Pensieri
Leggo basito la polemica che alcuni giovani iscritti al PD hanno inaugurato, scrivendo una lettera al segretario Bersani e protestando per il saluto che all’ultima assemblea ha fatto loro l’attore Fabrizio Gifuni. Egli ha solo detto “Vedete, compagni e compagne, è tanto tempo che volevo dire così”…Mi viene in mente il modo con cui chiamo la mia partner, mi viene in mente l’etimo latino di una parola dolce e forte insieme. Compagna, compagno. Spezzare il pane insieme.
Ora io penso, molto seccamente, che il PD con quei giovani non andrà mai da nessuna parte, sarà solo la fotocopia sbiadita della PdL e, per certi aspetti, meglio così.
Mi irritano molte figure pubbliche dell’agone mediatico. Ma poche, in assoluto, come Lippi. Allenatore della nazionale che ritorna sullo stesso palcoscenico calcato trionfalmente nella Germania del 2006 e s’inventa una squadra senza qualità, senza talento, appesa nella speranza che torni presto l’uomo triste Pirlo, presunta panacea di ogni male.
Ho visto la partita con la Nuova Zelanda e penso, come sempre, che il calcio è simile alla vita, a volte anche più bello. Per questo mi commuovo leggendo Soriano o Pastorin. Perché poi magari sta squadra di pecoroni vince il mondiale (non ci credono manco loro…).
La squadra messa in campo ieri era completamente sbagliata. Comunque la si pensi, il calcio vive di regole e schemi, tanto più oggi (leggere all’uopo il geniale libro “Interismo, leninismo” di Luigi Cavallaro), al tempo del calcio totale, collettivizzato, socializzato.
Se quell’odioso canuto signore si fosse portato gente come Balotelli, Cassano, Miccoli e se avesse messo in campo dal primo momento Di Natale – lasciando in panchina un cadaverico Marchisio – , giocando sulle fasce, imponendo ai suoi giocatori senza passione di saltare l’uomo e andare sulle ali per metterla in mezzo, forse ci saremmo – quantomeno – divertiti di più. E si sarebbe divertito di più anche quel povero diavolo di Gilardino, ottimo attaccante centrale. Quando gli passano la palla.
Invece dobbiamo assistere ad una mesta conferenza stampa in cui l’anziano mister difende la scelta di aver sostituito Pepe, l’unico esterno brioso che avevamo – per tener dentro la truppa juventina, capeggiata dall’ombra di se stesso, Fabio Cannavaro che ancora ci si chiede, noi amanti del bel calcio, ma perché?