasil Film Fest arriva nella nostra città dopo una lunga e felice esperienza fatta dagli organizzatori in Cina, tra Pechino e Shangai, dove grazie alla collaborazione prima con l’Istituto Cervantes e poi con lo stesso governo cinese, era divenuto un vero e proprio punto di riferimento nella programmazione culturale delle due città, attirando sia brasiliani residenti in Cina sia cinesi. Con il patrocinio di Comune di Bari – Assessorato alle Culture e Partecipazione, Ambasciata del Brasile a Roma, Apulia Film Commission e Confindustria Puglia Giovani Imprenditori.
Venendo quindi al programma, come si diceva, il festival avrà un prologo venerdì 29 gennaio alle 20.30 al Cineporto di Bari, dove sarà proposto il documentario “Le mamme di San Vito” del regista pugliese Gianni Torres (ingresso libero). Il film, girato interamente in Brasile, documenta la particolarità di una comunità italiana emigrata a San Paolo alla fine dell´Ottocento che, riproponendo la Festa del patrono San Vito si inventa uno straordinario metodo di fund raising: vendere ogni sera 4000 piatti di orecchiette, 3000 piatti di spaghetti al sugo, 2000 panzerotti, 3000 involtini di fegato e migliaia di dolci tipici pugliesi: tutto per beneficenza. Con la vendita della tradizionale cucina pugliese aiutano quindi da anni migliaia di bambini. Fino ad oggi ne sono stati curati e nutriti più di 18mila, di ogni provenienza e religione.
Dopo il prologo, il festival entrerà nel vivo, da martedì 2 febbraio allo Showville, dove ogni sera oltre alle proiezioni ci saranno momenti dedicati alla cultura gastronomica brasiliana, con aperitivi e degustazioni (i film proposti saranno tutti in lingua originale con sottotitoli).
Il festival inizia quindi il 2 con “Que horas ela volta” di Anna Muylaert – selezionato quest’anno per rappresentare il Brasile agli Oscar – che offre un ritratto attuale della società brasiliana contemporanea, con uno sguardo particolare rivolto alla borghesia di San Paolo. A presentare questa prima serata ci sarà l’attrice pugliese Daniela Guastamacchia.
Mercoledì 3 è la volta di un suggestivo viaggio nel Sertão brasiliano, nella regione Nordest del Brasile, con il poetico film “A història da eternidade”, seguito il 4 dal documentario musicale “Samba e jazz” che sarà introdotto dallo stesso regista Jefferson Mello, presente in sala insieme con il critico musicale e giornalista Ugo Sbisà. Si andrà sempre alla scoperta dell’universo musicale brasiliano con “Trinta” di Paulo Machline, in programma venerdì 5 febbraio, quando la pellicola condurrà il pubblico dietro le quinte del mondo delle scuole di samba, con il racconto biografico di Joãosinho Trinta, un famoso direttore artistico delle più imporanti scuole di samba carioca. Occasione preziosa il festival propone sabato 6 febbraio “5 x Favela – Agora por nós mesmos”, film realizzato dai residenti nelle favelas come risultato di un laboratorio di cinema tenuto da registi affermati e che ci fa vedere una realtà molto diversa dall’universo violento per cui queste comunità sono state rese celebri a livello mondiale da opere come “City of God” e “Tropa de Elite”. Sempre sabato 6 febbraio, dopo “5 x Favela – Agora por nós mesmos” e dopo l’aperitivo brasiliano, la proiezione esclusiva di “Boi Neon” di Gabriel Mascaro, Premio Speciale della Giuria Orizzonti alla Mostra di Venezia e che ci fa conoscere l’universo delle ‘vaquejadas’, rodei-spettacolo in cui due uomini a cavallo cercano di abbattere un bue, strattonandolo per la coda. Il film sarà presentato dalla regista documentarista Martina di Tommaso, docente presso l’Accademia del Cinema Ragazzi Enziteto.
Il festival si concluderà poi domenica 7 febbraio con una festa presso il locale Bilabì in via Omodeo, dove sarà premiato il film più apprezzato dal pubblico e dove si esibirà il gruppo di musica brasiliana Os Argonautas.
Come accennato inoltre, accanto alle proiezioni, il festival darà spazio anche a momenti di approfondimento dedicati al Brasile, a cominciare dalla giornata di apertura di martedì 2 febbraio, quando alle 17.00 presso il Palazzo Ex Poste si terrà una tavola rotonda con il regista Jefferson Mello, autore di “Samba e jazz” e con i docenti universitari Ugo Serani (Lingua e Letteratura Portoghese e Brasiliana presso l’Università di Bari) e Gian Luigi De Rosa (Lingua e Traduzione portoghese e brasiliana presso l’Università del Salento). Serani interverrà sul tema ‘Brasile tra mito, stereotipi e realtà’, mentre De Rosa si soffermerà nello specifico sul cinema brasiliano, dalle radici al XXI secolo.
Venerdì 5 alle 16.00, nella sede di Confindustria Bari – Bat (via Amendola 172), ci sarà la conferenza “L’economia brasiliana tra mito e crisi” con Andrea Goldstein, managing director di Nomisma, società di studi economici di Bologna, esperto di economie emergenti e autore di pubblicazioni ed articoli concernenti l’economia brasiliana.
Infine negli spazi del multisala Showville sarà proposta la mostra fotografica “I colori di San Paolo” di Alberto Moschini.
Il biglietto di ingresso ai film è di 5 euro; gli altri appuntamenti sono a ingresso libero. Info www.abaporu.org