Vive la France.
Esempi, non so se siano da seguire, ma sono esempi di regionalismo spinto. In Italia la Sicilia, potendo contare su statuto speciale e fondi dedicati a gò-gò ha investito (così risulta dalla stampa) circa undici (11) milioni di euro per fare la serie Agrodolce (clamoroso insuccesso) e gli stabilimenti desertici di Termini Imerese. Vabbè, riflettiamoci dai…
“PARIGI, 17 FEB – Un nuovo polo per il cinema e l’audiovisivo, Pixel, che intende fare concorrenza agli studios parigini, ha aperto le porte a Villeurbanne, alla periferia di Lione.
L’obiettivo di Pixel è di posizionarsi sul mercato francese e quello europeo. Dei dieci studios francesi sette si trovano nella regione parigina, gli altri tre a Nizza, Marsiglia e, oramai, Villeurbanne, nei cui studi ultramoderni potrà essere eseguita la produzione e la post-produzione di lungometraggi, telefilms, serie televisive, pubblicità. Il polo si estende su 13.000 mq ed è costituito dallo Studio 24, inaugurato nel 2002 (900 mq) e dei due nuovi battezzati Louis Lumiere e Auguste Lumiere, costruiti sul sito degli Antichi Mulini di Strasburgo, di 800 e 350 mq . I lavori erano cominciati a fine 2007, sulla spinta di una forte mobilitazione di imprese locali e regionali pubbliche e private, per accrescere le strutture e l’attrattività del settore audiovisivo nella regione Rhone-Alpes . La gestione di Pixel è affidata a Rhone-Alpes Cinema, struttura che vede la regione come azionista di riferimento e ha i suoi uffici sull’antico sito industriale dove sorge ora il nuovo polo, che ospita anche atelier per le scenografie.”