“Ritals. Domani me ne vado” al Festival del cinema europeo di Lecce
Nell’ambito della XII edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce venerdì 15 aprile alle 20.30 al Multisala Massimo (sala 4), sarà presentato nella sezione “Cinema e Realtà” il film – documentario “Ritals. Domani me ne varo” di Sophie e Anna-Lisa Chiarello. Dopo la proiezione, seguirà un incontro/dibattito con il pubblico in sala al quale parteciperanno le registe Sophie e Anna-Lisa Chiarello e Luigi De Luca, vice presidente di Apulia Film Commission.
Nato sotto l’ala del produttore indipendente Gianluca Arcopinto, il film ha ottenuto il contributo dell’Apulia Film Commission e il patrocinio dell’Ambasciata Francese di Roma.
“Ritals” è ciò che si diventa quando si migra, quando l’occhio dell’‘altro’ si posa sull’estraneo e lo rende straniero incrociando contemporaneamente lo sguardo dell’estraneo su di sé. Ma è ben di più ancora e ‘Ritals’ tenta appunto di restituire la polivalenza del legame e soprattutto della nuova identità che nasce da questo incontro.
‘Ritals’ è il titolo del film documentario realizzato da Anna-Lisa e Sophie Chiarello con l’intento di poetizzare il nomignolo – ‘Ritals’ – dato agli Italiani in Francia con una connotazione inizialmente dispregiativa che finisce poi per banalizzarsi.
‘Ritals’ è un racconto biografico, una sorta di saga familiare, che ripercorre la storia di Maria e Vincenzo e dei suoi fratelli che, a metà degli Anni ‘50, dal basso Salento emigrano a Parigi. Con uno sguardo volutamente e dichiaratamente intimista, al tempo stesso divertito e malinconico, le registe si inseriscono nella Storia con la ‘s’ maiuscola attraverso una porta privilegiata, quella del racconto di vita, della storia orale e delle immagini in super8, dove, però, l’interesse per il vissuto migratorio non ha lo scopo di confinare nel particolare, ma di aprire spazi di identificazione e di rimandi a vissuti collettivi.
Per citare G.A. Stella, alle registe interessava raccontare di ‘quando gli albanesi eravamo noi’. Tema di grande attualità dunque, poiché l’Italia, una volta paese di partenza, è divenuto ormai paese di accoglienza. I pregiudizi che noi oggi applichiamo a chi immigra nel nostro paese, li subivamo allora, quando arrivavamo nei paesi che ci accoglievano. Ce lo ricordano i protagonisti del film, talvolta con amarezza o perplessità, talvolta con sorrisi e battute. Il film non ci risparmia sugli stereotipi nutriti sugli italiani, ma anche dagli italiani. Diventa il racconto colorito di un rapporto all’estraneo, all’estraneità e perciò stesso all’identità, nel paese di emigrazione, ma anche nel paese d’origine nel momento dell’‘emigrazione di ritorno’. Il percorso del film si sposa felicemente con il suo tema. Prende vita dal desiderio di due registe ‘figlie dell’emigrazione’ di ripercorrere il viaggio, lo spaesamento, l’entre-deux culturale che ha caratterizzato la vita della propria famiglia. Nelle varie figure che ne sono all’origine e che segnano il suo cammino, ‘Ritals’ incarna la mescolanza stessa che caratterizza il percorso di vita delle registe e dei protagonisti.