A Berlino.
Alla Berlinale il festival s’è aperto con la proiezione di “Giardini di luce” di Davide e Lucia Pepe prodotto dalla AFC ed all’arrivo, questa mattina, ho sentito intorno a me, rappresentante della Puglia del cinema, un grande calore all’arrivo all’EFM, il mercato europeo del cinema che vede affollarsi affannati centinaia di compratori e venditori di film, insieme a produttori, film commissioner, rappresentanti dei paesi di mezzo mondo. E’ un buon inizio, che proseguirà stasera con la proiezione di Mine vaganti di Ferzan Ozpetek e l’arrivo in città di Michele Riondino, shooting star del 2010, tarantino vero, pugliese di grande talento. E’ un momento speciale per il nostro lavoro, sono i secondi frutti di una faticosissima semina ed una – credo – sapiente potatura, ed essere qui è una soddisfazione speciale, che dice della strada giusta che abbiamo intrapreso. Il mio cellulare, presente sul catalogo del festival, squilla numeri con prefissi diversi dal +39: mi cercano produttori per capire cos’è questa regione che arriva su Variety, su The Hollywood Reporter, su Cineuropa come su Box Office e Cinema&Video International, sorprendentemente distribuito nei luoghi del festival, non ultimo il mio piccolo hotel. Berlino è innevata e il cuore mi scoppia, sapendo di essere lontano da casa nel momento del bisogno dei miei cari, ma la missione da compiere è grande e non si può mai tirare la gamba quando si è in mezzo al campo per una partita così importante. Fare al meglio il proprio mestiere, dentro la visione alta del progetto di una vita che meriti di essere vissuta per tutti, di una terra orgogliosa che si chiama Puglia.