Miscellanea
Di ritorno da Cannes, per un pelo non perdo il volo Roma/Bari e mi sento molto George Clooney in “Tra le nuvole”, anche se ho un rapporto assai più pacificato con l’altro sesso e il mio amore che mi aspetta a casa.
Cannes, dicevo. Rutilante mondo di contatti, relazioni, business meeting, film e variety. A momenti sembrava che il vulcano islandese fermasse tutto il baraccone e che nessuno riuscisse ad arrivarci, sarebbe stata forse la volta buona per il mondo di capire che si trova sull’orlo del baratro.
Molto interesse per la Puglia, un po’ ultima spiaggia di un sistema cinema nazionale privo di mordente: le facce e gli spiriti dei colleghi italiani spersi tra gli stand o intruppati nelle code davanti alle sale dicono di una industria alla ricerca della next big thing che possa scuoterli.
Ogni tanto consultavo le pagine dei quotidiani online e i miei blog e siti preferiti (Ilpost.it, Ciwati, Internazionale, Spinoza) per vedere cosa succedeva nel belpaese. E succede sempre la stessa cosa in Italia. In particolare mi colpisce la discussione parlamentare sulla legge che blocca e irregimenta le intercettazioni, uno dei pochi veri strumenti di indagine. E mi chiedo: ma se io non ho niente da nascondere, perché mi dovrei agitare al pensiero che mie frasi possano essere pubblicate? Allora, se la vostra risposta è uguale alla mia, ci siamo capiti: questo è il Paese della doppia morale, dei ‘chiagn e fott’, dei moralisti alla Alberto Sordi. E mi viene in mente la storia di questi giorni del politico Usa teo-con che registra un video a favore dell’astinenza epperò si scopre che ha l’amante. Bella schifezza di falso ideologico.
Ho visto pochi film, alcuni buonissimi (tipo “L’uomo che verrà” che si, lo ammetto, non avevo ancora visto e l’ho recuperato al mercato) altri volutamente ammiccanti al pubblico gggiovane di Cannes e cinefilo di mezzo mondo, il Gregg Araki di giovani fighi e corpi insaziabili. Siccome mi sentivo figo, ci sono andato pure io a vederlo, mi si comprenda.
Leggo anche delle proteste del Ministro/Presidente Zaia dinanzi alla scelta, opportuna in verità, di candidare Roma invece di Venezia ai giochi olimpici. Chiaramente non vincerà nemmeno Roma, ma come diavolo si fa a pensare anche solo dicibile di tenere i giochi olimpici nella più impossibile e assurda delle città del mondo? A Venezia, durante il festival, i ristoranti chiudono alle 22. Ma va là. Ah, la Lega nord…
L’Europa a me piace assai. E’ salva per miracolo e non sono ancora convinto che si sia salvata. Mi hanno disgustato le cronache dei drammatici momenti in cui i nostri presunti “leader” hanno deciso di salvare la Grecia dalla bancarotta e, così decidendo, l’intera impalcatura economica di un continente.
Ma, venendo a noi, a me l’Europa piace quando partecipo all’assemblea generale di Cine-Regio, il network di fondi regionali fondato tra gli altri, dal nostro Gigi De Luca, uomo di rara intelligenza e straordinaria capacità diplomatica.
E’ bello stare lì, nel ferro di cavallo con altri 30 colleghi, parlare inglese e scambiarsi opinioni, riflessioni, idee e proposte tra consimili, egualmente appassionati di cinema, territorio, industria dei contenuti. Anche quest’anno sono nati almeno due progetti di levatura europea in cui l’Apulia Film Commission sarà coinvolta. E’ bella l’Europa dei popoli, mi piace meno quella dei banchieri che si rimangiano la parola e dei capi di stato egoisti e miopi.