Progetto Memoria
Titolo: Danze di palloni e di coltelli
Anno di produzione: 2009
Paese di produzione: Italia
Durata: 34’
Formato: Mini DV
Tipologia: documentario
Location: Parabita, Matino, Novoli (Lecce)
Produzione: Apulia Film Commission
Produzione esecutiva: Idrusa
Cast artistico: Leonardo Donadei, Alfredo Barone, Salvatore Barone, Flavio Olivares, Davide Monaco, Alessandro Coppola
Regia: Chiara Idrusa Scrimieri
Aiuto regia: Alessandra Gori
Assistente alla regia: Pierpaolo Battocchio
Organizzatore generale: Emanuela De Giorgi
Operatori video: Alessandra Gori, Chiara Idrusa Scrimieri, Stefano Cattini,
Fonico e curatore del suono: Alessandro Romano
Fonico 2° unità: Marco Viale
Fotografo di scena e light designer: Sergio Stamerra
Tecnico luci: Costantino Frezza
Montaggio: Chiara Idrusa Scrimieri
Postproduzione suono: Alessandro Romano
Color correction: Valentino Curlante
Consulenza scientifica: Davide Monaco; Alessandro Coppola
Musiche originali: Alessandro Coppola (Nidi D’Arac). Il Brano “Lu Pallunaru” di Alessandro Coppola è edito da Tarantulae (2009)
Danze di palloni e di coltelli
di Chiara Idrusa Scrimieri
Leonardo Donadei, ballunaru e schermidore, vive a Parabita. Tra le strade notturne e ovattate del paese, dove lavora fino a notte fonda al pallone di 16 metri che costruirà per la festa di S. Antonio Abate, l’inverno è scandito dall’odore dei riti del fuoco e della terra, nell’attesa della festa. I paesi dell’entroterra salentino sono tenuti svegli da voci d’osteria e accesi da luminarie, i Santi li proteggono dagli angoli delle strade. La scherma, come alcune tradizioni più antiche, continua a scrivere piccole frasi della propria storia all’ombra dei clamori. Codici, colpi, coltelli, parole taglienti abitano una lingua nodosa, introversa, che s’interroga sulla propria storia difficile. Leonardo è sospeso tra terra e aria, diviso tra la levità delle architetture di carta offerte in voto al Santo e la gestualità spietata e sicura del duello di strada. Il segreto di questa contraddizione, se c’è, è nascosto dietro la porta di legno del suo laboratorio: un fuoco d’artificio olfattivo e visivo, di favole di paese, fantasie infantili appese alla carta con la colla di farina, bande musicali e fiocchi di zucchero filato, di quando i Santi spiccavano il volo a cercare speranza per un’esistenza povera e difficile.
Festival e riconoscimenti
- 04/2010 Vincitore Festival del Cinema Europeo (sezione Puglia)
- 12/2010 Festival Libero Bizzarri (premio Andrea Pazienza)
- 12/2011 Babel Film Festival