Diario
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Da tenere d’occhio

Amici che seguite questo diario, fate come me, tenete d’occhio il prof. Stefano Balassone e quel che scrive.
Se volete capire tramite il consumo di televisione cosa succede al Paese, leggetelo spesso.

Fonte:

Stefano Balassone

Un esempio:

Pubblicato su Europa il 1 luglio 2013

Ieri è stata la prima giornata di vero, pianificabile mare per gli italiani. Tutti di corsa a mostrare le carni chiare? Neanche per sogno: rispetto all’anno passato qualche milione in più ha deciso di restarsene a casa e di vedere la televisione. Magia del mezzo? Naturalmente no: questioni di temperatura. Un anno fa la minima stava sui 26° e la massima svettava ai 38°. E con quel caldo la fuga da casa era quasi un obbligo, tranne che per i nonni, tranquilli a casa con ventilatori e televisori. Mentre quest’anno la temperatura minima prevista era di 17° e si sapeva che la massima non avrebbe oltrepassato i 27°.
Aggiungete le ristrettezze economiche e la scelta è fatta: si sta a casa. E così ieri è massicciamente aumentata nei conti della tv la presenza dei giovani e degli adulti fino a cinquanta anni. Del resto si sa che la televisione non viene mai cercata di per sé, ma sempre e solo come scelta di default, una volta che le circostanze ti rinchiudano in casa.
Quale televisione hanno visto i bagnanti mancati? Essenzialmente Sky, complice sì il Gran Premio di formula Uno dall’Inghilterra, ma confermando peraltro il bilancio dell’ultimo anno: Sky sta sottraendo stabilmente agli altri più di un milione di spettatori giornalieri. Tant’è che ieri pomeriggio Mediaset e La7 hanno quasi chiuso bottega mentre la Rai, grazie a Rai1, e suscitando l’entusiasmo di nonne e zie, se l’è cavata solo con l’aiuto di Matrimoni e Pregiudizi, film di Gurinder Chada, del filone indiano (tipo Il Milionario) scoperto dagli angloamericani che in queste cose hanno l’occhio lungo dei dominatori del mercato.
Quando si dice “stare a casa a vedere la televisione”: ma quella degli altri! Ovviamente pagata tramite Murdoch o con quella fettina di canone che sarà servita alla Rai per comprare – come d’uso – un pacchettone di film d’oltre oceano. Un pomeriggio esemplare del soffocamento della industria audiovisiva italiana. E sì che ieri faceva anche fresco.

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