Bondi e le conseguenze del disamore
“Nelle pieghe della legge di stabilità per il 2011 si annida un’amara sorpresa che lascia sgomenti e interdetti: per effetto di alcuni commi che rinviano a provvedimenti del Ministero dell’Economia riguardo eventuali scostamenti dagli introiti preventivati dalla vendita delle frequenze radioelettriche, sono stati congelati ulteriori 27 milioni di euro del FUS, già ridotto quest’anno a poco meno di 260 milioni di euro”. Continua la nota ministeriale: “Queste risorse, comunque, non potranno essere utilizzate sino a fine anno, anche qualora la vendita delle frequenze avesse buon esito, e che quindi di fatto non potranno essere utilmente ripartite fra le diverse voci del FUS. Si tratta di un altro colpo alle risorse destinate alla cultura, che è difficile da spiegare e ancor più da accettare”.
Fonte: comunicato stampa del Mibac
E a questa bella mazzata si aggiunge:
Sono stati pubblicati oggi sulla ‘Gazzetta Ufficiale’ tre decreti del ministero dei Beni Culturali che riguardano il cinema. I decreti sospendono dall’1 gennaio 2011 l’erogazione dei premi di qualità ai lungometraggi di nazionalità italiana; l’erogazione dei contributi percentuali sugli incassi realizzati in sala dalle opere cinematografiche e l’erogazione dei contributi a favore della promozione cinematografica. “Tutti decreti – ha sottolineato Nicola Borrelli, direttore generale per il cinema del Mibac – che sono stati pensati indipendentemente dalla questione del Fondo Unico per lo Spettacolo anche se, ovviamente, il nuovo scenario li ha resi ancora più necessari”. I motivi per i quali sono stati approvati, ha aggiunto Borrelli, sono diversi: “In alcuni casi per la mancanza di risorse, in altri casi semplicemente per cambiare i meccanismi di erogazione dei contributi che non erano più adeguati. Insomma una mera revisione fisiologica”.
E pure questa:
Luciano Sovena, amministratore delegato di Cinecittà Luce, ha aperto un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico per sollevare la difficile situazione che sta vivendo la società pubblica; ha dichiarato Sovena a e-duesse: “Ho voluto aprire questo tavolo coinvolgendo anche il Ministero del Lavoro per far presente la difficile situazione in cui stiamo operando. In base allo spacchettamento che si sta definendo del Fus, a Cinecittà spetterebbero 7,5 milioni di euro rispetto ai 18 milioni dell’anno scorso. In una situazione come questa, non solo le nostre attività non potrebbero essere portate avanti ma c’è il rischio di non riuscire neanche a pagare gli stipendi. Io voglio portare all’attenzione del ministro dei Beni Culturali che verrà, che il primo problema da porsi è quello di Cinecittà e confermo che siamo a rischio di chiusura se non si andrà oltre i 7,5 milioni di euro. Ho fatto aprire questo tavolo di crisi perché la condizione di precarietà in cui lavoriamo perdura da tempo e ora rischia di diventare drammatica; non vorrei essere costretto a lasciare a casa delle persone”. Conclude Sovena: “Il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro sta procedendo alla suddivisione del Fondo Unico dello Spettacolo ma sarà il nuovo ministro a dare una risposta definitiva. O si trova una soluzione tecnica attraverso il tavolo di crisi, magari destinando al ministero dei Beni Culturali molti dei nostri dipendenti senza licenziarli, oppure la soluzione deve essere politica dandoci più fondi”.
Fonte:E-Duesse