Hadopi
Io trovo assurdo l’innamoramento liberticida di certa stampa italiana nei confronti dell’Hadopi, la legislazione francese in materia di anti pirateria di contenuti mediali.
Lo trovo assurdo per una ragione semplice: l’Hadopi controlla e condanna “l’utilizzatore finale” e non le piattaforme distributive multimiliardarie.
E allora se nella newsletter di una importante e autorevole rivista di settore si arriva a usare l’avverbio “purtroppo” per commentare (cosa che andrebbe bene in un editoriale, non in una mera notizia di aggiornamento) l’annuncio delle neo Ministra francese hollandiana di modificare la normativa in materia, vuol dire che il nervosismo è davvero eccessivo.
Combattere la pirateria con la mentalità dei vecchi arnesi novecenteschi è assurdo in un mondo tecnologico ormai dominato da nativi digitali.
Più proficuamente andrebbe combattuto con asprezza chi veicola contenuti mediali piratati: i service provider e chi gestisce la banda. Sono, guarda caso, tutte aziende con sede in Italia, dunque dal punto di vista del diritto sarebbero sottoponibili a procedimenti amministrativi o penali. Tu service provider consenti un flusso pirata: vieni multato con 100 euro per ogni MB. E vediamo se continui a consentirlo pur di vendere i tuoi servizi e aumentare la tua banda scaricata.
E’ semplice. Ma per farlo occorre un governo politico serio e vero.
Speriamo si voti presto.
Fonte di ispirazione: E-duesse
“Che i rapporti tra il nuovo governo francese Hollande e la legge antpirateria Hadopi non fossero nati sotto i migliori auspici lo avevamo già detto (vedi agenzia http://www.e-duesse.it/News/Home-video/Francia-Hollande-ferma-l-Hadopi-132580). Oggi, purtroppo, arriva un ulteriore conferma, stando alle dichiarazioni rese dal ministro francese della Cultura, Aurélie Filippetti, che ha anticipato una riduzione delle risorse finanziarie a sostegno della misura (caldeggiata fortemente da Sarkozy) adducendo come motivi il non avere compiuto la propria missione e anche di impiegare una struttura “pesante” rispetto all’utilità effettiva (sempre secondo Fillippetti) della legge. Lo stesso ministro ha giudicato sproporzionata la disconnessione come pena per chi scarica illegalmente contenuti. In ogni caso, tutto è rimandato alle prossime consultazioni con il mondo dell’industria – dopo l’estate – e il cui termine è previsto per la primavera del 2013. Ricordiamo che nel mese di luglio l’associazione degli editori audiovisivi Sevn (vedi agenzia http://www.e-duesse.it/News/Home-video/Francia-l-home-video-chiede-sostegno-al-nuovo-Governo-136250) aveva invece chiesto la nuovo esecutivo, tra le altre cose, quella di sostenere ancora l’Hadopi.”