Diario
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E son contento

Sono eterosessuale. Convivo con la mia compagna e mio figlio in una casa che stiamo pagando grazie ad un mutuo. Non sono sposato, ma il nostro nucleo familiare è iscritto al registro delle unioni di fatto del mio comune. Che per fortuna ha istituito. Leggo questa notizia e sono contento. Il tema dei diritti civili è decisivo per il progresso di un Paese. Che la coppia sia etero, omosessuale, composta da due anziani, da due sorelle, da due trans, da un ragazzo ed una anziana, da un anziano ed una giovane donna, se c’è amore o interesse materiale o morale bè, per me vanno tutelate e difese. E allora evviva la Cassazione e lo stato di diritto, più forte di qualunque etica trascendente e di qualunque fastidiosa interferenza religiosa. Le coppie omosessuali, se con l’attuale legislazione “non possono far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all’estero”, tuttavia hanno il “diritto alla ‘vita familiare’” e a “vivere liberamente una condizione di coppia” con la possibilità, in presenza di “specifiche situazioni”, di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”. Lo afferma la Cassazione, in una sentenza depositata oggi. Il verdetto è arrivato a conclusione di un iter giudiziario avviato da una coppia gay della provincia di Roma che si era sposata all’Aja, in Olanda, e chiedeva la trascrizione dell’atto di nozze in Italia. Richiesta che la prima sezione civile della Cassazione ha respinto, stabiliendo però che anche per le coppie gay devono valere gli stessi diritti assicurati dalla legge a qualsiasi coppia etero e pertanto “possono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”. Il pronunciamento della Suprema corte viene definito storico dall’Arcigay. La sentenza, sottolinea presidente nazionale Paolo Patanè, “ha segnato un altro importante passo avanti sulla strada di una sempre più efficace protezione delle coppie omosessuali”. “Sono almeno tre i punti che – spiega – ci sembrano configurare un’autentica rivoluzione copernicana.

Da una parte la Corte afferma che le coppie omosessuali godono pienamente di un ‘diritto alla vita familiare’, recependo quindi l’orientamento già espresso dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2010. In secondo luogo la Cassazione riecheggia quasi testualmente la decisione già adottata dalla nostra Corte costituzionale sempre nel 2010, riconoscendo alle persone omosessuali ‘il diritto a vivere liberamente una condizione di coppia’ con la possibilità di ricorrere ai giudici ‘a prescindere dall’intervento del legislatore in materià. Ma soprattutto – osserva Patanè – la Corte formula importanti affermazioni di principio che sembrano smentire le posizioni recentemente espresse da alcuni politici circa la natura necessariamente eterosessuale del matrimonio”. Per il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo, “la sentenza di oggi è importantissima: fa una fotografia della realtà delle coppie lesbiche e gay, stabilendo che anche per le coppie gay devono valere gli stessi diritti assicurati dalla legge a qualsiasi coppia eterosessuale. Sono parole chiare e nette di fronte alle quali il Parlamento e il Governo sono chiamati a dare una risposta”. Reazioni positive alla sentenza anche dal mondo politico. “Le coppie di fatto per la Cassazione hanno diritto a un ‘trattamento omogeneo alle coppie coniugate’. W la Cassazione abbasso, su questo, Alfano”, scrive su twitter il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova. Massimo Donadi, presidente del gruppo Idv alla Camera, si chiede come “è possibile che in questo paese, quando si parla di temi etici e di diritti civili, la politica arrivi sempre in ritardo? E’ accaduto nel recente passato con la vicenda di Eluana Englaro. Stavolta, sul tema della coppie gay, è la Cassazione a prendere atto dei cambiamenti sociali e ad esprimersi in base al diritto” Soddisfazione per il verdetto è espressa anche dal senatore Pd Roberto Della Seta, componente della commissione straordinaria per i diritti umani. “L’auspicio – afferma – è che ora questo principio di elementare buon senso trovi piena applicazione nelle leggi”. “Il nostro paese – continua – è uno dei più arretrati quanto a diritti delle persone omosessuali, e questo alimenta e legittima persistenti atteggiamenti omofobi e discriminatori, che talvolta non risparmiano anche esponenti politici”.

Fonte: Repubblica

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